Oggi vorrei iniziare a parlare di salse. In molti credono che sia impossibile riuscire a farle in casa, magari a mano, con una semplice frusta e un pò di pazienza, ma si sbagliano.
Per Pasqua ho dovuto preparare un pranzo per tutti i parenti e ho deciso di provare a cimentarmi anche nella realizzazione di alcune salse, tra cui la maionese.
In casa mia se ne è sempre consumata molta, anche se mio marito preferisce comunque della confezionata, ma noi mamme sappiamo che non c'è niente di più genuino e salutare di un prodotto fatto in casa con l'ausilio di pochi ingredienti freschi e realizzato con le nostre manine!
Certo, se ne consumate in grande quantità forse non è la cosa più comoda del mondo preparare la maionese sempre in casa, tuttavia trovo che il suo sapore sia di gran lunga migliore di quella già pronta che trovate al supermercato, senza contare che per prepararla servono solo 15 minuti e un pò di pazienza.
Quella già pronta inoltre è piena di conservanti, aumenta il colesterolo, contiene moltissime calorie e, lasciatemelo dire, più che accompagnare un pietto ne mortifica il sapore... Vogliamo parlare del costo? Chi non ha in casa un pò d'olio, due uova e del limone? E' la salsa più ecomonica del mondo.
Bene, se volete provare anche voi a fare la maionese prendete gli ingredienti della ricetta e non abbiate fretta, mi raccomando. E' fondamentale che vi atteniate scrupolosamente a quanto scritto per evitare che "impazzisca" e che quindi abbiate faticato per niente.
La cosa indispensabile che dovete procurarvi è una frusta elettrica, se non volete farvi venire un crampo al braccio frustando tutto a mano.
MAIONESE FATTA IN CASA:
1 cucchiaino di aceto
il succo di 1/2 limone (filtrato)
250 g. olio di semi
sale
2 tuorli
Prendete una ciotola abbastanza grande e possibilmente dai bordi alti così da non schizzare tutto di fuori mentre frustate e mettetela su un canovaccio umido in modo da non farla muovere durante la lavorazione.
Le uova e l'olio devono essere a temperatura ambiente, quindi non troppo fredde ed è importante riuscire a separare bene il bianco dal rosso.
Mettete i tuorli nella ciotola con un pizzico di sale. Se vi piace potete mettere anche un pizzico di pepe bianco ma io non l'ho messo, quindi aggiungete l'aceto.
Lavorate gli ingredienti con la frusta elettrica e iniziate ad aggiungere l'olio a gocce, continuando a filo, ma un filo sottilissimo.
Continuate a mescolare con la frusta sempre nello stesso verso, aggiungendo l'olio con calma facendo attenzione a non incorporarlo troppo in fretta. In questo caso infatti la maionese potrebbe impazzire, è fondamentale aggiungere piano piano l'olio.
Una volta finito l'olio aggiungete il succo di limone.
E volià, ecco fatta la vostra maionese! E' stato così difficile??
Assaggiatela e capirete la differenza che c'è tra quella già pronta e questa salsa dal sapore unico.
Se non la consumate immediatamente potete coprirla con la pellicola trasparente e conservarla in frigorifero.
lunedì 30 aprile 2012
sabato 28 aprile 2012
ROSARIO AD UNCINETTO: TUTORIAL
Si avvicina la festa della mamma e io sono sempre in cerca di qualche pensierino che mi permetta di fare felice la mia senza mandarmi in rovina! Quest'anno ho deciso che le regalerò alcune presine fatte ad uncinetto, del tipo che ho spiegato in un altro post, ma quest'idea l'ho utilizzata per il suo compleanno qualche giorno fa.
Sicuramente è un pensiero originale e diverso dal solito, dipende sempre dalla persona alla quale dovete fare il regalo, ma nel mio caso è servito allo scopo ed è stato molto apprezzato.
Per una prima comunione (fatto con filo n. 8 o 12 di colore bianco magari), per Natale di colore rosso oppure semplicemente come regalo per una persona molto religiosa.
Si tratta di un rosario interamente realizzato ad uncinetto, che potete fare sia di dimensioni reali da mettere al collo, sia di dimensioni più grandi magari da appendere ad una parete, come in questo caso.
Si può arricchire con qualche perlina o, come ho fatto io, con una medaglietta religiosa, magari un piccolo crocifisso o quello che preferite. Potete ricamarci le iniziali della persona alla quale lo regalerete o realizzarlo in due o più colori, a seconda dei vostri gusti.
Il tutor originale è questo http://ilfilochecrea.blogspot.it/2009/04/rosario-alluncinetto-spiegazione_25.html
e prevedeva l'uso di un uncinetto più piccolo, circa uno 0,75 e di un filo bianco n. 8 o 12 in modo che le dimensioni finali fossero quelle classiche. Io avevo solo del filo n. 5 e quindi ho utilizzato un uncinetto n. 1,50 per cui il rosario è diventato più grande ed è perfetto da appendere al muro come ricordo.
ROSARIO AD UNCINETTO: TUTORIAL
Si inizia dalla croce:
Primo giro: iniziare 7 catenelle, puntare nella quinta catenella a partire dall'uncinetto e lavorare un punto alto in ogni catenella
Secondo giro: 3 catenelle, voltare il lavoro, un punto alto in ogni punto alto del giro precedente.
Giri seguenti: continuare fino all'ottavo giro, poi chiudere e spezzare il filo.
Attaccare nuovamente il filo lateralmente in corrispondenza del 6° giro. Lavorare 3 catenelle e 3 punti alti sul punto alto che verrà usato trasversalmente come base del lavoro. Lavorate un altro giro poi chiudete e spezzate il filo.
Fate la stessa cosa realizzando l'altro lato della croce.
Fate un giro di punto gambero sull'intera croce, poi spezzate e chiudete. Ecco fatta la croce.
Attaccate il filo in alto sulla croce e lavorate 12 catenelle + 3 cat. che costituiscono un punto alto, puntare nella quarta catenella dall'uncinetto e lavorare 3 punti alti. Sfilare l'uncinetto, puntarlo in cima alle 3 catenelle (primo punto alto del gruppo), riprendere il punto lasciato in sospeso, estrarlo e stringere molto bene fino a formare una pallina. Avete appena realizzato il primo grano del rosario.
Lavorare 8 cat., +3 e 3 punti alti, formare una pallina come spiegato, 5 cat. + 3, fare una pallina, 5 cat. +3 e un'altra pallina, 8+3 e lavorare un'altra pallina, 12 catenelle. Sospendere il lavoro senza chiudere, lasciando un pò di filo per attaccarlo poi all'altra parte del rosario.
Per la medaglietta centrale:
Avviare 12 catenelle e chiudere a cerchio con una maglia bassissima. 3 catenelle che costituiscono un punto alto, 4 punti alti, 3 punti alti doppi, 10 punti alti, 3 punti alti doppi, 5 punti alti e chiudere il giro con una maglia bassissima sulla terza catenella iniziale.
Completare con un giro a punto gambero.
Attaccare la prima parte del lavoro alla medaglietta, in corrispondenza del punto centrale di un gruppo di 3 punti alti doppi.
Attaccare nuovamente il filo dalla parte opposta della medaglietta e realizzare 11 catenelle + 3, poi "una pallina puntando nella quarta catenella a partire dall'uncinetto, 5 cat. + 3", ripetere da " a " fino ad avere in tutto 10 palline.
Proseguire con 11 cat. +3, una pallina, 11 catenelle + 3, 10 palline e così via fino a completare le 5 decine del rosario.
Finire con 10 catenelle e chiudere puntando nello stesso punto della medaglietta in cui si è iniziato il lavoro.
Sicuramente è un pensiero originale e diverso dal solito, dipende sempre dalla persona alla quale dovete fare il regalo, ma nel mio caso è servito allo scopo ed è stato molto apprezzato.
Per una prima comunione (fatto con filo n. 8 o 12 di colore bianco magari), per Natale di colore rosso oppure semplicemente come regalo per una persona molto religiosa.
Si tratta di un rosario interamente realizzato ad uncinetto, che potete fare sia di dimensioni reali da mettere al collo, sia di dimensioni più grandi magari da appendere ad una parete, come in questo caso.
Si può arricchire con qualche perlina o, come ho fatto io, con una medaglietta religiosa, magari un piccolo crocifisso o quello che preferite. Potete ricamarci le iniziali della persona alla quale lo regalerete o realizzarlo in due o più colori, a seconda dei vostri gusti.
Il tutor originale è questo http://ilfilochecrea.blogspot.it/2009/04/rosario-alluncinetto-spiegazione_25.html
e prevedeva l'uso di un uncinetto più piccolo, circa uno 0,75 e di un filo bianco n. 8 o 12 in modo che le dimensioni finali fossero quelle classiche. Io avevo solo del filo n. 5 e quindi ho utilizzato un uncinetto n. 1,50 per cui il rosario è diventato più grande ed è perfetto da appendere al muro come ricordo.
ROSARIO AD UNCINETTO: TUTORIAL
Si inizia dalla croce:
Primo giro: iniziare 7 catenelle, puntare nella quinta catenella a partire dall'uncinetto e lavorare un punto alto in ogni catenella
Secondo giro: 3 catenelle, voltare il lavoro, un punto alto in ogni punto alto del giro precedente.
Giri seguenti: continuare fino all'ottavo giro, poi chiudere e spezzare il filo.
Attaccare nuovamente il filo lateralmente in corrispondenza del 6° giro. Lavorare 3 catenelle e 3 punti alti sul punto alto che verrà usato trasversalmente come base del lavoro. Lavorate un altro giro poi chiudete e spezzate il filo.
Fate la stessa cosa realizzando l'altro lato della croce.
Fate un giro di punto gambero sull'intera croce, poi spezzate e chiudete. Ecco fatta la croce.
Attaccate il filo in alto sulla croce e lavorate 12 catenelle + 3 cat. che costituiscono un punto alto, puntare nella quarta catenella dall'uncinetto e lavorare 3 punti alti. Sfilare l'uncinetto, puntarlo in cima alle 3 catenelle (primo punto alto del gruppo), riprendere il punto lasciato in sospeso, estrarlo e stringere molto bene fino a formare una pallina. Avete appena realizzato il primo grano del rosario.
Lavorare 8 cat., +3 e 3 punti alti, formare una pallina come spiegato, 5 cat. + 3, fare una pallina, 5 cat. +3 e un'altra pallina, 8+3 e lavorare un'altra pallina, 12 catenelle. Sospendere il lavoro senza chiudere, lasciando un pò di filo per attaccarlo poi all'altra parte del rosario.
Per la medaglietta centrale:
Avviare 12 catenelle e chiudere a cerchio con una maglia bassissima. 3 catenelle che costituiscono un punto alto, 4 punti alti, 3 punti alti doppi, 10 punti alti, 3 punti alti doppi, 5 punti alti e chiudere il giro con una maglia bassissima sulla terza catenella iniziale.
Completare con un giro a punto gambero.
Attaccare la prima parte del lavoro alla medaglietta, in corrispondenza del punto centrale di un gruppo di 3 punti alti doppi.
Attaccare nuovamente il filo dalla parte opposta della medaglietta e realizzare 11 catenelle + 3, poi "una pallina puntando nella quarta catenella a partire dall'uncinetto, 5 cat. + 3", ripetere da " a " fino ad avere in tutto 10 palline.
Proseguire con 11 cat. +3, una pallina, 11 catenelle + 3, 10 palline e così via fino a completare le 5 decine del rosario.
Finire con 10 catenelle e chiudere puntando nello stesso punto della medaglietta in cui si è iniziato il lavoro.
venerdì 27 aprile 2012
RICETTE AMERICANE: APPLE PIE
Oggi vorrei inaugurare una sezione che forse alcuni troveranno insolita: quella delle ricette americane. Perchè? Semplice, trovo la loro cucina molto particolare e buona, anche se decisamente diversa dalla nostra. Non che io sia una che cucina in continuazione piatti oltreoceano, ma qualche ricetta tipica degli Stati Uniti la conosco e ogni tanto la preparo.
La Apple Pie ad esempio, come scrivevo nel post della Torta di mele, è un dolce dal sapore molto diverso dalla classica ciambella con le mele che siamo abituati a consumare. I nostri ingredienti non si differenziano molto dalla ricetta americana, l'unica cosa che cambia è l'uso delle spezie. Cannella, chiodi di garofano, zenzero e altri sapori "insoliti" si trovano spesso nei piatti oltreoceano e anche in questa ricetta rendono il piatto unico e forse non adatto a tutti.
Diciamo che è per palati pronti a nuovi sapori, non radicati nella cucina italiana ma aperti a nuove esperienze culinarie.
Un'altra differenza rispetto alla nostra torta di mele sta nel modo in cui viene realizzata. Noi mettiamo la frutta dentro all'impasto e la incorporiamo, loro creano un vero e proprio ripieno, una specie di cuore del dolce racchiuso in due strati di pasta frolla buonissima.
Infatti credo si possa dire che questo è un dolce al cucchiaio perchè effettivamente si taglia a fette ma il ripieno si mangia con il cucchiaio, dato che si tratta di mele aromatizzate alla cannella.
La tradizione americana vuole la preparazione di questo dolce in occasione della festa del 4 luglio, giorno dell'indipendenza e di solito viene servita con un pò di panna acida a parte.
APPLE PIE:
Difficoltà: media
Costo: basso
Sapore: unico
Per la pasta frolla:
50 ml di acqua ghiacciata
150 g. burro
300 g. farina 00
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaio di farina
1 limone
1 kg di mele (golden, renette o quello che avete)
100 g. zucchero
1 pizzico di sale
1 grattugiata di noce moscata
Per prima cosa prepariamo la pasta frolla, che dovrà rimanere in frigo per 30 minuti circa. Impastiamo con le mani la farina, il sale, il burro (non fuso ma a pezzetti) e l'acqua freddissima fino ad ottenere una palla elastica, avvolgiamola con della pellicola e lasciamola riposare in frigo.
A questo punto prepariamo il ripieno tagliando a pezzetti le mele, aggiungendo la scorza del limone grattugiata e spruzzandole con il succo per non annerirle. Aggiungiamo anche la cannella, la noce moscata, il sale, lo zucchero e la farina.
Quando l'ho preparata io non avevo in casa della noce moscata quindi non l'ho usata e devo dire che il dolce è venuto bene lo stesso. Se non volete metterla non fa niente.
Amalgamate il tutto facendo attenzione a non rompere le mele e lasciatele macerare ferme.
Intanto preparate la tortiera. Per questo dolce serve uno stampo da crostata, preferibilmente in silicone (è più facile staccare la torta), ma se ne avete uno rigido immagino che basti procedere come sempre ungendo con il burro e asciugando con la farina.
Stendete uno strato di pasta sullo stampo in modo da formare la parte inferiore del dolce. Fate aderire bene i bordi tagliando con un coltellino gli eccessi di pasta.
Versatevi il ripieno di mele formando una piccola montagnetta al centro e spargetevi sopra qualche fiocchetto di burro. Coprite il tutto con un secondo strato di pasta facendo attenzione a chiudere bene. Questa operazione è piuttosto importante quindi cercate di sigillare bene i due strati con l'aiuto di una forchetta, magari arrotolando su se stessi i bordi.
Se vi avanzano dei ritagli di pasta metteteli sopra il dolce per decorarlo, se volete dategli la forma di una foglia, o di un cuore o di quello che preferite.
Spennellate la superficie con del latte e fate alcuni fori con la forchetta per fare "respirare" la torta durante la cottura.
Mettetela in forno caldo a 200° per circa 20 minuti, poi abbassate a 180° per altri 20 minuti e infine arrivate a 170° per altri 20 minuti. Deve dorarsi bene senza strinarsi ovviamente. Se vedere che prende troppo colore copritela con un foglio di alluminio.
Una volta sfornata potete spennellarla con dell'uovo sbattuto e ricoprire con zucchero ma io non l'ho fatto perchè mi sembrava troppo.
La Apple Pie ad esempio, come scrivevo nel post della Torta di mele, è un dolce dal sapore molto diverso dalla classica ciambella con le mele che siamo abituati a consumare. I nostri ingredienti non si differenziano molto dalla ricetta americana, l'unica cosa che cambia è l'uso delle spezie. Cannella, chiodi di garofano, zenzero e altri sapori "insoliti" si trovano spesso nei piatti oltreoceano e anche in questa ricetta rendono il piatto unico e forse non adatto a tutti.
Diciamo che è per palati pronti a nuovi sapori, non radicati nella cucina italiana ma aperti a nuove esperienze culinarie.
Un'altra differenza rispetto alla nostra torta di mele sta nel modo in cui viene realizzata. Noi mettiamo la frutta dentro all'impasto e la incorporiamo, loro creano un vero e proprio ripieno, una specie di cuore del dolce racchiuso in due strati di pasta frolla buonissima.
Infatti credo si possa dire che questo è un dolce al cucchiaio perchè effettivamente si taglia a fette ma il ripieno si mangia con il cucchiaio, dato che si tratta di mele aromatizzate alla cannella.
La tradizione americana vuole la preparazione di questo dolce in occasione della festa del 4 luglio, giorno dell'indipendenza e di solito viene servita con un pò di panna acida a parte.
APPLE PIE:
Difficoltà: media
Costo: basso
Sapore: unico
Per la pasta frolla:
50 ml di acqua ghiacciata
150 g. burro
300 g. farina 00
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaio di farina
1 limone
1 kg di mele (golden, renette o quello che avete)
100 g. zucchero
1 pizzico di sale
1 grattugiata di noce moscata
Per prima cosa prepariamo la pasta frolla, che dovrà rimanere in frigo per 30 minuti circa. Impastiamo con le mani la farina, il sale, il burro (non fuso ma a pezzetti) e l'acqua freddissima fino ad ottenere una palla elastica, avvolgiamola con della pellicola e lasciamola riposare in frigo.
A questo punto prepariamo il ripieno tagliando a pezzetti le mele, aggiungendo la scorza del limone grattugiata e spruzzandole con il succo per non annerirle. Aggiungiamo anche la cannella, la noce moscata, il sale, lo zucchero e la farina.
Quando l'ho preparata io non avevo in casa della noce moscata quindi non l'ho usata e devo dire che il dolce è venuto bene lo stesso. Se non volete metterla non fa niente.
Amalgamate il tutto facendo attenzione a non rompere le mele e lasciatele macerare ferme.
Intanto preparate la tortiera. Per questo dolce serve uno stampo da crostata, preferibilmente in silicone (è più facile staccare la torta), ma se ne avete uno rigido immagino che basti procedere come sempre ungendo con il burro e asciugando con la farina.
Stendete uno strato di pasta sullo stampo in modo da formare la parte inferiore del dolce. Fate aderire bene i bordi tagliando con un coltellino gli eccessi di pasta.
Versatevi il ripieno di mele formando una piccola montagnetta al centro e spargetevi sopra qualche fiocchetto di burro. Coprite il tutto con un secondo strato di pasta facendo attenzione a chiudere bene. Questa operazione è piuttosto importante quindi cercate di sigillare bene i due strati con l'aiuto di una forchetta, magari arrotolando su se stessi i bordi.
Se vi avanzano dei ritagli di pasta metteteli sopra il dolce per decorarlo, se volete dategli la forma di una foglia, o di un cuore o di quello che preferite.
Spennellate la superficie con del latte e fate alcuni fori con la forchetta per fare "respirare" la torta durante la cottura.
Mettetela in forno caldo a 200° per circa 20 minuti, poi abbassate a 180° per altri 20 minuti e infine arrivate a 170° per altri 20 minuti. Deve dorarsi bene senza strinarsi ovviamente. Se vedere che prende troppo colore copritela con un foglio di alluminio.
Una volta sfornata potete spennellarla con dell'uovo sbattuto e ricoprire con zucchero ma io non l'ho fatto perchè mi sembrava troppo.
ROLLE' DI PATATE E TONNO
La ricetta di oggi è veramente semplicissima, a portata di tutti e soprattutto molto buona. Si tratta di un contorno povero, nel senso che gli ingredienti utilizzati sono estremamente economici ma che si presta anche a molte variazioni, dipende dai gusti. Viene servito freddo quindi è ottimo nella stagione estiva, si può (anzi si deve) preparare in anticipo e si conserva per qualche giorno in frigorifero senza problemi.
Il rollè viene fatto a forma di polpettone e poi tagliato una volta compatto, in fette da servire fredde. E' sostanzioso e riempie bene la pancia grazie alle patate, contiene le proteine del pesce grazie al tonno e con la variante delle verdure aggiunge anche le vitamine utili al fabbisogno nutrizionale.
La ricetta base prevede solo 3 ingredienti, ma c'è chi aggiunge l'uovo, chi sostituisce il tonno in scatola con pesce fresco o magari con sgombro o altro, chi lo arricchisce con del burro, chi lo colora con le carote o la zucca, insomma come al solito spetta a voi sbizzarrirvi!
ROLLE' DI PATATE E TONNO, RICETTA BASE:
600 g. di patate circa
2 scatolette di tonno al naturale
aceto di vino
Originariamente la ricetta prevede anche una salsina che accompagna il rollè, costituita da uno yogurt magro e da un pò di senape. Si fa stemperare un cucchiaino di senape in un vasetto di yogurt e voilà, la salsa è pronta. In casa mia però non piace molto il gusto acidulo della senape, quindi si passa o alla maionese o semplicemente alla degustazione del rollè senza aggiungere altro.
Prendete le patate e lavatele sotto l'acqua per eliminare tutti i residui di terra, mettetele a bollire in acqua salata finchè non saranno cotte. Fatele raffreddare e poi sbucciatele, quindi passatele al passaverdure o schiacciatele bene con le mani.
Scolate dal liquido le scatolette di tonno e incorporatele alle patate, quindi aggiungete un pò d'aceto per dare sapore e un pizzico di sale.
Mescolate bene con un cucchiaio da cucina prima e con le mani dopo. Prendete un foglio di alluminio e stendetevi il composto dandogli la forma con le mani, tipo polpettone.
Chiudete bene il cartoccio di alluminio e ponetelo in frigo per alcune ore (almeno 3).
Al momento di servire tagliatelo a fette e disponetelo su un piatto grande.
Se decidete di preparare anche la salsa vi consiglio di farla all'ultimo momento perchè la senape tende a raggrumarsi ristagnando ferma.
Naturalmente la ricetta viene anche con più o meno patate, io di solito vado ad occhio. Se preferite aggiungere un pò di burro alle patate schiacciate fatelo tranquillamente ma per eliminare ogni caloria superflua io non lo faccio mai. Stessa cosa per il tonno, che si può scegliere anche all'olio d'oliva per dare al piatto più sapore. Per quanto riguarda le verdure invece a voi la scelta, andranno bene tutte.
Il rollè viene fatto a forma di polpettone e poi tagliato una volta compatto, in fette da servire fredde. E' sostanzioso e riempie bene la pancia grazie alle patate, contiene le proteine del pesce grazie al tonno e con la variante delle verdure aggiunge anche le vitamine utili al fabbisogno nutrizionale.
La ricetta base prevede solo 3 ingredienti, ma c'è chi aggiunge l'uovo, chi sostituisce il tonno in scatola con pesce fresco o magari con sgombro o altro, chi lo arricchisce con del burro, chi lo colora con le carote o la zucca, insomma come al solito spetta a voi sbizzarrirvi!
ROLLE' DI PATATE E TONNO, RICETTA BASE:
600 g. di patate circa
2 scatolette di tonno al naturale
aceto di vino
Originariamente la ricetta prevede anche una salsina che accompagna il rollè, costituita da uno yogurt magro e da un pò di senape. Si fa stemperare un cucchiaino di senape in un vasetto di yogurt e voilà, la salsa è pronta. In casa mia però non piace molto il gusto acidulo della senape, quindi si passa o alla maionese o semplicemente alla degustazione del rollè senza aggiungere altro.
Prendete le patate e lavatele sotto l'acqua per eliminare tutti i residui di terra, mettetele a bollire in acqua salata finchè non saranno cotte. Fatele raffreddare e poi sbucciatele, quindi passatele al passaverdure o schiacciatele bene con le mani.
Scolate dal liquido le scatolette di tonno e incorporatele alle patate, quindi aggiungete un pò d'aceto per dare sapore e un pizzico di sale.
Mescolate bene con un cucchiaio da cucina prima e con le mani dopo. Prendete un foglio di alluminio e stendetevi il composto dandogli la forma con le mani, tipo polpettone.
Chiudete bene il cartoccio di alluminio e ponetelo in frigo per alcune ore (almeno 3).
Al momento di servire tagliatelo a fette e disponetelo su un piatto grande.
Se decidete di preparare anche la salsa vi consiglio di farla all'ultimo momento perchè la senape tende a raggrumarsi ristagnando ferma.
Naturalmente la ricetta viene anche con più o meno patate, io di solito vado ad occhio. Se preferite aggiungere un pò di burro alle patate schiacciate fatelo tranquillamente ma per eliminare ogni caloria superflua io non lo faccio mai. Stessa cosa per il tonno, che si può scegliere anche all'olio d'oliva per dare al piatto più sapore. Per quanto riguarda le verdure invece a voi la scelta, andranno bene tutte.
giovedì 26 aprile 2012
POLPETTONE DI CARNE MORBIDO
Dopo tanti dolci è il momento di postare la ricetta di un gustosissimo secondo piatto: il polpettone.
Naturalmente si tratta di un alimento tipico della stagione invernale, che molti considerano non adatto alla primavera e alla stagione calda che stiamo per affrontare ma per quelli di voi che anche in estate non rinunciano ai piatti caldi, ecco la mia versione.
Come per la ricetta delle polpette di macinato scelto, anche in questo caso gli ingredienti non sono particolarmente economici ma il risparmio sta nel fatto che si può cucinare, suddividere in porzioni e conservare in freezer per parecchie settimane. Si tratta di un secondo di carne rossa molto nutriente, che potrebbe anche fungere da piatto unico perchè nell'impasto sono compresi sia il pane che le uova e dopo un paio di fette la pancia è già bella piena!
Si può servire con sugo di pomodoro come faccio io oppure anche asciutto, magari accompagnato da qualche contorno di verdure o da una buona dose di purè. La versione originale prevedeva l'aggiunta di funghi al pomodoro ma dato che in casa mia nessuno li ama particolarmente li ho eliminati dalla lista degli ingredienti.
POLPETTONE DI CARNE MORBIDO:
600 g. carne macinata di manzo
200 g. mollica di pane
50 g. parmiggiano grattugiato
50 g. prosciutto crudo
100 ml. di latte tiepido
2 uova
30 g. burro
50 ml. di vino bianco secco
50 g. pangrattato
sale
PER IL SUGO DI POMODORO:
1 l. passata di pomodoro
1 cipolla
olio evo
sale
Per prima cosa mettiamo la mollica di pane in una ciotola e lasciamola ammorbidire con il latte tiepido. Va benissimo anche se avete del pane raffermo da consumare, a patto che togliate la crosta.
Tritate il prosciutto crudo con il robot da cucina o a mano, come preferite.
In una ciotola capiente versate la carne, le uova, il prosciutto, la mollica ben strizzata, il parmiggiano e un pizzico di sale.
Mescolate bene con le mani amalgamando il più possibile in modo che la mollica si sbricioli e si mischi bene con la carne. In questo modo una volta cotto non vi troverete dei pezzi interi di pane nelle fette ma un bell'impasto omogeneo.
Versate il pangrattato su un foglio di carta da forno, prelevate il composto e dategli la forma classica del polpettone formando un lungo rotolo. Passatelo sul pangrattato girandolo su ogni lato.
A questo punto trasferitelo in una teglia che lo contenga a misura (io uso lo stampo in alluminio del plumcake) rivestito da carta da forno.
Accendete il forno a 180°. Bagnate il polpettone nella teglia con 2 cucchiai di vino, quindi disponete sulla superficie dei riccioli di burro e infornate per circa 30 minuti.
Trascorso questo tempo bagnate ancora con il vino e proseguite la cottura per altri 15/20 minuti.
Per verificare che sia effettivamente cotto anche dentro vi consiglio di tagliarlo a metà e vedere il colore della carne, a volte servono 5 minuti in più, dipende molto dal forno.
Nel frattempo preparate il sughetto di pomodoro se decidete di accompagnarlo così. Prendete una padella molto grande, fate rosolare un pò di cipolla in un filo d'olio d'oliva e versatevi la passata. Aggiungete un bicchiere d'acqua e mescolate, regolate di sale e lasciate che il sugo restringa un pò.
A me piace abbondare con il pomodoro quindi uso un litro abbondante di passata, anche perchè dividendolo in porzioni per il freezer, ogni volta ne servo un pò nel piatto, ma se volete potete anche usare le bottiglie da 700 ml, viene bene lo stesso.
Tagliate a fettine il polpettone e impiattate nel caso vogliate mangiarlo subito o dividetelo immediatamente in porzioni, aggiungete il sugo di pomodoro e lasciate raffreddare prima di congelare.
Al momento del consumo basterà scongelare la porzione e metterlo nel forno una quindicina di minuti per scaldarlo a dovere.
Buon appetito!
Naturalmente si tratta di un alimento tipico della stagione invernale, che molti considerano non adatto alla primavera e alla stagione calda che stiamo per affrontare ma per quelli di voi che anche in estate non rinunciano ai piatti caldi, ecco la mia versione.
Come per la ricetta delle polpette di macinato scelto, anche in questo caso gli ingredienti non sono particolarmente economici ma il risparmio sta nel fatto che si può cucinare, suddividere in porzioni e conservare in freezer per parecchie settimane. Si tratta di un secondo di carne rossa molto nutriente, che potrebbe anche fungere da piatto unico perchè nell'impasto sono compresi sia il pane che le uova e dopo un paio di fette la pancia è già bella piena!
Si può servire con sugo di pomodoro come faccio io oppure anche asciutto, magari accompagnato da qualche contorno di verdure o da una buona dose di purè. La versione originale prevedeva l'aggiunta di funghi al pomodoro ma dato che in casa mia nessuno li ama particolarmente li ho eliminati dalla lista degli ingredienti.
POLPETTONE DI CARNE MORBIDO:
600 g. carne macinata di manzo
200 g. mollica di pane
50 g. parmiggiano grattugiato
50 g. prosciutto crudo
100 ml. di latte tiepido
2 uova
30 g. burro
50 ml. di vino bianco secco
50 g. pangrattato
sale
PER IL SUGO DI POMODORO:
1 l. passata di pomodoro
1 cipolla
olio evo
sale
Per prima cosa mettiamo la mollica di pane in una ciotola e lasciamola ammorbidire con il latte tiepido. Va benissimo anche se avete del pane raffermo da consumare, a patto che togliate la crosta.
Tritate il prosciutto crudo con il robot da cucina o a mano, come preferite.
In una ciotola capiente versate la carne, le uova, il prosciutto, la mollica ben strizzata, il parmiggiano e un pizzico di sale.
Mescolate bene con le mani amalgamando il più possibile in modo che la mollica si sbricioli e si mischi bene con la carne. In questo modo una volta cotto non vi troverete dei pezzi interi di pane nelle fette ma un bell'impasto omogeneo.
Versate il pangrattato su un foglio di carta da forno, prelevate il composto e dategli la forma classica del polpettone formando un lungo rotolo. Passatelo sul pangrattato girandolo su ogni lato.
A questo punto trasferitelo in una teglia che lo contenga a misura (io uso lo stampo in alluminio del plumcake) rivestito da carta da forno.
Accendete il forno a 180°. Bagnate il polpettone nella teglia con 2 cucchiai di vino, quindi disponete sulla superficie dei riccioli di burro e infornate per circa 30 minuti.
Trascorso questo tempo bagnate ancora con il vino e proseguite la cottura per altri 15/20 minuti.
Per verificare che sia effettivamente cotto anche dentro vi consiglio di tagliarlo a metà e vedere il colore della carne, a volte servono 5 minuti in più, dipende molto dal forno.
Nel frattempo preparate il sughetto di pomodoro se decidete di accompagnarlo così. Prendete una padella molto grande, fate rosolare un pò di cipolla in un filo d'olio d'oliva e versatevi la passata. Aggiungete un bicchiere d'acqua e mescolate, regolate di sale e lasciate che il sugo restringa un pò.
A me piace abbondare con il pomodoro quindi uso un litro abbondante di passata, anche perchè dividendolo in porzioni per il freezer, ogni volta ne servo un pò nel piatto, ma se volete potete anche usare le bottiglie da 700 ml, viene bene lo stesso.
Tagliate a fettine il polpettone e impiattate nel caso vogliate mangiarlo subito o dividetelo immediatamente in porzioni, aggiungete il sugo di pomodoro e lasciate raffreddare prima di congelare.
Al momento del consumo basterà scongelare la porzione e metterlo nel forno una quindicina di minuti per scaldarlo a dovere.
Buon appetito!
martedì 24 aprile 2012
CIAMBELLONE NUVOLA SOFFICE
Il fatto di non amare i cibi confezionati, pieni di zuccheri e di grassi, non significa che io non sia un'appassionata di dolci! Come molti avranno già notato molte delle ricette che ho inserito in questo blog sono torte, biscotti o dessert. Questo perchè mi piace molto cucinarli, ma anche mangiarli :)
Avendo in casa una bimba di quasi 5 anni che chiede continuamente cibi dolci, mi diverto spesso a coinvolgerla nella preparazione, insegnandole anche a capire com'è fatto un alimento e quale meravigliosa magia sia la cucina. Già, perchè in fondo cucinare è un pò come prendere una bacchetta magica e fare un incantesimo, non vi pare? Con pochi semplici ingredienti che fino ad un attimo prima sono separati e a volte insignificanti, si riesce ad ottenere un prodotto finito che soddisfa il palato ma anche la voglia di creare, di realizzare qualcosa con le proprie mani.
Ecco perchè in casa mia non manca mai un dolce fatto, che accompagni la fine di un pasto, che funga da merenda o magari da colazione..
Una delle ciambelle che faccio più spesso e che si adatta bene ad un'infinità di varianti è quella che io chiamo "Nuvola soffice". Perchè? Ma perchè è il dolce più morbido e semplice che abbia mai provato, quello che non ti fa sentire in colpa se ne mangi una fetta in più, quello che possono mangiare tutti, grandi e piccini, quello buonissimo che mi ha insegnato a fare mia suocera!
Il segreto di questa ciambella è l'acqua. Si, perchè preparandolo con la frusta a mano si fa respirare il composto e lo si rende morbido, poi l'aggiunta di acqua lo rende leggero e soffice. Non c'è burro, non c'è amido, solo 80 g. di olio (io uso quello di mais perchè è più leggero ma potete usare quello che preferite). La ricetta viene anche con 50 g. ma a questo punto bisogna aggiungere un pò d'acqua alla dose indicata, io di solito vado un pò ad occhio.
Si può gustare da solo, accompagnato con della marmellata di frutta, con una macedonia, con la panna, con la crema, con la cioccolata, con del gelato! Insomma sbizzarritevi!!
CIAMBELLONE NUVOLA SOFFICE RICETTA BASE:
250 g. farina 00
180 g. zucchero
2 uova
1 bustina di lievito vanigliato
80 g. olio di semi di mais
150 g. acqua
granella di zucchero per decorare
Il dolce è talmente semplice che anche la sua preparazione porta via non più di 5 minuti.
Prendete una ciotola e mettetevi dentro la farina, lo zucchero, il lievito, le uova, l'olio e l'acqua. Mescolate bene con una frusta a mano per evitare grumi e rendere l'impasto liscio. Viene anche se usate un cucchiaio ma in questo modo farete un pò più fatica e forse ci metterete qualche minuto in più.
Prendete uno stampo e foderatelo con carta da forno, a meno che non sia di quelli in silicone, e versatevi dentro il composto.
Spargetevi sopra la granella di zucchero e infornate per 30 minuti circa a 150°. Per verificarne la cottura fate sempre la prova dello stuzzicadenti: inseritelo al centro della torta e se risulta asciutto il dolce è pronto.
VARIANTE ALLO YOGURT:
Agli ingredienti che ho elencato sopra potete anche aggiungere uno yogurt magro bianco o alla frutta, come più preferite. Il dolce risulterà ancora più soffice ma tenderà a bagnarsi un pò con il passare del tempo. In questa versione è ottimo mangiato subito, non appena si raffredda.
VARIANTE AL CACAO, ALLE GOCCE DI CIOCCOLATA E ALLA FRUTTA:
Se volete rendere più goloso il dolce potete aggiungere qualche cucchiaio di cacao amaro all'impasto oppure suddividerlo in due parti. Versate metà composto nello stampo lasciando l'altra metà nella ciotola. Aggiungete il cacao e mescolate bene, dopodichè versatelo nello stampo formando delle onde per rendere il vostro dolce variopinto.
Al posto del cacao si possono aggiungere gocce di cioccolato o pezzetti di frutta fresca come pesche, fragole o ciliegie.
DECORAZIONI:
Come ultima variante vorrei segnalare la quantità di zucchero in granella o in scaglie o in palline che potete trovare nel supermercato alla corsia delle decorazioni delle torte. C'è la granella classica bianca, quella arcobaleno in codette, quella in palline, quella al cacao, eccetera eccetera. Spesso costano sui 60 cent l'una e averne in casa due o tre vi permette di modificare sempre il dolce con pochissima spesa e far divertire i bambini. Se poi avete in casa altri stampi di forme diverse ogni volta sarà come cucinare un dolce nuovo
lunedì 23 aprile 2012
TORTA DI MELE DELLA NONNA
Uno dei dolci che mi piace di più e che reputo tra i più sani è la torta di mele. Ovviamente ci sono moltissime ricette per realizzarla, c'è chi ci mette la cannella, chi ci mette lo zucchero a velo sopra, chi la fa amalgamando le mele all'impasto, chi invece ricopre il ripieno con la pasta sfoglia.
TORTA DI MELE DELLA NONNA
Per prima cosa facciamo sciogliere il burro stando attenti a non bruciarlo e lasciamolo raffreddare un poco.
Io ho preso questa ricetta da mia nonna, che me la faceva sempre quando ero piccola e ogni volta che la mangio mi fa venire in mente tantissimi ricordi.
Questa versione è quella diciamo, italianizzata, nel senso che di solito nel nostro paese viene fatta più o meno in questo modo. La torta di mele in effetti è molto conosciuta anche in America, con il nome di Apple Pie, ma viene realizzata in modo diverso e solitamente si prepara per la festa del 4 luglio. L'ho provata qualche tempo fa per il mio compleanno e tra l'altro l'ho trovata buonissima, per cui a giorni posterò anche quella ricetta.
Oggi rimaniamo sul tradizionale e atteniamoci alla torta di mele classica, fatta come sempre con ingredienti semplici, freschi e genuini. Le mele più adatte a mio parere sono le Golden, quelle verdi, ma potete anche sceglierne di altro tipo, credo che il sapore finale non cambierà molto.
TORTA DI MELE DELLA NONNA
4 o 5 mele
3 uova grandi o 4 piccole
1 bustina di lievito vanigliato
50 g. burro fuso
200 g. zucchero
200 g. farina
1 limone
Per prima cosa facciamo sciogliere il burro stando attenti a non bruciarlo e lasciamolo raffreddare un poco.
Sbucciamo le mele e tagliamole a pezzettini dentro ad una ciotola, tutte tranne una che taglieremo a listarelle e che metteremo in un' altra ciotolina. Spruzziamoci sopra del limone per non farle annerire e mescoliamo bene.
In un'altra ciotola mescoliamo lo zucchero, la farina, il lievito, le uova e 3/4 di burro fuso. Quando l'impasto è omogeneo aggiungiamo i pezzettini di mela incorporandoli bene. Se il composto dovesse risultare troppo asciutto aggiungiamo un goccio di latte.
A questo punto prendete uno stampo rotondo. Consiglio vivamente di non utilizzare gli stampi a cerniera perchè durante la cottura il burro fuso colerebbe fuori e fareste un macello (lo dico perchè a me è capitato una volta). Foderatelo con la carta da forno se non si tratta di uno stampo in silicone e versatevi il composto appiattendolo con un cucchiaio.
Ora disponete a raggiera le fettine di mela sulla superficie della torta, o come preferite. Dopodichè versate a filo il burro rimanente cercando di ricoprire più o meno tutta la superficie e infine spolverate con un pò di zucchero. In questo modo si verrà a creare una fragrante crosticina intorno alle fettine di mela.
Infornate per 30 minuti circa a 180°. Se la superficie dovesse dorarsi troppo durante la cottura coprite la torta con un foglio di alluminio. Per verificare che sia pronta fate la prova dello stuzzicadenti: immergetelo al centro della torta e se tirandolo fuori risulta asciutto significa che il dolce è pronto.
Servite tiepida o fredda.
venerdì 20 aprile 2012
UN REGALO SUPERECONOMICO: PRESINA IN FIORE! TUTORIAL
Come ho già scritto in questo blog a mio parere ci sono molti modi per risparmiare, soprattutto se siete delle casalinghe e quindi riuscite a gestirvi il tempo da sole senza troppi problemi di orari. Oltre alla cucina ho scoperto che con un pò di manualità è possibile arrivare là dove non mi sarei mai immaginata di stare..
L'uncinetto ad esempio è un modo semplice che ci permette di realizzare oggetti di uso quotidiano ma anche piccoli o grandi regali, con poca spesa e tanta resa. Bastano poche ore a volte e ciò che si ottiene è un oggetto unico e prezioso che sicuramente verrà apprezzato da tutti.
Se poi si tratta di una donna, allora potete sbizzarrirvi con le idee! Avete una nonna che compie gli anni? O una suocera, una mamma o magari una zia?? Invece di passare ore tra i negozi cercando qualcosa che vi faccia fare bella figura con pochi euro, pensate a quanto sarà speciale ricevere un oggetto fatto dalle vostre mani! E allora datemi retta, andate in merceria o in un negozio di filati e comprate due semplici gomitoli di cotone. Con meno di 5 euro potete portarne a casa un paio senza difficoltà, dopodichè basterà un pò d'impegno e al massimo un'oretta per il tutorial di oggi. Vi garantisco che l'effetto è assicurato.
PRESINA UNCINETTO CON FIORE:
Uncinetto n. 1,5
Cotone: bianco e rosso n. 5 o qualunque colore preferiate
Tempo: 1 ora circa
Prendete il cotone bianco ( o quello che sarà il colore principale della vostra presina) e avviate 4 catenelle, poi chiudete la prima all'ultima con una maglia bassissima per formare un cerchio.
Primo giro: nell'anello lavorate 1 maglia alta, 2 catenelle. Ripetete per 7 volte.
Secondo giro: nell'archetto che si viene a formare nel giro precedente lavorate "2 maglie alte, 2 catenelle, 2 maglie alte, 1 catenella". Ripetete fino alla fine del giro
Terzo giro: saltate la prima maglia di base e lavorate 1 maglia alta, -nell'archetto lavorate 2 maglie alte, 2 catenelle, 2 maglie alte-, 1 maglia alta in quella successiva, 1 catenella. Ripetete fino alla fine.
Quarto giro: saltate la prima maglia di base e lavorate 2 maglie alte, - nell'archetto lavorate 2 maglie alte, 2 catenelle, 2 maglie alte- 2 maglie alte in quelle successive e 1 catenella. Ripetete fino alla fine del giro.
Quinto giro: a questo punto continuate aumentando il numero delle maglie prima e dopo l'archetto (3, 4, 5 e così via) finchè non raggiungete la dimensione desiderata.
In ultimo con il cotone rosso (o quello che avete scelto) fate un giro di maglie basse. Arrivati alla fine fate una catenella di 18 punti e chiudetela nello stesso punto di partenza per formare l'anello per appendere la presina al chiodo.
LA ROSA:
Con il cotone rosso avviate 4 catenelle e chiudete a cerchio con una maglia bassissima
Primo giro: nell'anello lavorate " 1 maglia alta, 2 catenelle", ripetere 7 volte.
Secondo giro: nell'archetto lavorate "1 maglia bassa, 3 maglie alte, 1 maglia bassa". Ripetere
Terzo giro: sulla maglia alta del primo giro lavorate "1 maglia alta, 3 catenelle". Ripetere
Quarto giro: nell'archetto lavorare: "1 maglia bassa, 4 maglie alte, 1 maglia bassa". Ripetere
Quinto giro: sulla maglia alta del terzo giro lavorate " 1 maglia alta, 4 catenelle". Ripetere
Sesto giro: nell'archetto lavorate " 1 maglia bassa, 5 maglie alte, 1 maglia bassa". Ripetere
A questo punto non vi resta che cucire la rosa al centro della presina e voilà, ecco fatto!
giovedì 19 aprile 2012
LA VERA CREMA CHE SA DI UOVA!!!
Come annunciato un paio di giorni fa, oggi vi posto la ricetta per fare la crema. Se andate al supermercato nella corsia delle farine e dei prodotti per dolci troverete sicuramente i preparati in polvere, ai quali va aggiunto qualche ingrediente per poi trasformarli in crema. Li avete mai assaggiati? Sanno di chimico...
Chi non ha delle uova in casa? Un pò di farina e di zucchero? Mezzo litro di latte? Bene, se avete anche una ventina di minuti a disposizione mollate tutto e provate a mettervi ai fornelli, è più semplice di quanto non sembra.
La crema fatta in casa, quella che sa di uova e che forse molti non hanno mai assaggiato perchè abituati a quelle industriali, è un alimento sano e nutriente, per grandi e piccini. Si può utilizzare per farcire un dolce come i krapfen (vedi ricetta) o la crostata, oppure si può mettere in coppette e gustarla anche da sola.
E' semplicissima da fare, super economica, genuina e buonissima. Gli ingredienti sono davvero pochi e di facile reperibilità perciò non avete scuse!
Pronte?
CREMA PASTICCERA:
4 tuorli
1/2 litro di latte
4 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di farina
1 bustina di vanillina
1 limone
Nella preparazione della crema tutto dev'essere fatto bene per poter ottenere un buon prodotto. E' una lavorazione molto semplice ma va seguita passo passo scrupolosamente sia per evitare grumi sia per renderla densa al punto giusto.
Prendete una ciotola e mettetevi dentro i tuorli.
Gli albumi non ci servono in questa ricetta quindi potete tranquillamente utilizzarli per altri dolci (vedi ricetta "Albumi rimasti? No problem") oppure congelarli.
Aggiungete lo zucchero e mescolate con un cucchiaio finchè non si amalgamano per bene e diventano cremosi. Aggiungete la farina e la vanillina continuando a mescolare.
A questo punto vi consiglio di prendere una frusta a mano e di utilizzarla per mescolare man mano che aggiungete il latte. Servirà per non far venire i grumi ma attenzione a non schizzare il latte fuori dalla ciotola!
Aggiungete infine un pezzettino di scorza di limone avendo cura di tagliarla senza la parte bianca che risulta estremamente amara. Lasciatela intera nel composto e mettete il tutto su un pentolino a fuoco basso.
Continuate a mescolare e portate ad ebollizione. Quando inizia a fare le bollicine significa che è quasi pronto. Mescolate bene finchè non raggiunge la densità desiderata, di solito si fa bollire da un minimo di 2 ad un massimo di 5 minuti.
Spegnete il fuoco e togliete la scorza di limone.
A questo punto se desiderate farcire dei dolci dovete lasciarla raffreddare, altrimenti potete metterla già nelle coppette. Ovviamente va conservata in frigorifero ma solo quando si raffredda.
Buon appetito!!
CAPPELLINO AD UNCINETTO: TUTORIAL
Stamattina cambiamo argomento e parliamo di uncinetto. Da brava casalinga devo dire che passo diverse ore al giorno a lavorare il cotone o la lana, a seconda delle stagioni. Al momento per esempio sto realizzando un copriletto per mia figlia con tantissime mattonelle a forma di cuore, che prevedo non sarà pronto prima di luglio, ahimè!
L'abitudine di lavorare ad uncinetto, non solo è divertente e di grande soddisfazione perchè il progetto prende vita immediatamente e spesso non richiede neanche molto tempo, ma anche perchè si possono realizzare cose uniche e originali, magari da regalare a qualcuno.
Uno degli ultimi oggetti che ho fatto con le mie manine è il cappello che vedete in foto. Ho voluto cancellare il viso di mia figlia per ragioni etiche (non mi piace che la sua foto viaggi per internet in tutto il mondo), ma l'importante è il cappellino!
E' un lavoro di media difficoltà, dipende da quanto siete esperte.
Il cotone utilizzato è un n. 5 e il colore è ecrù e arancione scuro per il bordo e la rosa, ma ovviamente potete usare quelli che vi piacciono di più.
Io ho utilizzato un uncinetto molto piccolo per fare in modo che le maglie siano più fitte e che quindi passi meno aria. Il numero 1,25
Il punto utilizzato è naturalmente la catenella per iniziare e poi la maglia bassa.
Si parte a lavorare dal centro del cappello, aumentando gradualmente in cerchio finchè non si raggiunge la dimensione desiderata. Il progetto iniziale prevede che sia una cuffia dritta ma dato che avevo sbagliato la grandezza e mi era venuto più grande della testa di mia figlia, sono andata avanti lo stesso e ho diminuito le maglie successivamente fino a raggiungere la dimensone giusta, creando un basco.
La rosa viene lavorata a sè e cucita successivamente di lato.
Ecco la procedura:
Iniziate facendo 4 catenelle e unite l'ultima alla prima con una maglia bassissima creando un cerchio.
Primo giro: Lavorate 5 maglie basse all'interno del cerchio e chiudete con una maglia bassissima
Secondo giro: Fate una catenella che sostituisca la prima maglia bassa, poi lavorate due maglie basse dentro ogni maglia bassa del giro precedente aumentando così il numero di maglie (10). Chiudete l'ultima maglia con una maglia bassissima.
Terzo giro: Fate una catenella e lavorate due maglie basse all'interno della maglia bassa sottostante, poi "una maglia bassa in quella sottostante e due maglie basse in quella successiva". Ripetete da " a " fino alla fine del giro e terminate con una maglia bassa in quella sottostante, poi chiudete con una maglia bassissima. In questo modo aumentiamo gradualmente le maglie facendo un punto doppio e un punto singolo. A fine giro dovreste avere 15 maglie in totale.
Quarto giro: fate una catenella e lavorate due maglie basse all'interno della prima maglia del girro precedente, poi "una maglia bassa in quella del giro precedente, una maglia bassa in quella del giro precedente e due maglie basse in quella del giro precedente" fino alla terz'ultima maglia. Terminate con la sequenza di due maglie basse per ogni maglia bassa del giro precedente e chiudete con la solita maglia bassissima. In questo modo aumentiamo ogni 3 maglie: una singola, una singola e una doppia. Totale maglie in questo giro: 20
Quinto giro: da qui in poi basterà aumentare le maglie sempre più lentamente facendo: una singola, una singola, una singola e una doppia. Il giro successivo sarà: una singola, una singola, una singola, una singola e una doppia e così via.
In questo modo aumentiamo la dimensione del cerchio che stiamo realizzando fino a che non arriviamo alla dimensione desiderata.
Se volete diminuire come ho fatto io per realizzare il basco dovrete fare il processo contrario: se siete arrivate ad aumentare ogni 15 maglie ad esempio al giro successivo salterete la prima maglia e poi ne lavorerete 15, a quello successivo ancora salterete la prima maglia e ne lavorerete 14, poi salterete la prima maglia e ne lavorerete 13 e così via.
Per la lavorazione della rosa:
Avviate 40 catenelle.
Primo giro: lavorate due maglie alte nella prima catenella, saltate la catenella successiva. Così fino alla fine del giro.
Secondo giro: tra le due maglie alte lavorare: "due maglie alte, 3 catenelle, 2 maglie alte e 1 catenella". Ripetere da " a " fino alla fine del giro
Terzo giro: il lavoro inizia ad arricciarsi automaticamente. Nell'arco delle 3 catenelle del giro precedente lavorare 11 maglie alte e 1 maglia bassa nella catenella del giro precedente. In questo modo si formano i petali.
Quarto giro: fate un giro di maglie basse per delineare il bordo.
A questo punto tagliate il filo e arrotolare su se stessa la rosa, poi fissatela sul lato del cappellino o dove volete.
mercoledì 18 aprile 2012
KRAPFEN FATTI IN CASA
Alzi la mano chi non ama i krapfen! Per quanto siano ricchi di calorie e di sicuro un alimento poco sano da consumare abitualmente, se dovessi andare al bar a fare colazione ne sceglierei senza dubbio uno alla crema.
Ma cosa sono effettivamente i krapfen e come vengono fatti, ve lo siete mai chiesti?
Innanzitutto bisogna dire che la grande quantità di calorie viene non dall'impasto in se, ma dalla cottura che avviene in olio, dato che vengono fritti. Poi c'è la farcitura che può essere alla crema, alla marmellata o alla nutella. In più di solito si spargono con zucchero a velo sulla superficie e a seconda delle dimensioni se ne consumano uno o due mediamente.
Al di là del costo che non è certo astronomico se li acquistate al bar, credo che anche in questo caso sia meglio farli in casa per una questione di salute. Preparandoli da soli ci si rende conto degli ingredienti, della farcitura e si può controllare la cottura per renderla un pò più leggera.
Io li ho fatti per carnevale qualche mese fa e sono andati a ruba! Sono un'ottima soluzione per una festa in casa, se dovete offrire uno spuntino a degli ospiti o se fate un picnic all'aperto. L'unica accortezza consiste nel fatto di consumarli in giornata poichè l'impasto tende ad indurirsi con il trascorrere del tempo. Potete conservarli un giorno o due in frigorifero ma non di più e in ogni caso non saranno mai buoni come appena fatti.
KRAPFEN O BOMBOLONI:
400 g. farina 00
100 g. zucchero
50 g. burro
1 bustina di lievito di birra (o un panetto fresco)
scorza di limone
acqua
olio per friggere
Mettete a fontana la farina su un tagliere o in una grande ciotola, versate al centro lo zucchero e la scorza di limone. Aggiungete il burro ammorbidito a pezzettini e il lievito di birra, poi un bicchiere d'acqua tiepida e infine impastate per qualche minuto con le mani.
Coprite il tutto con la pellicola trasparente e lasciate lievitare per 2 ore circa.
Stendete sul tagliere la pasta con il mattarello fino a che non raggiunge uno spessore di circa 1 cm, tagliatela in tanti cerchi con un tagliapasta o con un bicchiere molto grande capovolto e lasciate riposare il tutto ancora un'altra ora, coprendo con un canovaccio pulito.
Mettete l'olio in una padella e scaldatelo per bene. Per capire se è pronto potete fare la prova dello stuzzicadenti: immergetene la punta nell'olio caldo e se fa le bollicine significa che è pronto.
Passate i cerchi di pasta nell'olio bollente avendo cura di rigirarli spesso in modo da farli dorare bene senza bruciarli. Li vedrete gonfiarsi assumendo la caratteristica forma del bombolone e quando vi sembreranno cotti uniformemente metteteli su della carta assorbente per scolarli dall'olio in eccesso.
Consiglio di cuocerne uno per volta, al massimo due se sono molto piccoli, in modo da potervi dedicare bene alla cottura di ogni bombolone perchè è davvvero questione di secondi.
Una volta raffreddati potete farcirli con la crema, la marmellata o la nutella utilizzando una siringa da pasticcere e spolverarli con lo zucchero a velo.
Vi garantisco che in fatto di sapore non hanno niente da invidiare a quelli dei bar.
Consiglio: per rendere più sana questa ricetta non utilizzate lo strutto per friggere. Lo so, molti pensano che il sapore così sia migliore, ma in questo modo si rende l'alimento ricco di grassi e di calorie inutili. Friggete in olio di mais o di arachidi o di girasole, non di semi vari, così almeno sapete cosa c'è dentro e asciugateli bene dopo la cottura.
A presto anche la ricetta della crema con cui farcire krapfen e molti altri dolci.
martedì 17 aprile 2012
TIRAMISU' LIGHT
Oggi parliamo di dolci, ma di quelli che tutti possiamo permetterci senza farci venire i sensi di colpa dopo una porzione abbondante! Si lo so, non esiste niente come il mascarpone, nè come sapore, nè come calorie.. Avete presente quante ne ha una dose da 100 grammi? 460!!! Più di un piatto e mezzo di pasta!!
No a mio parere non ne vale proprio la pena, anche perchè al mascarpone in sè vanno aggiunte le uova, lo zucchero, la vanillina, il cacao e alla fine quello che si ottiene non è un dolce, ma una bomba calorica che finisce tutta sui fianchi e sulle cosce!
Come sapete la mia filosofia non è rinunciare, ma ottenere gli stessi risultati in modo diverso. Ebbene, questa è la ricetta che uso io per fare il tiramisù senza mascarpone, ma utilizando un alimento molto più sano ed economico: la ricotta.
Il sapore secondo me è molto buono e può essere un valido sostituto al classico dolce che tutti conosciamo. Naturalmente anche questa versione è calorica quindi non bisogna esagerare, ma se la paragoniamo alla ricetta con il mascarpone è nettamente light.
TIRAMISU' LIGHT:
250 g. ricotta (anche le ricottine che spesso sono in offerta alla coop vanno benissimo. La ricetta viene anche con 200 g.)
2 uova
1 bustina di vanillina
2 caffè
2 bustine di dolcificante
biscotti tipo savoiardi (o altri da inzuppo)
cacao amaro
6 cucchiai abbondanti di zucchero
Per prima cosa fate due caffè (io li faccio con la moka: due con quella da 1 tazza o 1 con quella da 2 o 3 tazze) facendo attenzione a non farli bruciare. Devono essere buoni e super zuccherati. Io di solito uso le bustine di dolcificante che danno al bar e ne metto una per caffè. Mescolate bene, aggiungete un pò d'acqua per diluire e lasciate intiepidire.
In una ciotola separate i tuorli dagli albumi, mescolate i primi con lo zucchero, la ricotta e la vanillina. Date una bella frullata con lo sbattitore elettrico finchè non diventano cremosi.
A parte montate gli albumi a neve fermissima sempre con lo sbattitore e incorporateli alla crema di ricotta mescolando dal basso verso l'alto per non smontare il tutto.
A questo punto prendete un contenitore per il dolce (meglio se di forma quadrata o rettangolare), inzuppate velocissimamente i biscotti nel caffè e adagiateli sul fondo. Io uso quelli che ho in casa ma devo dire che i "caffellatte" sono ideali, credo che vadano bene anche gli osvego ma forse risulteranno leggermente più amari. Dico di bagnarli pochissimo perchè altrimenti perderanno consistenza e si spappoleranno.
Sopra i biscotti versate uno strato di crema di ricotta, poi ancora biscotti, ancora crema e infine spolverizzate con il cacao amaro, meglio se con un colino.
Il dolce va chiuso e lasciato in frigo per almeno 5 ore. L'ideale è farlo la mattina per la sera e consiglio di mangiarlo nel giro di un paio di giorni al massimo altrimenti i biscotti tenderanno a fare una pappina e perderanno consistenza.
Se volete fare una versione per bambini potete sostituire il caffè con il caffè d'orzo ma ovviamente il sapore sarà un pò diverso.
Mangiatene una porzione generosa e godetevela fino in fondo senza sensi di colpa, potete esagerare!! :)
lunedì 16 aprile 2012
POLPETTE DI MACINATO SCELTO
Di solito io faccio due tipi di polpette: quelle con gli avanzi rimasti che mi servono per riciclare e non buttare via niente (pollo, arrosto, prosciutto, pesce, verdure, ecc) e quelle con il macinato scelto. Voi direte: e dov'è il risparmio in questo caso?? Il risparmio sta nel fatto che le faccio circa una volta al mese in grande quantità, poi suddivido in porzioni il tutto e congelo i vari contenitori in freezer, preparando così circa 3 cene in una volta sola.
POLPETTE DI MACINATO SCELTO:
800 g. di macinato scelto (io uso quello di bovino)
1 uovo
150 g. prosciutto cotto (va bene anche la mortadella o quello che preferite)
50 g. di parmiggiano reggiano
50 g. pangrattato
sale
Per il sughetto:
1 litro di passata di pomodoro
mezza cipolla (io uso quella congelata già pronta)
sale
acqua
Per prima cosa prendete un tegame antiaderente molto grande e mettete a scaldare la cipolla senza olio (io almeno non lo uso). Qualche secondo dopo, quando inizia a soffriggere aggiungete il passato di pomodoro e un bicchiere circa di acqua. Mescolate bene per far sciogliere la passata, regolate di sale e fate cuocere a fuoco basso.
Mettete nel mixer il macinato, l'uovo, il pangrattato, il prosciutto cotto a pezzettini, il parmiggiano grattugiato e il sale. Accendetelo e lasciatelo mescolare il tutto per un paio di minuti. Le quantità di pangrattato e di parmiggiano possono variare, io generalmente vado ad occhio.
Quando vi sembra che tutti gli ingredienti si siano mixati per bene prendete delle piccolissime porzioni di impasto e arrotolatele con le mani fino a formare le polpettine. Io le faccio molto piccole per dosarle meglio per mia figlia. C'è chi le fa grandi o medie, dipende dai vostri gusti. Facendole piccole si cuociono molto più in fretta ed è più facile secondo me fare le porzioni.
Man mano che le polpettine saranno pronte mettetele nel sughetto sul fuoco, possibilmente in modo che siano totalmente ricoperte. Chiudete con un coperchio (meglio se di quelli trasparenti così potete vedere come procede la cottura) e lasciate cuocere per circa un'ora sempre a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto.
Quando saranno pronte potete fare due cose: mangiarle subito oppure dividerle in porzioni come faccio io, negli appositi contenitori da freezer. In questo caso ricordatevi di aspettare che si siano raffreddate prima di congelarle.
sabato 14 aprile 2012
GNOCCHI FATTI IN CASA
Non so a voi ma a me gli gnocchi sono sempre piaciuti moltissimo. Certo, la cosa più semplice da fare è andare al supermercato e comprarsene una confezione già pronta nel banco frigo, li troverete senza dubbio tutti perfetti, della stessa grandezza e con la tipiga rigatura, ma il sapore? Non c'è confronto con la pasta fatta in casa secondo me, soprattutto in un caso come questo in cui la lavorazione è davvero semplice.
Lo so, non sono molte le persone che amano fare la pasta in casa, serve tempo, spazio e diciamocelo.. si sporca anche un bel pò! Però io lo trovo divertente e tutto sommato permette di mangiare alimenti più sani, più freschi e tanto per rimanere in tema con il blog, anche più economici.
E cosa c'è di più economico di un chilo di patate e della farina? Se siete abituate a cucinare avrete senza dubbio un pacco di farina in casa e un uovo, magari anche un pò di patate....Avete un'oretta libera? Bene, allora iniziate a far bollire l'acqua salata :)
GNOCCHI FATTI IN CASA:
Tempi di lavorazione: 1 ora circa
Costo: praticamente solo quello delle patate
Tempi di cottura: 2 minuti
Conservazione: consumati freschi, in frigorifero per un paio di giorni in freezer finchè volete
1 kg di patate
300 g. di farina 00
1 uovo
sale
Mettete a bollire le patate con la buccia dopo averle sciacquate bene sotto l'acqua per togliere i residui di terra. Mi raccomando, è fondamentale non sbucciarle prima per evitare che assorbano troppa acqua e che poi gli gnocchi si spappolino.
Una volta cotte scolatele, sbucciatele ancora tiepide e schiacchiatele con lo schiacciapatate o con il passaverdure.
Su un tagliere infarinato abbondantemente mettete la farina e il sale, aggiungete le patate e l'uovo e amalgamate con le mani fino ad ottenere una palla poco appiccicosa.
Prendete un pezzo d'impasto e fatelo rotolare sul tagliere in modo da dargli la forma di un serpentello, assottigliandolo fino ad ottenere la grandezza desiderata, poi con un coltello (io ne uso uno di ceramica ottimo per casi come questo) tagliate tanti pezzettini. Se desiderate la rigatura tipica prendete una forchetta e appoggiate i dentini su ogni gnocco.
Mettete la pasta su un vassoio ricoperto di carta o scottex, leggermente infarinato per far si che non si attacchino e spolverizzatela di farina.
Se volete consumarli subito fate bollire l'acqua e gettate gli gnocchi, non appena risalgono in superficie saranno pronti. Ci vogliono circa un paio di minuti.
Se invece volete congelarli, dovrete metterli in freezer inizialmente con il vassoio, poi una volta duri potete metterli in un sacchetto per alimenti e risparmiare così spazio. Non metteteli subito nei sacchetti perchè si attacherebbero l'uno con l'altro e formerebbero una palla unica.
Consiglio: è possibile realizzare questa ricetta anche senza l'aggiunta dell'uovo ma se volete congelare gli gnocchi non ve lo consiglio perchè alla prossima cottura si sfalderebbero. L'uovo serve a tenere insieme gli ingredienti e a dare elasticità all'impasto.
Gli gnocchi sono ottimi con salsa di pomodoro, con ragù, con un condimento a base di formaggio e in tanti altri modi. Sono sostanziosi perchè contengono la patata e di solito piacciono a grandi e a piccoli.
venerdì 13 aprile 2012
PANE AL MAIS DI ROSSELLA O'HARA
La prima volta che ho sentito parlare di questo pane, lo confesso, è stato nel libro Rossella il seguito del celebre Via col vento. Voi direte: che c'entra?? C'entra, c'entra perchè Rossella è cresciuta nel sud e uno dei piatti tipici del luogo è proprio il pane di granturco. Nelle pagine del libro ricordo di aver letto di questo particolare tipo di pane, della consistenza unica, del colore inconfondibile.. e mi sono incuriosita! Ho cercato qualche ricetta quà e là e infine sono riuscita a trovare quella che si addice di più ai miei gusti, così ogni tanto preparo questo pane solo per me, per viziarmi un pò.
Da un punto di vista pratico tra l'altro, è un ottimo modo per utilizzare della farina di mais rimasta, o di rendere speciale un pane classico. La sua tipica forma a focaccina inoltre è molto simpatica e facilissima da realizzare.
Se siete amanti della polenta, quella vera realizzata con le farine grossa e fine, sicuramente ne avrete un pò in casa. Io di solito arrivo intorno a questo periodo dell'anno con degli avanzi di farina e quando il caldo comincia ad imperversare, la voglia di polenta proprio mi passa. Bene, e allora che fare? La risposta è scontata: il pane al mais!
Anche questa variante di pane è decisamente economica, ma in qualche modo originale e diversa dal solito. Tenete presente che un pacco di farina di mais da 1 kg costa circa 60 cent e per questa ricetta ne servono solo 150 g!
PANE AL MAIS O PANE DI GRANTURCO:
500 g. farina bianca 00
150 g. farina di mais (fine o grossa o media)
1 bustina di lievito di birra secco o un panetto fresco
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di sale raso
50 g. di latte
300 g. di acqua
Per prima cosa mettete la farina di mais in una ciotola con il latte tiepido e una parte dell'acqua, anch'essa tiepida. Lasciate in ammollo per un'ora, la farina deve prendere consistenza e diventare una pappina morbida.
Poi in una ciotola capiente o su un tagliere mettete la farina bianca a fontana, aggiungete quella di mais, l'olio, il sale, lo zucchero e il lievito e impastate con le mani. Aggiungete l'acqua tiepida e amalgamate bene tutti gli ingredienti. Sentirete con le dita i granelli della farina di mais che rendono l'impasto unico e compatto.
Mettete il composto in una teglia grande, in modo che abbia spazio per lievitare, leggermente unta sul fondo con l'olio, coprite tutto con un pò di pellicola trasparente e un canovaccio pulito e mettetelo nel forno tiepido ma spento.
Lasciate lievitare per un'ora e mezza.
Riprendete l'impasto e lavoratelo ancora un pò dandogli la forma che desiderate. Io come al solito faccio delle pagnottine ma potete anche realizzare una pagnotta unica. Mettete le pagnottine su una teglia ricoperta di carta da forno, copritela con un canovaccio pulito e un telo di plastica in modo che non passi l'aria (io uso un sacchetto della spazzatura tagliato a metà ovviamente pulito) e lasciate lievitare un'altra mezz'ora.
Accendete il forno a 180° e cuocete le pagnottine fino a che non diventeranno di un bel colore dorato o a seconda dei vostri gusti.
Questo tipo di pane potrebbe non piacere a tutti ma personalmente lo trovo molto saporito e cosa più importante, sostanzioso. La spesa è davvero minima e la fatica anche, se escludiamo i tempi di lievitazione.. In fondo quando lo mangio mi sento un pò Rossella O'Hara.. :)
CORNETTI SVUOTA FRIGO
Alzi la mano chi non ha mai aperto il frigo e guardando gli avanzi si è detto: e adesso cosa ne faccio? La tentazione di buttarli nella spazzatura viene ogni tanto, confessiamolo.. Forse perchè non circolano molte ricette per riutilizzarli o magari perchè è insita in noi la convizione che se sono rimasti significa che sono scarti. Niente di più sbagliato secondo me! Se sono ancora freschi si possono riproporre in molti modi diversi e oggi voglio postare una ricettina veloce che ci permette di vuotare il frigo e riempire la pancia! L'ho provata qualche tempo fa e devo dire che è stata un successone!
Voglio precisare che l'idea non è mia ma spulciando quà e là su internet ho trovato questa ricetta su un altro sito e l'ho modificata secondo i miei gusti.
CORNETTI SALATI RIPIENI:
Categoria: antipasti, stuzzichini
Tempi di realizzazione: 10 minuti più la cottura
300 g. farina 00
6 cucchiai di olio evo
1 bustina di lievito di birra secco (come sempre si può sostituire con il panetto fresco)
1 cucchiaino di zucchero (solo se si usa il lievito secco)
acqua tiepida/calda circa 150 g.
sale
avanzi da frigo
un goccio di latte
La caratteristica principale di questa ricetta svuotafrigo è che anche se mettiamo il lievito nell'impasto non c'è bisogno di lasciarlo riposare e raddoppiare di volume. Attenzione però non serve il lievito a lievitazione istantanea, va benissimo quello classico tipo Mastro Fornaio.
Mettiamo la farina in una ciotola o su un tagliere e disponiamola a fontana, aggiungiamo l'olio, il sale, il lievito, lo zucchero e infine l'acqua avendo cura di dosarla bene in modo che l'impasto non risulti nè troppo duro, nè troppo bagnato.
Lavorando con le mani il tutto dovremmo riuscire ad ottenere una pasta liscia e morbida, che andremo a stendere con il mattarello fino a renderla spessa circa 5 mm.
A questo punto con l'aiuto di un coltello tagliamo tanti triangoli, mettiamo al centro un cucchiaino di formaggio spalmabile, o un quadratino di sottiletta o quello che è rimasto nel frigo e una fettina di prosciutto cotto, crudo, salame, mortadella o qualunque altra cosa sia rimasta da smaltire.
Io li ho provati con la Philadelphia e il prosciutto crudo e devo dire che li ho trovati buonissimi, ma anche senza ripieno sono ottimi.
Bene, a questo punto avvolgiamoli su se stessi partendo dalla parte larga del triangolo fino ad arrivare alla punta per dare loro la forma classica del cornetto. Spennelliamoli con del latte, mettiamoli nella teglia foderata con la carta da forno e inforniamo a 180 ° per una decina di minuti o come al solito secondo i nostri gusti.. Quando si dorano sappiamo che sono pronti e possiamo tirarli fuori.
Attenzione, prima di mangiarli lasciamoli raffreddare un pochino perchè il ripieno risulterà bollente!
Questi cornetti salati sono ottimi come antipasto, se avete a cena qualcuno all'ultimo momento, ma soprattutto vi permettono di svuotare il frigo dagli avanzi di ogni tipo. Non ho ancora provato a riempirli con le verdure ma immagino che per i vegetariani sia un'ottima alternativa. E' possibile inserire qualche erbetta aromatica nell'impasto e riempirli con melanzane, zucca o qualsiasi altra verdura vi piaccia.
Come al solito si tratta di un modo economico, veloce e pratico di cucinare e perchè no, anche molto divertente da preparare con i vostri bimbi.
giovedì 12 aprile 2012
TIGELLE O CRESCENTINE MODENESI
Oggi parliamo di tigelle: queste sconosciute! Chi abita al nord, nella regione dell'Emilia Romagna dovrebbe sapere di cosa sto parlando, ma per chi ne fosse ancora all'oscuro, ecco due righe di presentazione.
Le tigelle, o crescentine modenesi, a seconda della tradizione e della città, sono sostanzialmente delle focaccine salate che vengono gustate farcite con salumi, formaggi ma anche marmellate e perchè no.. nutella! Nei ristoranti emiliani e nelle trattorie si trovano facilmente, ma tanto per cambiare io sostengo che non c'è niente di più buono del prodotto fatto in casa! :)
Beh si, resto dell'idea che quando qualcosa si può preparare con ingredienti semplici e un pò d'impegno sia giusto farlo, o quanto meno provarci!
L'unica cosa che serve per preparare le tigelle in casa e che forse non tutti hanno è lo stampo. Già perchè anche se l'impasto è molto simile a quello del pane, la cottura è diversa, dato che avviene su piastra all'interno di una tigelliera dalle tipiche decorazioni a fiore. Una volta procurato quello il resto è tutto in discesa...
La spesa è davvero minima per la preparazione di questo piatto e una volta cotte si possono tranquillamente congelare nel freezer per poi mangiarle qualche giorno dopo senza alterarne il gusto. Basterà scaldarle nel forno tiepido o in un fornetto elettrico per qualche minuto. Data la vasta gamma di farciture a cui si prestano, non sarà difficile mettere tutti d'accordo a tavola e, cosa ancora più importante, a fine pasto non avrete molti piatti da lavare! :)
1 kg farina 0
2 bustine di lievito di birra secco (io uso quello in polvere ma si può tranquillamente sostituire con il panetto fresco)
4 cucchiaini di olio evo
5 cucchiaini di sale (dipende dai gusti, a me non piacciono troppo salate ma potete anche aggiungerne)
4 cucchiaini di zucchero (solo se usate il lievito in polvere perchè serve per riequilibrare i sapori)
acqua tiepida (circa 2 bicchieri e mezzo)
Accendete il forno al minimo. Mettete la farina a fontana su un grande tagliere o in una ciotola capiente, aggiungete il lievito, il sale, lo zucchero e l'olio e mescolate un pò con le mani.
Mettete l'acqua un pò alla volta per assicurarvi che l'impasto non sia troppo bagnato o troppo secco. Quando avrete raggiunto una consistenza morbida e asciutta significa che è pronto. Se dovesse risultare troppo duro aggiungete un goccio d'acqua, se dovesse essere troppo bagnato aggiungete farina. L'acqua dev'essere tiepida/calda ma mai bollente. Mettete l'impasto nella ciotola grande, copritelo con un pò di pellicola trasparente e un canovaccio pulto in modo che non passi l'aria.
Spegnete il forno e metteteci dentro la ciotola, lasciate quindi lievitare per un'ora abbondante.
Riprendete l'impasto e lavoratelo su un tagliere infarinato per qualche minuto, dopodichè rimettete tutto nella ciotola coperta e di nuovo nel forno spento per un'altra ora e mezza circa.
Prendete e lavorate ancora l'impasto con le mani.
Davanti a voi stendete un telo di plastica (io uso un sacchetto della spazzatura tagliato a metà, ovviamente pulito), metteteci sopra un canovaccio pulito, poi un altro e infine un altro telo di plastica. Attenzione, i teli di plastica sono solo esterni e non vanno mai a contatto con le tigelle.
Staccate dei piccoli pezzi d'impasto e lavorateli fino a formare delle palline con le mani, schiacchiateli leggermente con un mattarello in modo da dare loro la tipica forma tonda. Mettete subito la focaccina tra i due canovacci e ricoprite immediatamente chiudendo anche i teli di plastica. E' fondamentale non far passare l'aria in questo passaggio, quindi siate rapide quando sollevate i canovacci per aggiungere le tigelle! Anche tra la preparazione di una focaccina e l'altra, lasciate il resto dell'impasto dentro ad un sacchetto di plastica da alimenti o ricopritelo sempre con la ciotola capovolta.
Quando avrete dato la forma a tutto l'impasto chiudete bene tutti gli angoli dei teli e lasciate lievitare per 20/30 minuti. Nel frattempo mettete lo stampo sul fuoco e iniziate a scaldarlo a fiamma moderata. Di solito per pulire lo stampo non lo si lava con sapone e acqua, io tra un uso e l'altro passo ogni stampino con un pezzo di carta da cucina imbevuta d'olio in modo da togliere i residui della cottura precedente, prima di iniziare a cuocere le tigelle.
Prendete le focaccine e mettetele nello stampo (di solito ce ne stanno 7 per volta), avendo cura di rigirare lo stampo con i manici chiusi (altrimenti escono le tigelle) facendo cuocere entrambi i lati. Quando iniziano a dorarsi o a seconda dei vostri gusti, toglietele dallo stampo e mettetele dentro ad una ciotola con carta assorbente per lasciarle raffreddare possibilmente staccate l'una dall'altra. In questa fase devono espellere tutta l'umidità e asciugarsi ben bene.
Servire ancora calde se le consumate subito, altrimenti una volta fredde potete congelarle dentro a sacchetti per alimenti o contenitori da freezer.
A mio parere le tigelle si mangiano sempre volentieri e in molti modi diversi. Sono economiche, buonissime, piacciono a grandi e piccini, pratiche se solo da scongelare, veloci e sono un ottimo sostituto del pane in caso rimaniate senza.
mercoledì 11 aprile 2012
ALBUMI RIMASTI? NO PROBLEM!
Oggi voglio postare una ricettina semplice semplice che permette di smaltire alcuni avanzi con facilità. In questo caso parliamo degli albumi. Dopo il pranzo di Pasqua a base di calorie e di uova, mi erano rimasti ben 8 albumi e dato che la prima regola per risparmiare è quella di non buttare via niente, mi sono chiesta cosa potessi farci. Nel mio caso il problema è doppio perchè oltre a dover trovare la ricetta giusta, bisogna anche che sia di gradimento alla piccola di casa, dato che non sono una di quelle mamme che cucina 3 primi, 3 secondi e 3 dolci ad ogni pasto! Per cui ho deciso di provare a fare questi biscottini veloci, semplici e molto economici, ma soprattutto moderatamente calorici! (il che non guasta mai)
Ho deciso di congelare 4 albumi (in frigorifero si tengono per 2 o 3 giorni ma in freezer anche per qualche mese) e ne ho utilizzati solo 4.
LINGUE DI GATTO
Categoria: riciclo avanzi - albumi
Tempo utilizzato: 10 minuti più 8 per la cottura
4 albumi
125 g. di burro fuso e lasciato raffreddare
125 g. di farina
100 g. di zucchero
2 cucchiaini di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
Per prima cosa bisogna montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale, poi sempre montando, aggiungere lo zucchero. Sciogliere il burro e lasciarlo raffreddare, nel frattempo unire all'impasto la farina e il lievito. Infine aggiungere il burro e mescolare bene.
In una teglia ricoperta con carta da forno versare delle cucchiaiate di impasto abbastanza distanziate tra loro perchè poi crescono durante la cottura. Infornare a forno caldo 180° per circa 7/8 minuti, finchè i bordi non si dorano.
Lasciare raffreddare e gustarli come più vi piace!
A mio parere sono ottimi con il tè o con la marmellata per merenda ad esempio, ma anche da soli sono squisiti. La mia bimba li adora e per me questa è già una grande conquista!!
Con pochi ingredienti e davvero una manciata di minuti sono riuscita a realizzare dei biscottini che piacciono a tutti.
lunedì 9 aprile 2012
PANE FATTO IN CASA... CHE BONTA'
Iniziamo con una ricetta che credetemi, vi cambierà la vita! Vi siete mai chiesti quanto spendete di pane alla settimana? Se andate a comprarlo da un fornaio la cifra si aggira sui 3/4 euro al chilo, se andate in un ipermercato tipo coop forse qualcosa di meno ma resta comunque una cifra troppo alta a mio parere. E allora che fare? Certo non ho intenzione di rinunciare al pane!! La risposta è scontata... fatevelo da voi!
PANE FATTO IN CASA
Costo: 1/ 1,50 euro
Quantità: 1 kg
Conservazione: fresco in giornata oppure in freezer
Se siete abituati a fare la spesa alla coop, nella zona farine segnalo un preparato molto valido a marchio coop in pacchi da 1 kg che contiene già tutto. Si chiama appunto "Preparato per pane", costa circa 1 euro e basta aggiungere olio, sale ed acqua e seguire le istruzioni scritte sul retro. Il procedimento è lo stesso che spiegherò qui di seguito.
Se invece siete patite del fai da te totale come me e volete essere sicure di quello che contiene il vostro pane al 100%, segnatevi questa ricetta.
700 g di farina manitoba
300 g. di farina 0
2 bustine di lievito di birra in polvere (immagino si possa utilizzare anche il panetto di lievito fresco ma io mi trovo meglio con quello secco a lenta lievitazione)
2 cucchiai di olio evo
5 cucchiaini di sale
acqua tiepida (io ne uso circa 2 bicchieri e mezzo)
Per prima cosa accendete il forno al minimo.
Unite le farine su un tagliere o in una grande ciotola, insieme al lievito, al sale e all'olio. Mescolate un pò con le mani per fare amalgamare bene gli ingredienti secchi. Aggiungete l'acqua che dev'essere tiepida/calda ma non bollente, servirà a fare iniziare prima il processo di lievitazione. Non mettetela tutta in una volta ma piano piano amalgamandola con il resto degli ingredienti per essere sicuri di non esagerare con la quantità. Quando avrete ottenuto un impasto morbido e non appiccicoso mettetelo in una ciotola capiente, copritela con un pò di pellicola trasparente e un canovaccio pulito in modo che non passi l'aria.
Spegnete il forno e infilateci dentro la ciotola. Lasciate lievitare per un'ora.
Riprendete l'impasto e lavoratelo questa volta su un tagliere infarinato. Potrà capitarvi in questa fase di trovarlo ancora poco omogeneo, è importante lavorarlo bene per circa 5/6 minuti in modo che si ammorbidisca ancora di più.
Ricopritelo nuovamente come prima e rimettetelo nel forno spento.
Lasciate lievitare un'altra ora e mezza.
Prendete l'impasto e lavoratelo ancora un pò, poi procedete a dare la forma che più vi piace. Io mi trovo bene con le pagnottine piccole, tipo rosette. Man mano che le fate mettetele subito in una teglia ricoperta con carta da forno coperte da un canovaccio pulito in modo che non passi l'aria anche in questa fase. Incidete una croce con il coltello in cima ad ogni pagnottella per far lievitare meglio il pane e quando la teglia sarà piena, mettete sopra al canovaccio un telo di plastica (io utilizzo un sacchetto della spazzatura ovviamente nuovo, tagliato a metà). Rincalzate bene sotto i bordi della teglia e lasciate lievitare per l'ultima volta una mezz'ora.
Accendete il forno a 180° e quando sarà caldo infornate. I tempi di cottura variano molto a seconda del tipo di forno e dei gusti personali, a me piacciono poco cotte quindi non appena si dorano le tiro fuori. Ci vogliono circa 10/15 minuti.
Appena sfornate, quando sono ancora calde, spennellatele con dell'albume sulla superficie e lasciate raffreddare. L'albume si assorbirà e voi non sentirete affatto il sapore dell'uovo, ma il pane risulterà più buono.
Questo tipo di pane a mio parere è molto più buono di quello comprato dal fornaio, è genuino, morbidissimo, non c'è crosta dura da scartare e piace a grandi e piccini. In questo modo con un chilo di impasto, a me dura circa una settimana, conservato in freezer e scongelato giorno per giorno. La forma delle pagnottine mi aiuta a dosare meglio le porzioni per non sprecarne inutilmente. La mia bambina di 4 anni lo adora!
La farina manitoba è un tipo di farina americana che è adatta alle lunghe lievitazioni ed è indicata per tutti gli impasti soffici e morbidi come pizza, pane e crescenta. Si trova nella zona delle farine in ogni ipermercato e costa circa 96 cent. Attenzione, esiste anche la farina manitoba importata da 2,50 euro o più, non prendete quella altrimenti il risparmio è nullo! Scegliete quella che si aggira intorno ad 1 euro, esiste in ogni ipermercato. Il sapore è uguale e la cifra finale cambia parecchio!
E' possibile provare questa ricetta anche con la farina 0 ma il risultato è molto diverso. L'impasto risulterà più duro e pieno, e avrà il tipico sapore della farina, mentre la manitoba assicura un impasto morbido e dalla giusta lievitazione.
Per variare si possono aggiungere cubetti di prosciutto crudo o olive spezzettate.
PANE FATTO IN CASA
Costo: 1/ 1,50 euro
Quantità: 1 kg
Conservazione: fresco in giornata oppure in freezer
Se siete abituati a fare la spesa alla coop, nella zona farine segnalo un preparato molto valido a marchio coop in pacchi da 1 kg che contiene già tutto. Si chiama appunto "Preparato per pane", costa circa 1 euro e basta aggiungere olio, sale ed acqua e seguire le istruzioni scritte sul retro. Il procedimento è lo stesso che spiegherò qui di seguito.
Se invece siete patite del fai da te totale come me e volete essere sicure di quello che contiene il vostro pane al 100%, segnatevi questa ricetta.
700 g di farina manitoba
300 g. di farina 0
2 bustine di lievito di birra in polvere (immagino si possa utilizzare anche il panetto di lievito fresco ma io mi trovo meglio con quello secco a lenta lievitazione)
2 cucchiai di olio evo
5 cucchiaini di sale
acqua tiepida (io ne uso circa 2 bicchieri e mezzo)
Per prima cosa accendete il forno al minimo.
Unite le farine su un tagliere o in una grande ciotola, insieme al lievito, al sale e all'olio. Mescolate un pò con le mani per fare amalgamare bene gli ingredienti secchi. Aggiungete l'acqua che dev'essere tiepida/calda ma non bollente, servirà a fare iniziare prima il processo di lievitazione. Non mettetela tutta in una volta ma piano piano amalgamandola con il resto degli ingredienti per essere sicuri di non esagerare con la quantità. Quando avrete ottenuto un impasto morbido e non appiccicoso mettetelo in una ciotola capiente, copritela con un pò di pellicola trasparente e un canovaccio pulito in modo che non passi l'aria.
Spegnete il forno e infilateci dentro la ciotola. Lasciate lievitare per un'ora.
Riprendete l'impasto e lavoratelo questa volta su un tagliere infarinato. Potrà capitarvi in questa fase di trovarlo ancora poco omogeneo, è importante lavorarlo bene per circa 5/6 minuti in modo che si ammorbidisca ancora di più.
Ricopritelo nuovamente come prima e rimettetelo nel forno spento.
Lasciate lievitare un'altra ora e mezza.
Prendete l'impasto e lavoratelo ancora un pò, poi procedete a dare la forma che più vi piace. Io mi trovo bene con le pagnottine piccole, tipo rosette. Man mano che le fate mettetele subito in una teglia ricoperta con carta da forno coperte da un canovaccio pulito in modo che non passi l'aria anche in questa fase. Incidete una croce con il coltello in cima ad ogni pagnottella per far lievitare meglio il pane e quando la teglia sarà piena, mettete sopra al canovaccio un telo di plastica (io utilizzo un sacchetto della spazzatura ovviamente nuovo, tagliato a metà). Rincalzate bene sotto i bordi della teglia e lasciate lievitare per l'ultima volta una mezz'ora.
Accendete il forno a 180° e quando sarà caldo infornate. I tempi di cottura variano molto a seconda del tipo di forno e dei gusti personali, a me piacciono poco cotte quindi non appena si dorano le tiro fuori. Ci vogliono circa 10/15 minuti.
Appena sfornate, quando sono ancora calde, spennellatele con dell'albume sulla superficie e lasciate raffreddare. L'albume si assorbirà e voi non sentirete affatto il sapore dell'uovo, ma il pane risulterà più buono.
Questo tipo di pane a mio parere è molto più buono di quello comprato dal fornaio, è genuino, morbidissimo, non c'è crosta dura da scartare e piace a grandi e piccini. In questo modo con un chilo di impasto, a me dura circa una settimana, conservato in freezer e scongelato giorno per giorno. La forma delle pagnottine mi aiuta a dosare meglio le porzioni per non sprecarne inutilmente. La mia bambina di 4 anni lo adora!
La farina manitoba è un tipo di farina americana che è adatta alle lunghe lievitazioni ed è indicata per tutti gli impasti soffici e morbidi come pizza, pane e crescenta. Si trova nella zona delle farine in ogni ipermercato e costa circa 96 cent. Attenzione, esiste anche la farina manitoba importata da 2,50 euro o più, non prendete quella altrimenti il risparmio è nullo! Scegliete quella che si aggira intorno ad 1 euro, esiste in ogni ipermercato. Il sapore è uguale e la cifra finale cambia parecchio!
E' possibile provare questa ricetta anche con la farina 0 ma il risultato è molto diverso. L'impasto risulterà più duro e pieno, e avrà il tipico sapore della farina, mentre la manitoba assicura un impasto morbido e dalla giusta lievitazione.
Per variare si possono aggiungere cubetti di prosciutto crudo o olive spezzettate.
Mi presento
La crisi si sa, coinvolge molti e in tantissimi modi purtroppo. Sempre più spesso si sente parlare di gente disperata che non sa come arrivare a fine mese e sono molti di più di quanto non crediate. Senza bisogno di essere una famiglia numerosa con un mutuo e uno stipendio solo, provate a vivere al nord con uno stipendio, un figlio e un affitto. Aggiungete il fatto di non poter contare su parenti o baby sitter e di decidere (per forza o per scelta) di fare la casalinga e capirete quanto sia difficile riuscire a gestire il menage famigliare riuscendo a vivere bene senza sprecare denaro. Ebbene, con un pò di organizzazione e di inventiva, vi assicuro che si può e oltre ad essere divertente, è sicuramente uno stile di vita più sano ed educativo per i vostri figli. Come facevano le nostre nonne a sfamare eserciti di bocche affamate 50 o 60 anni fa? Me lo sono chiesta e ho capito che il segreto non è rinunciare, ma trovare un modo alternativo per arrivare allo stesso obiettivo. Sfruttando tutto ciò che si ha a portata di mano, cucinando, dando nuova vita agli oggetti, riutilizzando ciò che non si usa più, approfittando di sconti e offerte, cucendo, ricamando, creando con ferri e uncinetto e molto altro ancora...
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