martedì 10 ottobre 2017

LA RICETTA VEGANA DEL MESE: IL PANDORO

L'altro giorno ero al supermercato e ho visto i primi pandori e panettoni della stagione. Per chi non mi conosce va detto che io amo, adoro, venero il Natale più di qualunque altra festa dell'anno e vado pazza per pandori e panettoni di tutti i tipi.
Questo però è il primo anno che mi accingo a festeggiarlo da vegana e la prospettiva di rinunciare a questi dolci tipici delle feste proprio non mi entusiasmava. Non avevo intenzione nemmeno di rinunciare alla mia scelta di privarmi di ogni alimento di origine animale, ma l'alternativa era spendere una follia in prodotti già pronti, disponibili solo nelle poche settimane prima del Natale in certi negozi biologici e dal sapore discutibile, nonché dalla consistenza molto gommosa.
Per ovviare a tutto questo ho cercato in rete una ricetta di pandoro che potesse fare al caso mio e ho deciso di provarci per tempo, in modo da perfezionarla nel caso ci fosse bisogno e di godermi il sapore delle feste anche con qualche mese di anticipo.
Ebbene l'ho trovata!
Si, la ricetta vegana del mese di ottobre non è mia ma di una ragazza che ha veganizzato quella più famosa del classico pandoro delle sorelle Simili e che trovate qui.

Il risultato è a dir poco favoloso! Il dolce è buono, morbido, soffice e delicato come il classico pandoro ma è molto più leggero e digeribile, dato il diverso elenco di ingredienti. Inoltre è ottimo sia con lo zucchero a velo sulla superficie che senza ed è estremamente economico se paragonato al pandoro vegan che troviamo nei negozi specializzati.
L'unica "pecca", se così vogliamo chiamarla, è che la realizzazione di questo dolce prevede un tempo un pò lungo ma niente di più di quello che impiegheremmo per preparare in casa un classico pandoro.

Osservando la lista degli ingredienti inoltre, notiamo che è molto semplice e l'unica cosa che potremmo non avere in casa è la lecitina di soia, disponibile in ogni caso in qualsiasi supermercato per pochi euro.

LA RICETTA VEGANA DEL MESE DI OTTOBRE: IL PANDORO

Dosi per un pandoro da 1 kg. Nel caso in cui aveste uno stampo come il mio da 750 g. potete dividere in due l'impasto e cuocere l'altro in un classico stampo da budino

Ingredienti per la biga:

- 50 g. farina manitoba
- 10 g. zucchero (io di canna)
- 8 g. lievito di birra secco
- 1 cucchiaino raso di lecitina di soia
- 60 ml acqua tiepida

In un bicchiere facciamo sciogliere il lievito in 30 ml di acqua tiepida insieme allo zucchero e in un altro bicchiere sciogliamo la lecitina di soia nei rimanenti 30 ml di acqua.
Una volta pronti entrambi uniamoli in una ciotola aggiungendo la farina e mescolando con una frusta a mano per sciogliere eventuali grumi.
Copriamo con pellicola e lasciamo riposare in forno spento con la luce accesa per circa 1 ora.

Ingredienti per il primo impasto:

- biga
- 200 g. farina manitoba
- 25 g. zucchero (io di canna)
- 2 g. lievito di birra secco
- acqua tiepida q.b.
- 30 g. margarina

Da questo momento in poi io ho usato un'impastatrice ma volendo si può tranquillamente procedere a mano.
Mettiamo la biga nella planetaria, aggiungendo lo zucchero e la margarina, quindi la farina e il lievito che avremo riattivato in poca acqua e zucchero. Azioniamo la macchina e aggiungiamo acqua quanto basta per ottenere una palla liscia ed elastica. Lasciamo impastare fino a quando non incorda perfettamente e si stacca dai bordi della planetaria.
Copriamo con pellicola e lasciamo lievitare 1 ora in forno spento con la luce accesa.

Ingredienti per il secondo impasto:

- primo impasto
- 200 g. farina manitoba
- 200 g. zucchero (io di canna)
- 1 cucchiaino raso di lecitina di soia
- vanillina
- acqua tiepida q.b.
- 1 pizzico di sale

Di nuovo impastiamo nella planetaria tutti gli ingredienti aggiungendo acqua quanto basta per ottenere nuovamente una palla liscia ed elastica. Copriamo con pellicola e lasciamo lievitare per un'altra ora nel forno spento con la luce accesa, quindi trasferiamo il tutto in frigorifero e lasciamo ancora un'altra ora a riposare.
Nel frattempo tiriamo fuori dal frigorifero 100 g. di margarina.

Ora viene la parte più "difficile" per così dire: la sfogliatura.
Prendiamo l'impasto e stendiamolo in un rettangolo alto circa 1 cm aiutandoci con il mattarello ed eventualmente un pò di farina.
Mettiamo al centro un pò di margarina, spalmandola bene se fosse diventata sufficientemente morbida da permetterlo, altrimenti posizionandola a fiocchi al centro.
Chiudiamo prima un lato, poi l'altro, quindi gli altri due, come faremmo per fare un pacco regalo. Voltiamo l'impasto in modo da avere le chiusure verso il piano di lavoro e avvolgiamolo nella pellicola. Lasciamo riposare in frigorifero per 30 minuti circa.

Ripetiamo questa operazione per altre due volte.

Ora prendiamo il nostro impasto con le chiusure rivolte verso di noi e adagiamolo all'interno dello stampo che avremo prima unto bene con la margarina, chiudiamolo in forno spento con la luce SPENTA e lasciamo lievitare tutta la notte. (almeno 12 ore)

Cuociamo a 180° per i primi 10 minuti, quindi abbassiamo a 160° per altri 20 minuti e infine abbassiamo ancora a 150° e lasciamo cuocere per altri 15 minuti.

Lasciamo raffreddare completamente prima di rivoltare lo stampo e spolverare

La ricetta del pandoro non sfogliato fatto in casa
La ricetta del panettone con lievito madre fatto in casa
Le altre ricette vegane del mese



lunedì 25 settembre 2017

ZUPPA AUTUNNALE DI LEGUMI

Siamo in autunno ormai, la mia stagione preferita insieme all'inverno. Fino a questo momento devo ammettere che tra le bambine a casa da scuola da gestire, la casa da pulire e riordinare, i panni da stirare e i lavori all'uncinetto che mi sono stati commissionati nei mesi estivi non ho avuto davvero né il tempo, né la voglia di cucinare.
E' stata un'estate pesante, afosa e noiosa. Le bambine hanno litigato tutto il tempo, trasformando la casa in un magazzino disordinato di giocattoli e io sono arrivata ai primi di settembre completamente sfinita.
Per fortuna le scuole hanno riaperto e quest'anno anche Nicole ha iniziato ad andare alla materna, quindi riesco ad avere qualche ora in più per me, sia per sbrigare le faccende di casa, sia per dedicarmi all'uncinetto e ai fornelli.
Oggi mi sono preparata questa fantastica zuppa per pranzo e ho pensato di condividerla in voi.
Naturalmente si tratta di una ricetta vegana perché da qualche mese a questa parte il mio regime alimentare si è orientato verso questa direzione, ma volendo si può insaporire diversamente, magari con della pancetta a cubetti, o qualche scaglia di parmigiano prima di servirla a tavola.
Si tratta di uno di quei piatti caldi e confortevoli, che io amo in questo periodo dell'anno e che consiglio sempre a tutti coloro che faticano ad abituarsi al calo termico.
E' una zuppa piena di vitamine e di proteine perché piena di legumi secchi (che non richiedono l'ammollo e che quindi non dovete preparare la sera prima), quindi accompagnandola con qualche fetta di pane tostato diventa tranquillamente un piatto unico, ideale anche per i bambini.
Come sempre le verdure che ho scelto io possono non piacere a tutti, perciò è possibile sostituirle con altre, così come i legumi e le spezie.
Le dosi sono indicative e non sempre precise perché essendo un piatto che ho preparato solo per me sono andata ad occhio su alcuni ingredienti.

ZUPPA AUTUNNALE DI LEGUMI

- 1 pomodoro
- poca cipolla
- olio evo
- zucca a dadini
- cicerchie
- lenticchie rosse
- piselli secchi
- dado autoprodotto (o sale)
- 1 patata piccola
- 1 cucchiaino di cucurma in polvere
- 1 cucchiaino di paprika dolce in polvere
- 1 cucchiaino di curry in polvere


In una casseruola versiamo un filo d'olio evo e lasciamo soffriggere la cipolla tagliata fine. Aggiungiamo il pomodoro tagliato in 4 (vi consiglio di non tagliarlo a pezzi piccoli perchè una volta cotto diventerà più difficile eliminare le bucce), la zucca e la patata a dadini.
Aggiungiamo anche le lenticchie e le cicerchie sciacquate sotto l'acqua corrente.
Vi consiglio di far cuocere i piselli secchi a parte perché hanno tempi di cottura più lunghi e potrebbero risultare troppo duri a fine cottura della zuppa.
Aggiungete acqua fino a ricoprire il tutto, quindi insaporite con le spezie e con un cucchiaino di dado autoprodotto.
Una volta cotti i piselli aggiungeteli alla zuppa, mescolate e servite con un filo d'olio evo a crudo e se volete una spolverata di lievito alimentare.
Buon appetito!!

martedì 29 agosto 2017

LA RICETTA VEGANA DEL MESE: SFORMATINI DI CECI

Oggi vi propongo una ricetta estiva, buona e fresca, perfetta da servire in tavola in questi giorni infuocati di agosto.
Come sempre si tratta di un piatto in versione "base" che potete modificare a seconda dei vostri gusti e del vostro regime alimentare. Io ho scelto alimenti vegetali ma nessuno vi vieta di arricchire questi sformatini con cubetti di prosciutto cotto o magari formaggio a dadini, ad esempio.
Si tratta di una sorta di formaggio vegan, che si presenta con la consistenza di un budino, preparato con una base di farina di ceci, alla quale vengono aggiunti pochi altri ingredienti.
Si accompagna bene ad un'insalata mista, o magari una bella salsa di verdure a temperatura ambiente, perché no?


LA RICETTA VEGANA DEL MESE: SFORMATINI DI CECI

- 125 ml + 65 ml latte di mandorle
- 35 g. farina di ceci
- 1,5 agar agar
- 1 cucchiaio di olio evo
- 2 g. sale
- prezzemolo (io surgelato)
- lievito alimentare (facoltativo)

Mescoliamo 65 ml di latte di mandorle con la farina di ceci, stando attenti a non formare grumi (per questo è consigliato utilizzare una frusta a mano).
In un pentolino scaldiamo i 125 ml di latte di mandorle con l'agar agar, senza farlo bollire.
Aggiungiamo quindi il sale, l'olio, una manciata di prezzemolo (anche surgelato), la pastella di latte e farina e continuiamo a mescolare. Dal momento in cui inizia ad addensarsi lasciamo cuocere ancora per 1 minuto, quindi spegniamo il fuoco e versiamo negli appositi stampi.
Lasciamo raffreddare e successivamente riponiamo in frigorifero.
Dopo 3/4 ore possiamo servire i nostri sformatini. Io, tanto per rimanere in tema vegan, li ho conditi con un filo d'olio evo a crudo e una spolverata di lievito alimentare

mercoledì 9 agosto 2017

PENNE CON ALGA SPIRULINA, ZENZERO E POMODORI SECCHI

Andare in vacanza e pretendere di mangiare vegano non è mai semplice. Certo, se si sceglie una formula residence o si opta per una casa al mare o in montagna, allora le cose diventano più gestibili. Se la scelta invece ricade su una formula hotel potrebbe diventare un problema per chi ha esigenze particolari a tavola.
Per fortuna di solito noi scegliamo un residence per le nostre vacanze, in modo da poter accontentare tutti, non da ultime le mie bimbe.
Quest'anno però abbiamo trascorso anche una giornata al mare in riviera e naturalmente si è presentato il solito problema del pranzo. Come mettere d'accordo un carnivoro (mio marito), una vegana (io) e due bimbe che mangerebbero solo pasta?
Abbiamo fatto una breve ricerca online e dopo essere approdate in un ristorante che su internet risultava anche vegano mentre in realtà il personale non sapeva neppure che tipo di alimentazione fosse, per fortuna ho trovato un locale esclusivamente vegan che faceva anche cibo da asporto.
E' finita che io ho preso un piatto da asporto e ho raggiunto il resto della famiglia nell'altro ristorante, che almeno ci ha permesso di mangiare tutti assieme.
Tutta questa storia per dirvi che in quell'occasione ho mangiato un primo favoloso che ho voluto rifare una volta a casa! Certo, il mio è un pò più leggero, ma gli ingredienti sono gli stessi, anche se la ricetta che ho provato io era con i tagliolini paglia e fieno, mentre io ho trovato solo le penne.
Il tipo di pasta che utilizzo in questa ricetta è molto particolare e purtroppo anche poco economica.
Io l'ho trovata al supermercato biologico ma ora anche nei grandi ipermercati è possibile trovare questo tipo di alimenti senza svenarsi tutte le volte. Un pacco da 500 g. in ogni caso mi è costato €2,90 che tutto sommato è una cifra non esagerata per questo tipo di alimento.
La pasta verde scuro che vedete in foto, prima di essere cotta è proprio nera ed è meravigliosa! Il colore deriva dall'aggiunta di alga spirulina, un alimento ricco di vitamine, di amminoacidi, di acidi grassi essenziali e sali minerali.
Se volete saperne di più vi consiglio di dare un'occhiata qui
Il suo consumo non ha controindicazioni ed è consigliato anche in gravidanza e allattamento, quindi non preoccupatevi.

Se volete procurarvi questo tipo di pasta online, la trovate qui o qui

PENNE CON ALGA SPIRULINA, ZENZERO, E POMODORI SECCHI
(dosi per 2 persone)

- 200 g. penne con alga spirulina
- 1 zucchina
- qualche pomodoro secco
- noci tritate (o mandorle tritate)
- zenzero in polvere
- poca cipolla
- olio evo

In una pentola capiente facciamo cuocere la pasta nel modo tradizionale.
In una padella prepariamo il condimento.
Scaldiamo un filo d'olio evo e poca cipolla tritata, quindi aggiungiamo la zucchina tagliata a dadini. Facciamo cuocere per una decina di minuti a fuoco moderato, aggiungendo un goccio d'acqua e la punta di un cucchiaino di dado autoprodotto o un pizzico di sale.
Tagliamo a pezzetti i pomodori secchi, quindi aggiungiamoli alle zucchine in modo che si ammorbidiscano. Spegniamo il fuoco, quindi insaporiamo con una spolverata di zenzero in polvere e la granella di nocciole.
Scoliamo la pasta e uniamola al condimento.
Serviamo con un filo d'olio evo a crudo e se volete una spolverata di lievito alimentare (o parmigiano)

martedì 25 luglio 2017

LA RICETTA VEGANA DEL MESE DI LUGLIO: SEITAN FATTO IN CASA

Chi ha scelto un'alimentazione priva di alimenti di origine animale sa perfettamente di cosa sto parlando, chi invece segue un regime alimentare onnivoro o vegetariano potrebbe sentire per la prima volta parlare di questo ingrediente: il seitan.
Considerato la carne dei vegani sia per il suo sapore che per la consistenza molto simile a certi tipi di carne, il seitan è un alimento versatile e molto adatto alla preparazione di secondi piatti, ma ottimo anche come condimento per primi. Si può gustare come ripieno nella pasta fresca, come ingrediente base per un ragù vegano, ma anche semplicemente tagliato a fettine e fatto dorare in padella con un filo d'olio evo, come fareste per una classica bistecca di pollo.
Che cos'è il seitan?
Il seitan è un impasto ricavato dal glutine del grano tenero, altamente proteico, perfetto come sostituto della carne. Si trova facilmente in commercio già pronto al naturale, alla piastra, a cubetti, affettato, aromatizzato, ecc.
Ovviamente, dato che è ricavato dal glutine, non è adatto a persone celiache o intolleranti. Il suo consumo deve essere limitato proprio per evitare di sviluppare un'allergia o un'intolleranza, inserito in un piano alimentare vario, soprattutto vegano. Io lo mangio circa una volta a settimana, esattamente come farei con la carne rossa.
Come dicevo prima, è facilmente reperibile in ogni supermercato, soprattutto in quelli che prevedono una zona vegan, a pochi euro, ma è possibile farlo in casa senza problemi e con un minimo di impegno.
Come sempre preferisco consumare alimenti autoprodotti quando è possibile, quindi perché non provare?


SEITAN FATTO IN CASA

- 500 g. farina manitoba
- 300 ml circa di acqua

Per il brodo della cottura

- zenzero fresco
- cucurma in polvere
- paprika dolce in polvere
- cipolla
- carota
- sedano
- curry


La prima cosa da fare è realizzare un impasto con acqua e farina. Le dosi che ho indicato sono quelle che uso io ma la quantità di acqua varia in base al tipo di farina, quindi aggiungetene poca per volta per evitare di trovarvi una palla appiccicosa impossibile da lavorare.
Lasciate in ammollo l'impasto per circa 2 ore in una ciotola d'acqua.
Trascorso questo tempo dovrete procedere con una serie di bagni per eliminare tutto l'amido della farina e rimanere con la parte proteica (il glutine appunto), che risulterà ovviamente molto più scura.
Consiglio di utilizzare una grande ciotola e uno scolapasta, che metterete all'interno e userete per sciacquare il vostro impasto.
Dato l'elevato consumo di acqua che servirà durante questa operazione, potete servirvi della ciotola per raccoglierla ed eventualmente riutilizzarla in molte preparazioni. L'acqua sarà bianca per via dell'amido contenuto ed è perfetta per cuocere la pasta, per innaffiare le piante, o per mettere in ammollo i legumi ad esempio.
Procedete lavando l'impasto prima con acqua fredda, poi calda, poi ancora fredda e calda fino a quando vi ritroverete tra le mani una palla più gelatinosa e scura. Vi occorreranno una decina di risciacqui e noterete che l'acqua sarà via via più limpida.
Quando tutto l'amido sarà stato eliminato avrete il vostro panetto di seitan pronto per essere cotto nel brodo.
In questa fase potete utilizzare tutti gli ingredienti che preferite per insaporire il vostro seitan. Io ho usato i classici sedano carota e cipolla, ma anche spezie come la cucurma, lo zenzero e la paprika. Anche la salsa di soia è perfetta, così come qualche chiodo di garofano o il curry in polvere, dipende da voi.
Scaldate l'acqua e preparate il brodo e nel frattempo lavate uno strofinaccio di cotone facendolo bollire prima in acqua e bicarbonato, quindi in acqua soltanto, per eliminare ogni residuo di detersivo. Avvolgete il seitan nello strofinaccio, dandogli la classica forma di arrosto, chiudendo a caramella con un paio di pezzetti di spago da cucina, quindi fate sobollire piano piano immergendolo nel brodo e coprendo con un coperchio.
Dopo un'ora e mezzo circa il vostro seitan è pronto. Lasciate raffreddare, quindi tagliate a fettine e procedete con le vostre ricette preferite.
Il seitan si conserva per circa 6 giorni in frigorifero, dentro ad un contenitore di vetro immerso nel suo brodo.

Qui trovate un video sulla preparazione del seitan fatto in casa

Vedi le altre ricette vegane del mese

lunedì 10 luglio 2017

BARCHETTE DI ZUCCHINE RIPIENE

Avete presente le classiche zucchine ripiene che la nonna vi faceva mangiare quando eravate piccole? Forse è successo solo a me, non lo so. Io ricordo chiaramente che quando ero piccina e pranzavo da lei era un piatto che andava per la maggiore. Prendeva una zucchina grande, la svuotava e la riempiva di carne macinata. Ebbene si, anche allora facevo fatica a mangiare la carne e in casa mia ogni scusa era buona per tentare un nuovo approccio.
L'idea di riempire una verdura con della carne proprio non mi è mai piaciuta, comunque la mia nonnina è talmente brava ai fornelli che era riuscita a farmi mangiare anche quelle, lo ammetto.
Ora che sono cresciuta e che ho eliminato definitivamente ogni alimento di origine animale dalla mia tavola, ho iniziato a sperimentare nuovi accostamenti di verdure, nuovi abbinamenti e nuovi sapori.
Oggi voglio proporvi un piatto che può essere considerato tranquillamente un primo, ma anche un antipasto se usate delle zucchine piccole e create dei bocconcini, oppure un piatto unico se decidete di aggiungere del formaggio a dadini ad esempio, o magari di condire il cous cous con del pesce fresco o ancora dei legumi o del pollo.
Io come sempre vi presento la mia versione base alla quale potete aggiungere o sostituire tutto ciò che desiderate

BARCHETTE DI ZUCCHINE RIPIENE

- 3/4 zucchine grandi (o piccole, a seconda di ciò che preferite)
- cous cous (le dosi variano in base al numero di zucchine)
- verdure miste per condire (io piselli, carote, pomodori e taccole)
- olio evo
- un cucchiaino di dado autoprodotto (o sale)


La prima cosa da fare è lavare, tagliare a metà le zucchine e scavarne l'interno con un cucchiaino senza rompere il guscio. Adagiatele su una teglia ricoperta di carta forno, spennellatele di olio evo dentro e fuori e cuocetele a 180° per circa 10 minuti.
Nel frattempo preparate le verdure per il cous cous. Tagliate a dadini le carote e stufatele in padella con poca acqua e mezzo cucchiaino di dado autoprodotto o di sale, a metà cottura aggiungete i piselli e lasciate ammorbidire.
A parte bollite le taccole lavate, spuntate e tagliate a pezzetti.
Lavate e tagliate a dadini i pomodori.
Preparate il cous cous in questo modo. Scaldate una quantità d'acqua pari al peso del cous cous (es. 100 g. di cous cous per 100 ml di acqua) e non appena inizia a bollire spegnete, insaporendo con mezzo cucchiaino di dado autoprodotto ( o sale o spezie, ottima la cucurma)
Condite il cous cous crudo con un filo d'olio evo e mescolate bene, quindi versatelo nell'acqua calda e chiudete con un coperchio per 5 minuti esatti.
Ora il vostro cour cous è pronto, non vi resta che sgranarlo con una forchetta, quindo aggiungerlo alle verdure.
Riempite le zucchine con il cous cous (al quale avrete aggiunto anche il ripieno delle zucchine che avevate raschiato in precedenza), condite con un filo d'olio evo e fate cuocere in forno caldo a 180° per circa 20 minuti.
Servite tiepide o fredde, a seconda della stagione.

mercoledì 28 giugno 2017

DEODORANTE AL TEA TREE FATTO IN CASA

Da qualche mese ormai ho iniziato ad utilizzare un deodorante fatto in casa. Sulle prime non ci volevo credere perché trovavo impossibile che un prodotto di uso quotidiano come quello potesse essere facilmente rimpiazzato da un preparato autoprodotto, ma devo dire che alla fine mi sono dovuta ricredere.
Quando scelgo un deodorante, che sia al supermercato o in farmacia, cerco sempre un prodotto il più possibile naturale, ovviamente senza parabeni e con un inci come si deve. Non è facile trovarne in commercio e quando si trovano hanno dei prezzi piuttosto alti, lo ammetto.
C'è quello traspirante, quello che dura 24 ore, quello che dura 7 giorni, quello che più sudi e più profumi, quello che non lascia aloni, quello in stick, quello in roll on, quello spray, quello in crema ma quello con pochi ingredienti e a base naturale? Se lo cerchiamo in posti specifici magari riusciamo anche a trovarlo, ma nel frattempo perché non provare questa alternativa casalinga?
La prima volta che ne ho sentito parlare è stato appunto qualche mese fa, in un blog bellissimo che si chiama www.maghelladicasa,it. Qui trovate tantissime ricette per creme, deodoranti, burri corpo e tanto altro, tra cui anche quella che vi presento oggi.
Ma come è possibile realizzare un deodorante per l'igiene personale con pochi ingredienti? Il segreto è il bicarbonato!
Tutti sappiamo che è ottimo per disinfettare le verdure crude, molti sanno che è perfetto per la pulizia della casa, e del suo potere di assorbire gli odori che mi dite?
Nella ricetta di oggi uniamo questo straordinario (ed economico) prodotto, alla morbidezza dell'olio d'oliva e al potere disinfettante dell'olio essenziale di tea tree. Grazie alla cera d'api riusciremo ad ottenere un deodorante in crema facilmente utilizzabile, ma se lo preferiamo in stick basterà aumentare le dosi di cera e lasciarlo raffreddare in un contenitore per deodorante stick vuoto.
Se non sapete come procurarvi la cera d'api potete cercarla nei supermercati biologici tipo NaturaSi, oppure online su macrolibrarsi.it ma anche su amazon. Costa pochi euro e vi dura una vita!
L'olio essenziale lo trovate anch'esso nei negozi biologici o nelle farmacie e anche quello vi dura parecchio, considerando che se ne usano poche gocce. La spesa iniziale si aggira sui 10 euro la boccetta, ma nel tempo riuscite ad ammortizzarla senza problemi.
Se volete potete aggiungere alla lista degli ingredienti un altro olio essenziale, magari di limone o di mandarino, o quello che preferite. Mettetene 15 gocce circa e il deodorante profumerà come desiderate voi.

Questo tra l'altro è un ottimo metodo per riutilizzare i barattoli vuoti di vetro di omogeneizzati o di piccole marmellate. Se volete potete facilmente metterlo in valigia, dato che ne serve pochissimo e sta senza problemi nei beauty case.

Se volete maggiori informazioni sull'uso dell'olio essenziale di tea tree vi lascio questo link

DEODORANTE AL TEA TREE FATTO IN CASA

- 2 g. di cera d'api
- 15 ml olio evo
- 2 cucchiaini di bicarbonato
- 10 gocce di olio essenziale tea tree

Sciogliete a bagnomaria la cera d'api, magari in una tazzina che avrete destinato unicamente allo scopo di preparazioni non alimentari. Spegnete il fuoco, quindi aggiungete l'olio, il bicarbonato e l'olio essenziale. Mescolate bene e versate in un contenitore (preferibilmente di vetro) ben lavato e sterilizzato. Lasciate solidificare per qualche minuto, quindi una volta raffreddato, chiudete con il tappo.