venerdì 26 settembre 2014

PANINI DOLCI ALLO YOGURT CON PASTA MADRE

Qualcuno penserà che ho sempre le mani in pasta e che invece di cercare di semplificarmi la vita usando merendine e prodotti già pronti me la complico ulteriormente, come se non bastasse la gestione della casa e due figlie da crescere di cui una di neanche 8 mesi. Beh comunque la pensiate io amo impastare, tanto che non ho neanche l'impastatrice ma faccio tutto a mano usando il lievito madre per giunta, che è molto più economico del lievito di birra ma che in cambio necessita di tempi di lievitazione molto più lunghi.
Ieri ho iniziato a preparare questi panini dolci per cercare l'ennesima alternativa alle brioches confezionate da dare a scuola a mia figlia per merenda. Non sopporto di vederla uscire di casa con il sacchettino in mano, mi fa sentire una madre snaturata! Ecco l'idea di oggi quindi: dei panini morbidissimi con yogurt e latte da preparare e conservare per qualche giorno sotto la campana portatorte.
La ricetta originale era con il lievito di birra e in questo caso nel giro di mezza giornata si fa tutto ma io l'ho modificata per il lievito madre. A dire la verità l'impasto è diventato troppo bagnato nonostante le continue aggiunte di farina e se dovessi rifarli penso che diminuirei il latte ma il sapore è molto buono anche così quindi vi do le dosi che ho usato io ieri.
Il problema principale è che essendo così bagnato non si riesce a manipolare l'impasto per dare la forma ai panini, quindi l'ho lavorato fino ad ottenere una striscia tipo quella per fare gli gnocchi ma più grossa e con una spatolina ho diviso l'impasto in tanti pezzettini, poi li ho messi nella teglia a lievitare.

PANINI DOLCI ALLO YOGURT CON PASTA MADRE

- 140 g. farina manitoba
- 250 g. farina 00
- 150 g. pasta madre attiva
- 130 ml latte
- 1 yogurt alla frutta a piacere (io ho usato lo Yomo alle fragole)
- 30 ml olio di mais
- mezzo cucchiaino di sale
- 60 g. zucchero

Per prima cosa scaldiamo un pò il latte fino a farlo diventare tiepido, poi sciogliamo il lievito madre e aggiungiamo le farine setacciate. Aggiungiamo anche tutti gli altri ingredienti e iniziamo ad impastare. Se volete aggiungete farina, cercate di rendere lavorabile l'impasto ma come dicevo prima io vi consiglio di calare la dose di latte.
Fate una palla con l'impasto e mettetela dentro ad una ciotola chiusa con pellicola e coperta con un telo pulito, lasciatela lievitare nel forno spento con la luce accesa fino al raddoppio (a me sono servite 7 ore). Riprendete l'impasto e dividetelo in tante palline del peso circa di 30 g. l'una, mettetele in una teglia con carta da forno, chiudete di nuovo con pellicola e con un telo, mettete a lievitare tutta la notte in forno spento con la luce accesa.
La mattina cuocete a 180° per una decina di minuti meglio non farli scurire troppo altrimenti si induriscono. Cospargete i panini con zucchero a velo e lasciateli raffreddare. Sono ottimi sia vuoti che farciti con marmellata o nutella.

giovedì 25 settembre 2014

PORTARE I BAMBINI: LA FASCIA MEDELA E I SUOI INNUMEREVOLI VANTAGGI

Anche stamattina mentre accompagnavo mia figlia a scuola sono stata avvicinata da una mamma che mi ha chiesto informazioni sulla fascia che uso per portare la mia cucciola di 7 mesi. Ogni giorno infatti carico la piccola nella fascia e porto la grande alle elementari, in modo da poterla tenere per mano ed essere più libera nei movimenti. Il passeggino è una gran cosa, ci mancherebbe! Soprattutto quando devo andare a fare la spesa lo uso per sostenere il peso degli acquisti, ma quando devo solo camminare preferisco avere la mia bimba a contatto con il mio corpo, comodamente "appesa" in fascia.
Quando sono diventata mamma per la prima volta non conoscevo questo oggetto meraviglioso, non ne avevo neanche sentito parlare. Mi avevano regalato un marsupio di una nota marca che si poteva usare dalla nascita ma a conti fatti era inutilizzabile. Proprio all'altezza della testa c'erano borchie e fibbie su entrambi i lati e la bambina rischiava di farsi male. Inoltre era scomodo da indossare e anche la piccola non lo gradiva molto.
Poco prima che nascesse la seconda invece mi hanno parlato di questa fascia della marca Medela, lodandone talmente tanti aspetti che non ho potuto restarne indifferente. Non facevano che dirmi quanto fosse comoda, quanto fosse sicura e quanto fosse intensa la sensazione di tenere la tua bambina attaccata al corpo, quasi si potesse ricreare per magia la meravigliosa sensazione della gravidanza.
Ebbene posso confermare che è tutto vero.
Ho acquistato la fascia Medela in un famoso negozio in provincia di Bologna, anzi in realtà me la sono fatta regalare ma la fascia l'ho scelta io. La versione con il fiore rosa è per le femmine, mentre per i maschietti c'è una bella stella azzurra al centro.
Si tratta di una fascia lunga 5 metri in tessuto anallergico e molto resistente che viene arrotolata più volte e in modo specifico intorno al corpo del genitore e al cui interno viene "inserito" il bambino che risulta essere sostenuto da 3 strati di stoffa. Si può utilizzare dalla nascita fino ai 18 kg anche se in realtà arrivati a quel peso non credo che la schiena della mamma o del papà possa reggere... In ogni caso io la uso da quando la mia bimba aveva meno di un mese e ora che ne ha quasi 8 mi trovo ancora benissimo.
Ci sono varie posizioni che si possono usare a seconda dell'età del bimbo e della comodità dell'adulto. Davanti in posizione fetale alla nascita, con le gambe fuori dopo i 3 mesi, sul fianco e anche sulla schiena. Tenendo il piccolo un pò più in basso è possibile anche allattare con discrezione mentre si cammina. Il bimbo sta comodo e questo lo posso garantire perchè Nicole spesso di addormenta quando la metto in fascia, cullata dal movimento della passeggiata e dalle carezze che le faccio sostenendole la testa con la mano (anche se non ce ne sarebbe bisogno perchè l'ultimo strato della fascia serve anche a sostenere la testa ma per precauzione io gliela tengo sempre)
Ho parlato anche con un ortopedico in occasione della prima ecografia alle anche della bimba e mi ha assicurato che portare i neonati in fascia (soprattutto le femmine) aiuta a mantenere una corretta posizione per le anche e che fa benissimo. Inoltre a differenza del marsupio la fascia permette una migliore distribuzione del peso sull'inguine del piccolo senza poggiare esclusivamente sui genitali.
Un'altra cosa che ho notato quando Nicole era più piccola è che portarla in fascia la aiutava a liberarsi l'intestino, stimolando l'evacuazione.
Non credo si possa descrivere la sensazione stupenda che si prova portando un bimbo in fascia, qualunque fascia sia. Certo io mi trovo molto bene con questa ma conosco tante mamme che hanno usato tipi diversi e che hanno provato tutte la stessa emozione.
E' un modo naturale per tenere i bambini, attaccati al proprio corpo in modo che possano sentire il calore della mamma, il battito del suo cuore e possano guardare il mondo senza paura.
Ho scoperto di recente che c'è tutta una cultura sul portare i bambini, una scelta di educazione che di solito va in parallelo con l'igiene naturale del bimbo e uno stile di vita ecologico e sano. Non ne conoscevo l'esistenza ma devo dire che ne condivido tutti gli aspetti.
Mi permetto quindi di scrivere questo post sulla fascia Medela che mi ha permesso di vivere momenti davvero intimi con la mia bimba fin dalla nascita, tanto che mi sento di consigliarla a tutti coloro che sono diventati genitori da poco o che stanno per diventarlo.
Mi piace ma allo stesso tempo mi dispiace che ci sia ancora così tanta gente che rimane sorpresa nel vedere una mamma che porta il proprio figlio. Forse nella società di oggi è visto come un modo per viziare i bambini, preferendo quindi un più pratico passeggino, o forse per molti genitori è troppo faticosa anche solo l'idea di tenere addosso un bimbo, ma con questo tipo di fascia posso assicurarvi che non è per niente doloroso. Se indossata correttamente infatti il peso del bambino viene distribuito bene in tutta la schiena senza creare tensioni o strappi.
E' anche vero che spesso sono i nonni a portare in giro i bambini e anche per una questione di età forse la fascia non è indicata, però mi capita spesso di vedere genitori con i marsupi, ma mai con la fascia. Come saprete è una pratica antica come il mondo, usata spesso nei paesi poveri (tanta gente mi dice "sembri un'africana" quando mi vede con la mia piccola addosso), quindi non ho scoperto niente di più dell'acqua calda, lo so bene. Mi dispiace che questa non sia un'abitudine molto comune qui in Italia ( o almeno dove abito io) perchè sono convinta che sia ricca di vantaggi sia per i bimbi che per i genitori.
Lascio il link del sito della Medela con le info sulla fascia per chiunque fosse interessato
http://www.medela.com/IT/it/breastfeeding/products/accessories/baby-carries.html

mercoledì 24 settembre 2014

PASTA AL FORNO CON POMODORO E FORMAGGIO

Una ricetta semplice semplice, talmente semplice da essere quasi imbarazzante... Il fatto è che qui bisogna fare di necessità virtù: la famiglia cresce, le cose da fare si moltiplicano e le ore sono sempre le stesse quindi bisogna ingegnarsi e trovare nuovi modi per organizzarsi al meglio.
Dovendo uscire all'ora di pranzo per andare a prendere mia figlia da scuola, tornare e dare da mangiare all'altra mia figlia, lavare i piatti e tutto il resto avevo necessità di trovare un modo per buttare giù anch'io un boccone SANO senza dover stegamare troppo e perdere troppo tempo. La soluzione è stata una bella pasta al forno, saporita, genuina e soprattutto divisa in porzioni e messa a congelare pronta per l'uso.
Vediamo come ho fatto


PASTA AL FORNO CON POMODORO E FORMAGGIO

(dosi per 300 g. di pasta che io ho diviso più o meno in 4 porzioni abbondanti)

- 300 g. pasta
- 700 ml passata di pomodoro
- 100 g. asiago
- pangrattato
- 1 scalogno
- olio evo
- sale


Per prima cosa mettiamo a scaldare un giro d'olio evo in padella e facciamo soffriggere lo scalogno tagliato finemente. Quando sfrigola aggiungiamo la passata di pomodoro e mezzo bicchiere di acqua. Mescoliamo, saliamo e lasciamo rapprendere un pò.
Nel frattempo cuociamo la pasta in abbondante acqua salata e scoliamola a metà cottura.
Tagliamo il formaggio a dadini (io ho scelto l'asiago ma può andare bene qualunque formaggio: il galbanino, la provola, il caciocavallo). Mescoliamo la pasta con poco sugo di pomodoro.
Prendiamo una teglia di vetro da forno e mettiamo un pò d'olio sul fondo, versiamo metà pasta, mettiamo sopra un pò di sugo e i dadini di formaggio, poi ancora pasta, sugo e formaggio. Terminiamo con una pioggia di pangrattato e se volete anche un pò di parmigiano grattugiato.
Un filo d'olio e in forno a 180° per circa 30 minuti, o fino a quando non si forma una bella crosticina in superficie.
Se volete servite subito altrimenti dividete in porzioni, fate raffreddare e mettete in freezer.

giovedì 11 settembre 2014

EC IGIENE NATURALE DEL BAMBINO: PRIME ESPERIENZE E PREGIUDIZI

Da qualche settimana ormai sto provando un nuovo approccio nei confronti del vasino con la mia seconda figlia. Con la prima avevo provato ad abituarla ad usarlo già da 7-8 mesi, ma la stagione fredda e le temperature di casa mi avevano scoraggiato e così ho abbandonato quasi subito. Risultato? Per togliere completamente il pannolino anche la notte ho dovuto attendere i 5 anni compiuti. Detto tra noi non ne potevo più.. Al di là della spesa economica, psicologicamente è stata dura, soprattutto perchè era la prima esperienza e non volevo forzare la bimba ad un passo per cui sentivo che non era ancora pronta. Quando è nata la seconda mi sono detta "non ripeterò più questa esperienza".
Navigando online nei mesi passati ho scoperto moltissimi blog di mamme "ecologiche", attente all'ambiente, alla salute naturale del bambino e più inclini ad un approccio dolce e intimo con il proprio pargoletto. Mi sono rivista molto in questo modo di essere madre, soprattutto dopo la mia seconda gravidanza e così ho iniziato ad informarmi sempre di più sui metodi di crescita, di svezzamento e di educazione dei piccoli.
Una delle cose che mi ha colpito maggiormente è stata l'EC, l'igiene naturale del bambino.
Per chi volesse informazioni maggiori e più dettagliate, lascio un link molto utile ed esplicativo che potrà essere d'aiuto a chiunque voglia provare questo tipo di approccio
http://www.naturalentamente.it/cose-lec-nostra-esperienza/

In sintesi l'igiene naturale del bambino prevede l'uso del vasino già dai primi mesi di vita, se non addirittura dalla nascita, proponendo al piccolo di usarlo senza fai forzarlo. L'osservazione attenta di una mamma che vive a stretto contatto con il cucciolo tutto il giorno è sufficiente per capire fin dai primi momenti l'attimo in cui il bambino sta spingendo per vuotarsi l'intestino, o i lassi di tempo che intercorrono tra una pipì e l'altra.
In questa prima fase il ruolo fondamentale lo gioca la mamma che appunto si deve accorgere dell'attimo giusto e mettere sul vasino il bambino. Giorno dopo giorno il piccolo si abitua a fare i suoi bisogni in un luogo diverso dal pannolino, restando più pulito e più asciutto, finchè una volta cresciuto abbastanza da parlare e camminare inizierà da solo a cercarlo.

Devo ammettere che la cosa mi intrigava molto, soprattutto perchè la mia piccola aveva avuto problemi di arrossamenti e un'infezione da curare e l'idea che stesse meno a contatto possibile con feci e urina mi allettava non poco. Ho comprato un vasino piccolo della sua misura (IKEA € 1,99) e dal momento in cui ha iniziato a stare a sedere da sola ho provato. Il giorno prima l'ho osservata bene e mi sono accorta subito quando stava facendo pupù, quindi sono partita da questo. Ho visto che non aveva degli orari precisi, anche perchè stavo iniziando lo svezzamento e lei non era molto regolare, poi introducendo anche il pasto serale piano piano ha iniziato ad avere dei ritmi precisi e ora riesco ad intercettarla quasi sempre.
E' importante non avere grosse aspettative, non rimanerci male se il bimbo fa cacca o pipì nel pannolino, anzi è normalissimo. E' giusto lodarlo quando riesce a liberarsi sul vasino e se proprio non ci vuole stare non forzarlo mai a rimanere lì seduto.
Grazie all'aiuto di una mia amica virtuale, che ha un blog bellissimo che vi consiglio di visitare mammatrafficona.blogspot.it sono riuscita nel giro di pochi giorni a prendere un ritmo, a capire quando la mia piccola aveva la pipì e a fargliela fare sul vasino invece che nel pannolino.

Come si inizia? Me lo sono chiesta anch'io. La mole di lavoro pareva enorme, il cambiamento ancora di più e soprattutto mi chiedevo se era giusto metterla sul vasino tutte le volte che pensavo dovesse fare pipì per abituarla e seguire una linea di condotta, oppure se fargliela fare ogni tanto nel pannolino con il rischio di confonderla. Ho deciso di seguire l'istinto e i tempi della bimba, cercando un approccio il più naturale possibile, provando a comunicare con lei.
Ora, dopo qualche settimana di EC, la mia piccola fa la cacca sul vasino 3 volte al giorno e tutte le volte che si sveglia da un pisolino o dalla nanna notturna la metto a sedere e lei fa la pipì tranquillamente. Consumo lo stesso una valanga di pannolini perchè ogni volta che la svesto per metterla sul vasino c'è un pò di pipì e non voglio rimetterglielo bagnato ma conto presto di usarne meno, non appena la bimba inizierà a fare pipì meno spesso.
Sono felice perchè è meno sporca, meno a contatto con germi e batteri e perchè lei l'ha preso come un gioco: sorride tutte le volte che si siede sul suo vasino verde e mi tiene le mani per stare in equilibrio, toccandomi la faccia e facendo tutti i suoi versetti.

Aspetti negativi. Finora ne ho trovato uno solo: i pregiudizi della gente. Se avete letto il link che ho messo qui sopra avrete scoperto che questa pratica è vecchia come il mondo, risale infatti al periodo in cui non c'erano pannolini usa e getta e anche se il bimbo veniva fasciato con pezze di cotone, bisognava comunque cambiarlo ogni volta. L'EC viene praticato soprattutto nei paesi poveri, dove non ci sono i soldi per acquistare pannolini o pezze e dove le madri tengono i piccoli nella fascia tutto il tempo, instaurando un rapporto intimo e unico con i propri figli. In questo modo si accorgono dei loro bisogni, li ascoltano e capiscono quando devono urinare o vuotarsi l'intestino.
Tutto questo per dire che mettere in pratica l'EC non significa sottoporre i propri bambini ad una tortura assurda, nata dalla mente malata di qualcuno, come pensa tanta gente. E' una cosa naturale, così come dice il nome, che risale ai tempi antichi, ad una società in cui la madre si prende cura dei bambini tutto il tempo, vivendo in simbiosi con i figli. Certo al giorno d'oggi può apparire complicato perchè molte madri lavorano ma, se avete scelto di crescere il proprio bambino come ho fatto io restando a casa, non vi sembrerà poi così assurdo.
Purtroppo la società ci ha abituato all'uso automatico del pannolino usa e getta, prendendolo come un accessorio scontato, immancabile. Non è così! Non è sempre stato così, basta un pò di pazienza. Certo avendo due figli a casa come nel mio caso, tenerla completamente senza pannolino sarebbe più difficile perchè dovrei pulire ogni volta che scappa una pipì, ma se siete a casa con il vostro primo figlio non è poi una cosa così impensabile da fare. Inoltre si tratta solo dei primi tempi, poi il piccolo piano piano si abitua e la cosa diventa automatica.
Io in prima persona mi sono dovuta scontrare con i pregiudizi della gente che non capisce, che mi punta il dito contro accusandomi di pretendere da mia figlia cose assurde per un neonato di 6 mesi. Per prima la mia pediatra che mi ha detto "Signora se lo scordi di mettere un bimbo di 6 mesi sul vasino, non sia assurda!" Invece posso garantire che è stato semplicissimo, molto più di quello che potevo immaginarmi.
Se siete delle mamme che lavorano e vi rispecchiate nel modo "moderno" di crescere i figli, che deve essere pratico, veloce e incline al consumismo, allora forse questa pratica non fa per voi. Se invece vi sentite più vicine ad un approccio naturale, diverso da quello imposto dai costumi della società del giorno d'oggi e credete nell'importanza del vivere il momento, sviluppando un rapporto intimo e comunicativo con il proprio bambino, allora vi consiglio di provare.
Con questo non voglio dire che se lavorate o non vi rivedete nel mio modo di essere madre allora non potete avere un rapporto unico e intimo con vostro figlio, ci mancherebbe. Anch'io con la mia prima figlia la pensavo così. Quello che voglio dire è che io allora non sapevo che ci fossero modi diversi di sentirsi madre, di essere madre. Alla prima esperienza mi sono fidata di medici, pediatri e amici che mi hanno parlato sempre e solo di pannolini, di omogeneizzati di grandi marche, di medicine e di vaccini.. Oggi invece so che è possibile scegliere di non usare pannolini usa e getta, di scegliere omo biologici o addirittura non acquistarli mai, di curare i bambini in modo naturale senza medicine invasive, e di informarsi e scegliere se vaccinare i propri figli o meno.

Consiglio quindi di pensare e di riflettere prima di scartare completamente questo approccio meraviglioso. Io sono solo alle prime fasi, ma mi sto trovando talmente bene da voler condividere sul mio blog questa esperienza per essere d'ispirazione alle altre mamme, per proporre loro un'alternativa al pannolino giorno e notte no stop fino ai 3 anni di età.
Secondo me è il modo migliore per conoscere i propri figli e crescere insieme a loro

lunedì 8 settembre 2014

CORNETTI DOLCI CON PASTA MADRE

Lo so, non c'è niente come il cornetto del bar... e se state cercando la ricetta da fare in casa vi dico subito che non è questa. Il procedimento è molto più complicato e soprattutto la sfogliatura richiede una quantità di burro imbarazzante (pensateci la prossima volta che ne vorrete comprare uno). Queste sono brioches dolci, da farcire o lasciare vuote, morbide e profumate ma che non hanno niente a che fare con i croissant.
La ricetta e il procedimento sono molto semplici, io li ho fatti con la pasta madre ma suppongo che, modificando i tempi di lievitazione, sia possibile farli anche con il classico lievito di birra.
Questa mattina sono stata svegliata all'alba dalla mia figlia più piccola e invece di aspettare metà mattina per cuocerle, ho controllato che avessero lievitato bene e ho deciso di infornarle subito, per mangiarmele a colazione. Sono buonissime!
Come vedete dalla lista degli ingredienti sono molto semplici e genuine. Il burro questa volta serve, anche se in piccolissime quantità, altrimenti il sapore cambia e per 25 g. in totale ne vale la pena. Io ho fatto una dose piccola perchè non avevo abbastanza pasta madre rinfrescata e volevo prepararle subito ma raddoppiando le dosi otterrete tranquillamente 12 cornetti.

CORNETTI DOLCI CON PASTA MADRE
(dosi per circa 6/8 cornetti di piccola/media dimensione)

50 g. pasta madre attiva
150 g. farina manitoba
50 ml. latte
25 g. burro
1 tuorlo
30 g. zucchero


Prima di tutto rinfreschiamo la pasta madre e lasciamola lievitare bene. Quando è al massimo della potenza possiamo iniziare. Io ho impastato alle 20 circa e cotto al mattino alle 6.
In una ciotola versiamo il latte tiepido, il burro ammorbidito a pezzetti piccolissimi, lo zucchero e il tuorlo.Mescoliamo bene e aggiungiamo la pasta padre spezzettata e la farina setacciata. Impastiamo energicamente e se dovesse servire aggiungiamo un pò di farina per non fare attaccare alle mani il composto. Lavoriamo il tutto fino a quando non avremmo ottenuto una palla liscia e lucida.
Lasciamo riposare qualche minuto coprendola con la ciotola capovolta e nel frattempo prepariamo una teglia con carta da forno.
Stendiamo l'impasto a forma di cerchio dello spessore di circa mezzo cm, poi dividiamolo in tanti triangoli quanti saranno i nostri cornetti.Se volete potete farcirli con nutella o marmellata poco bagnata (altrimenti uscirà durante la cottura). Arrotoliamo ogni cornetto su se stesso partendo dalla parte larga e sistemiamolo sulla teglia distanziandolo dagli altri perchè dovrà lievitare molto. Pieghiamo leggermente in basso le punte del cornetto, tenendo la parte arrotolata in alto.
Chiudiamo con pellicola, copriamo con un canovaccio pulito e mettiamo in forno spento con la luce accesa per tutta la notte.
Al mattino spennelliamo la superficie con il tuorlo sbattuto e inforniamo a 170° fino a doratura.

ATTENZIONE: questi cornetti si cuociono molto in fretta e basta un momento di distrazione per bruciarli (io ci sono andata vicino). Non distraetevi durante la cottura e buon appetito!

martedì 2 settembre 2014

PETTO DI POLLO ALLE MELE

Chi non ha una mela in casa alzi la mano! E' uno di quegli ingredienti che non accosteremmo mai ad una pietanza o ad un piatto di carne, lo so, ma in realtà si sposa perfettamente anche con il pollo, provare per credere.
L'altra sera ero alla ricerca di un nuovo modo di cucinare la carne bianca, giusto per non farla sempre alla piastra con poco sale (a causa dei miei problemi di cellulite) e guardando in dispensa mi sono accorta di avere una mela sola soletta che mi guardava con aria sconsolata :)
Così mi è venuta l'idea di provare questo accostamento e l'ho trovato ottimo, quindi vi passo la ricetta. Si tratta ancora una volta di un piatto semplice ed economico, da preparare in pochi minuti e che potrebbe anche aiutarvi a far mangiare la frutta ai vostri figli, nel caso in cui abbiate di questi problemi.
Dato che l'esperimento l'ho assaggiato solo io, vi lascio le dosi per una persona, da moltiplicare a seconda di quanti piatti volete fare.

PETTO DI POLLO CON LE MELE

- 1 mela
- 1 o 2 bistecche di pollo
- 1 spicchio d'aglio
- olio evo
- sale
- rosmarino
- mezzo bicchiere d'acqua


In una pentola mettiamo a scaldare l'olio aggiungendo l'aglio intero. Io non amo molto il suo sapore, o meglio mi piace ma non lo digerisco, senza contare che in allattamento è un alimento da evitare, quindi non lo uso quasi mai in cucina. Per questo piatto però è indispensabile per dare sapore, quindi l'ho lasciato intero giusto per profumare l'olio. Inclinate la padella di lato tenendo l'aglio a bagno nell'olio direttamente sul fuoco, in modo che questo prenda l'aroma, ma solo per qualche secondo.
Sbucciate e tagliate a tocchetti la mela, quindi mettetela in padella e mescolatela spesso per non farla attaccare, fino a quando non avrà preso colore. A questo punto aggiungete il petto di pollo intero o tagliato a tocchetti della stessa dimensione della mela e fate rosolare per qualche minuto. Aggiungete l'acqua e il sale e fate cuocere finchè il pollo non sarà pronto. L'acqua dovrebbe essere stata assorbita del tutto nel frattempo ma se così non fosse alzate il fuoco e fate rapprendere il sughetto. Aggiungete qualche rametto di rosmarino e servite.
Buon appetito!