Chi l'ha detto che le mele sono insignificanti? A me proprio non piacciono, lo ammetto. Se non le metto dentro ad una torta o non le insaporisco in qualche modo non riesco a mangiarle, anche se so che fanno tanto bene.
Ieri ho provato questa ricettina molto semplice che neanche a dirlo è veramente economica e sono rimasta talmente entusiasta che ho deciso di postarla sul blog. Se amate il profumo e il sapore della cannella abbinata con le mele vi consiglio di provarla.
Inoltre fa molto bene sia all'apparato digestivo, sia all'intestino se avete problemi di stitichezza e può essere tranquillamente servita a fine pasto come frutta o anche come dolce leggero, perchè no. E' una ricetta ideale per chi è a dieta perchè ha pochissime calorie e per realizzarla occorrono ingredienti che quasi tutti abbiamo in casa. La spesa più consistente è il barattolo di cannella in polvere che in ogni caso potete ammortizzare nel giro di poco tempo. Per quanto riguarda le arance io ne ho usate due piccole rosse e questo spiega il colore che hanno preso le mele alla fine, ma ovviamente potete benissimo usare quelle chiare.
MELE COTTE CON SUCCO D'ARANCIA E CANNELLA
- 2 mele golden (o quello che avete)
- 1 cucchiaino di zucchero
- 2 arance piccole ( o 1 grande)
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
Tagliate le mele a tocchetti dopo averle sbucciate e mettetele in un pentolino con il succo d'arancia, lo zucchero e la cannella. Fate cuocere per circa 10 minuti in modo che la frutta di ammorbidisca e il succo si rapprenda. Servite tiepide o anche fredde.
venerdì 30 gennaio 2015
mercoledì 28 gennaio 2015
IL GIORNO DI RIPOSO DELLA TV
Da quando ho letto il libro dei Duggar di cui parlavo in questo post http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2015/01/una-famiglia-numerosa-si-puo.html non riesco a smettere di pensare al loro stile di vita. A parte il numero impressionante di figli (ben 19!) che Michelle e Jim Bob hanno deciso di avere, alla base c'è proprio un concetto di famiglia per molti versi diverso dal nostro. E non parlo solo della decisione di mettere al centro di tutto la religione, in ogni suo aspetto, parlo proprio della loro routine quotidiana, ampiamente spiegata nel libro. Un esempio lampante di questa diversità è la scelta di vivere senza televisione. Si, avete capito bene: 19 figli e niente tv! Con tutto il rispetto per chi non la pensa come me, personalmente credo che la nostra giornata sia troppo improntata sull'abuso di elettrodomestici e in modo particolare della televisione. Computer, cellulari e altri oggetti tecnologici hanno sicuramente il loro impatto sui nostri figli (chi più chi meno) ma la tv gioca un ruolo troppo importante nella crescita dei nostri bimbi in certi casi.
E se per un giorno la spegnessimo cosa succederebbe? Me lo sono chiesta di recente, soprattutto perchè mi sono resa conto che anche se siamo nel 2015 esiste ancora qualcuno che è capace di vivere senza, anzi di vivere bene senza. Non più tardi di qualche settimana fa ho parlato con la mamma di un compagno di mia figlia e sono rimasta a bocca aperta quando mi ha detto che loro in casa non hanno la tv. Ma quando è iniziata la nostra dipendenza da questa scatola magica? Quando ero piccola io (e parliamo degli anni 80) c'erano un paio d'ore di cartoni animati al pomeriggio su Italia 1, di solito dalle 16 alle 18 all'interno di un programma ideato per i piccoli dal titolo Bim Bum Bam, ve lo ricordate? Paolo Bonolis che ce l'aveva a morte con i Puffi e che insieme a Uan ci faceva compagnia tra un Holly e Benji e un Candy Candy.
Questi per me sono bellissimi ricordi ma circoscritti a qualche ora nel corso della giornata. Per il resto del tempo si stava all'aperto a giocare con gli amichetti, a pranzo e a cena si guardava il telegiornale e spesso la si lasciava anche riposare la tv.
Oggi con l'arrivo dei canali tematici e di Sky abbiamo la fortuna/sfortuna di avere tutto a disposizione a tutte le ore del giorno e della notte e in questo modo diventa difficile riuscire a gestire la quantità di informazioni e di programmi offerti, soprattutto quando si tratta di bambini.
In casa mia mio marito non concepisce l'idea di mangiare con la tv spenta, mia figlia starebbe tutto il giorno a guardare i cartoni animati e per fortuna la piccola ancora non è dipendente da questa maledetta scatola.
Ma se i Duggar riescono a gestire 19 figli senza possedere una televisione, è possibile che io non ci riesca avendone solo 2? Me lo sono chiesta di recente e ho provato a coinvolgere la famiglia nel giorno di "riposo della tv". Inutile spiegare di cosa si tratta. Di solito capita una volta ogni 10 giorni, per non esagerare e farlo pesare poco alla bimba, ma quando arriva questo giorno tutto sommato non va male.
La prima volta c'è stato un capriccio non indifferente alla sola idea di dover trascorrere un'intera giornata senza tv, ma a poco a poco anche lei ha capito che lasciandola spenta si ha il tempo per fare moltissime altre cose, si ha la mente più sveglia e si possono apprezzare anche delle buone canzoni o magari una bella conversazione.
A forza di proporre alla famiglia il giorno della tv spenta ci siamo resi conto tutti (ma soprattutto mia figlia) che è possibile vivere senza televisione, che ci si diverte ugualmente e che ci sono tanti altri modi per passare il tempo, perfino durante l'inverno.
Certo ci vuole un minimo di organizzazione, di idee e di buona volontà per affrontare la classica crisi del "mamma non so cosa fare, mi annoio", ma passati i primi momenti tutto diventa più facile. Ecco allora che con un pò di fantasia possiamo prendere colla, carta e forbici e costruire qualcosa, possiamo realizzare un braccialetto con un dischetto di cartone, impiastricciarci le mani con farina, uova e acqua per fare i biscotti, o magari aprire un buon libro e imparare qualcosa di nuovo. Spegnendo la tv si accende il cervello, su questo non ho dubbi.
E a casa vostra la tv si riposa ogni tanto?
E se per un giorno la spegnessimo cosa succederebbe? Me lo sono chiesta di recente, soprattutto perchè mi sono resa conto che anche se siamo nel 2015 esiste ancora qualcuno che è capace di vivere senza, anzi di vivere bene senza. Non più tardi di qualche settimana fa ho parlato con la mamma di un compagno di mia figlia e sono rimasta a bocca aperta quando mi ha detto che loro in casa non hanno la tv. Ma quando è iniziata la nostra dipendenza da questa scatola magica? Quando ero piccola io (e parliamo degli anni 80) c'erano un paio d'ore di cartoni animati al pomeriggio su Italia 1, di solito dalle 16 alle 18 all'interno di un programma ideato per i piccoli dal titolo Bim Bum Bam, ve lo ricordate? Paolo Bonolis che ce l'aveva a morte con i Puffi e che insieme a Uan ci faceva compagnia tra un Holly e Benji e un Candy Candy.
Questi per me sono bellissimi ricordi ma circoscritti a qualche ora nel corso della giornata. Per il resto del tempo si stava all'aperto a giocare con gli amichetti, a pranzo e a cena si guardava il telegiornale e spesso la si lasciava anche riposare la tv.
Oggi con l'arrivo dei canali tematici e di Sky abbiamo la fortuna/sfortuna di avere tutto a disposizione a tutte le ore del giorno e della notte e in questo modo diventa difficile riuscire a gestire la quantità di informazioni e di programmi offerti, soprattutto quando si tratta di bambini.
In casa mia mio marito non concepisce l'idea di mangiare con la tv spenta, mia figlia starebbe tutto il giorno a guardare i cartoni animati e per fortuna la piccola ancora non è dipendente da questa maledetta scatola.
Ma se i Duggar riescono a gestire 19 figli senza possedere una televisione, è possibile che io non ci riesca avendone solo 2? Me lo sono chiesta di recente e ho provato a coinvolgere la famiglia nel giorno di "riposo della tv". Inutile spiegare di cosa si tratta. Di solito capita una volta ogni 10 giorni, per non esagerare e farlo pesare poco alla bimba, ma quando arriva questo giorno tutto sommato non va male.
La prima volta c'è stato un capriccio non indifferente alla sola idea di dover trascorrere un'intera giornata senza tv, ma a poco a poco anche lei ha capito che lasciandola spenta si ha il tempo per fare moltissime altre cose, si ha la mente più sveglia e si possono apprezzare anche delle buone canzoni o magari una bella conversazione.
A forza di proporre alla famiglia il giorno della tv spenta ci siamo resi conto tutti (ma soprattutto mia figlia) che è possibile vivere senza televisione, che ci si diverte ugualmente e che ci sono tanti altri modi per passare il tempo, perfino durante l'inverno.
Certo ci vuole un minimo di organizzazione, di idee e di buona volontà per affrontare la classica crisi del "mamma non so cosa fare, mi annoio", ma passati i primi momenti tutto diventa più facile. Ecco allora che con un pò di fantasia possiamo prendere colla, carta e forbici e costruire qualcosa, possiamo realizzare un braccialetto con un dischetto di cartone, impiastricciarci le mani con farina, uova e acqua per fare i biscotti, o magari aprire un buon libro e imparare qualcosa di nuovo. Spegnendo la tv si accende il cervello, su questo non ho dubbi.
E a casa vostra la tv si riposa ogni tanto?
martedì 27 gennaio 2015
LE IMPRONTE DI BICARBONATO
Ieri abbiamo fatto le impronte delle bimbe sulla pasta di bicarbonato. Avete presente il kit che esiste in commercio per lasciare l'impronta dei neonati come ricordo? 16 euro e passa per un pezzo di argilla o di altro materiale... L'idea è carinissima ma troppo costosa per le mie tasche.
Certo, è possibile farla anche con altri materiali meno costosi come il Das o il Didò, ma avevo letto su internet la ricetta per la pasta di bicarbonato e in casa avevo tutti gli ingredienti, quindi ho deciso di provare.
Abbiamo dovuto fare parecchi tentativi perchè la piccola continuava a strappare pezzetti di pasta al momento di lasciare l'impronta, però alla fine ci siamo riuscite e il risultato è davvero dolcissimo. Purtroppo devo dire che questa mattina, mentre si seccava accanto al termosifone, ho notato qualche crepa nella pasta ma probabilmente è dovuta al fatto che prima di riuscire ad avere le impronte di tutte e due le bimbe ho dovuto piegare e ripiegare la pasta più volte. Forse non l'ho lavorata a sufficienza.
Comunque se volete provare vi garantisco che costa pochissimo e tra l'altro è un'ottima idea per intrattenere i bimbi più piccoli, diciamo dai 2 anni in su con un materiale sicuro e facilmente modellabile.
LA PASTA DI BICARBONATO
300 g. bicarbonato
70 g. maizena
200 ml acqua
Si mette tutto in un pentolino e si fa sciogliere a fuoco medio mescolando continuamente. Dopo qualche minuto si porta ad ebollizione e si mescola ancora fino a quando non si solidifica. A questo punto si spegne il fornello e si lascia raffreddare prima di lavorarla con le mani.
sabato 24 gennaio 2015
TOFU IN PADELLA CON ZUCCHINE E QUINOA
Come vedete il mio cammino verso un'alimentazione più sana prosegue inesorabile. Dopo l'introduzione della quinoa (che personalmente adoro nonostante il prezzo) sono passata al tofu. Il tofu è un alimento estremamente proteico che si ottiene dalla cagliata del latte di soia e dalla successiva pressatura in forme. E' originario dei paesi orientali (Cina, Giappone, Vietnam, ecc) ma negli ultimi anni è possibile trovarlo anche nei nostri supermercati, negli scomparti appositi.
Ricordo di averlo assaggiato una volta sola qualche anno fa, così al naturale e senza alcun tipo di cottura e ricordo anche di essere rimasta alquanto disgustata. Effettivamente se non lo si insaporisce un pochino non ha un buon sapore, ma basta qualche piccolo accorgimento per renderlo appetitoso.
Ancora una volta il prezzo non è basso, bisogna ammetterlo. Questo perchè noi siamo abituati a spendere una certa cifra per acquistare la carne o il pesce e tutto il resto lo consideriamo superfluo, ma a conti fatti se ci fermiamo un attimo a ragionare, vedremo che è molto più economico di una confezione di hamburger, ad esempio.
Due hamburger di bovino marca Coop (quelli che di solito acquisto io) si aggirano sui € 2,90 e bastano per due cene. Una confezione di tofu costa € 2,88 e all'interno ci sono due porzioni separate da 180 g. ciascuna. Per una persona preparato insieme alla quinoa e alle zucchine come ho fatto ieri sera, ne basta meno di una porzione, quindi alla fine una confezione ci basta per 3/4 pasti, il ché significa che abbiamo pure risparmiato sulla spesa.
Capisco che per chi è carnivoro al 100% l'idea di mangiare qualcosa che non sia di origine animale e che possa sembrare una sorta di alimento ibrido (come dice mio marito) sia troppo, ma una volta assaggiato possiamo davvero considerarlo un degno sostituto del formaggio ad esempio, di cui ha la forma e la consistenza.
Vediamo come si prepara in pochissimi minuti.
TOFU IN PADELLA CON ZUCCHINE E QUINOA (dosi per 1 persona)
- 100 g. tofu
- 30 g. quinoa
- 1 zucchina
- 1 cipolla piccola
- olio
- sale
Per prima cosa sciacquiamo sotto l'acqua corrente la quinoa un paio di volte, poi mettiamola a cuocere con il doppio di acqua (30 g. di quinoa in 60 ml di acqua) per circa 15 minuti. Se vedete che si assorbe troppo in fretta aggiungetene un altro pò.
In una padella facciamo scaldare un filo d'olio evo e aggiungiamo la cipolla a pezzettini, poi subito le zucchine tagliate prima a rondelle e poi a triangolini.
Tagliamo il tofu a fettine sottili e a metà cottura della zucchine mettiamolo in padella alzando la fiamma. Creeremo una crosticina molto saporita. Aggiustiamo di sale e dopo qualche minuto impiattiamo insieme alla quinoa.
Ricordo di averlo assaggiato una volta sola qualche anno fa, così al naturale e senza alcun tipo di cottura e ricordo anche di essere rimasta alquanto disgustata. Effettivamente se non lo si insaporisce un pochino non ha un buon sapore, ma basta qualche piccolo accorgimento per renderlo appetitoso.
Ancora una volta il prezzo non è basso, bisogna ammetterlo. Questo perchè noi siamo abituati a spendere una certa cifra per acquistare la carne o il pesce e tutto il resto lo consideriamo superfluo, ma a conti fatti se ci fermiamo un attimo a ragionare, vedremo che è molto più economico di una confezione di hamburger, ad esempio.
Due hamburger di bovino marca Coop (quelli che di solito acquisto io) si aggirano sui € 2,90 e bastano per due cene. Una confezione di tofu costa € 2,88 e all'interno ci sono due porzioni separate da 180 g. ciascuna. Per una persona preparato insieme alla quinoa e alle zucchine come ho fatto ieri sera, ne basta meno di una porzione, quindi alla fine una confezione ci basta per 3/4 pasti, il ché significa che abbiamo pure risparmiato sulla spesa.
Capisco che per chi è carnivoro al 100% l'idea di mangiare qualcosa che non sia di origine animale e che possa sembrare una sorta di alimento ibrido (come dice mio marito) sia troppo, ma una volta assaggiato possiamo davvero considerarlo un degno sostituto del formaggio ad esempio, di cui ha la forma e la consistenza.
Vediamo come si prepara in pochissimi minuti.
TOFU IN PADELLA CON ZUCCHINE E QUINOA (dosi per 1 persona)
- 100 g. tofu
- 30 g. quinoa
- 1 zucchina
- 1 cipolla piccola
- olio
- sale
Per prima cosa sciacquiamo sotto l'acqua corrente la quinoa un paio di volte, poi mettiamola a cuocere con il doppio di acqua (30 g. di quinoa in 60 ml di acqua) per circa 15 minuti. Se vedete che si assorbe troppo in fretta aggiungetene un altro pò.
In una padella facciamo scaldare un filo d'olio evo e aggiungiamo la cipolla a pezzettini, poi subito le zucchine tagliate prima a rondelle e poi a triangolini.
Tagliamo il tofu a fettine sottili e a metà cottura della zucchine mettiamolo in padella alzando la fiamma. Creeremo una crosticina molto saporita. Aggiustiamo di sale e dopo qualche minuto impiattiamo insieme alla quinoa.
venerdì 23 gennaio 2015
BRACCIALETTO REALIZZATO A MANO CON IL DISCO DI CARTONE
I pomeriggi di noia avanzano inesorabili ormai, anche perchè con l'arrivo della sorellina spesso mia figlia si ritrova ad avere la mamma che gioca per terra con i cubotti morbidi o con la fattoria degli animali e capisco che si senta esclusa. Non ci si può sdoppiare (fino a prova contraria) e non si può obbligare una bimba di 7 anni a giocare con i giochi di una di 11 mesi, quindi serve qualche idea originale per combinare le due cose, per salvare capra e cavoli. Benedetto internet che in questi casi è sempre una fonte inesauribile di proposte!
Dal bellissimo blog di cui vi parlavo l'altra volta www.quandofuoripiove.com ho tratto ispirazione per un'attività intelligente, creativa e adatta all'età di mia figlia: i braccialetti realizzati a mano. Se ne possono fare di tutti i colori, si può usare del cotone o della lana, si possono regalare alle amiche, alla mamma, alla sorella o a chi volete. Potete approfittare di questa idea per smaltire un pò di fili di cotone o di lana che vi sono rimasti dai lavoretti a maglia o ad uncinetto, usare come cartone un lato della scatola di pasta vuota che altrimenti avreste buttato via (noi abbiamo usato una scatola di fusilli vuota). Inoltre è un passatempo che vi permette di tenere impegnata la bimba per almeno una mezz'oretta (sempre che usiate la lana perchè con il cotone che abbiamo scelto noi c'è voluto più tempo).
La realizzazione è facilissima e il materiale occorrente è davvero alla portata di tutti:
- cotone o lana di 7 colori diversi (o anche meno se non ne avete)
- un pezzo di cartoncino
- forbici
- matita
- metro
- righello
Prendiamo il cartoncino e con la matita disegniamo un cerchio della grandezza di un bicchiere più o meno. Tagliamolo e dividiamolo con la matita in 8 spicchi ( facciamo due linee a croce e altre due nei lati vuoti). Pratichiamo un foro al centro dell'intersezione delle righe e un taglietto in corrispondenza di ogni linea.
Tagliamo i fili tutti della stessa lunghezza, circa 60 cm. Uniamoli e facciamo un nodo per fermarli ad un'estremità, inseriamoli al centro del disco e fermiamo ogni filo dentro ai taglietti che abbiamo praticato sul cartone. Ne resterà uno vuoto perchè abbiamo 8 linee e 7 fili.
Tenendo il taglietto vuoto in basso numeriamo mentalmente ogni taglietto partendo da quello successivo alla nostra sinistra. In questo modo il numero 4 sarà in linea con quello vuoto ma nella parta alta del disco. Bene, prendiamo come riferimento il n. 3 e spostiamolo nel taglietto vuoto, poi ruotiamo in senso antiorario il disco fino ad avere nuovamente quello vuoto in basso e prendiamo ancora il filo del taglio n. 3 e mettiamolo in quello vuoto. Nella parte esterna del disco si formerà il braccialetto.
E' più difficile a dirsi che a farsi, credetemi e in ogni caso per le foto dettagliate consiglio di andare sul blog da cui ho preso l'idea, è spiegato benissimo. Questo è il link
http://www.quandofuoripiove.com/2014/04/il-braccialetto-col-dischetto-per.html#more
Continuando così fino a quando avremo finito i fili realizzeremo un braccialetto carinissimo e originale con le nostre mani e, cosa ancora più importante, terremo impegnata la nostra bimba per un bel pò ;)
Dal bellissimo blog di cui vi parlavo l'altra volta www.quandofuoripiove.com ho tratto ispirazione per un'attività intelligente, creativa e adatta all'età di mia figlia: i braccialetti realizzati a mano. Se ne possono fare di tutti i colori, si può usare del cotone o della lana, si possono regalare alle amiche, alla mamma, alla sorella o a chi volete. Potete approfittare di questa idea per smaltire un pò di fili di cotone o di lana che vi sono rimasti dai lavoretti a maglia o ad uncinetto, usare come cartone un lato della scatola di pasta vuota che altrimenti avreste buttato via (noi abbiamo usato una scatola di fusilli vuota). Inoltre è un passatempo che vi permette di tenere impegnata la bimba per almeno una mezz'oretta (sempre che usiate la lana perchè con il cotone che abbiamo scelto noi c'è voluto più tempo).
La realizzazione è facilissima e il materiale occorrente è davvero alla portata di tutti:
- cotone o lana di 7 colori diversi (o anche meno se non ne avete)
- un pezzo di cartoncino
- forbici
- matita
- metro
- righello
Prendiamo il cartoncino e con la matita disegniamo un cerchio della grandezza di un bicchiere più o meno. Tagliamolo e dividiamolo con la matita in 8 spicchi ( facciamo due linee a croce e altre due nei lati vuoti). Pratichiamo un foro al centro dell'intersezione delle righe e un taglietto in corrispondenza di ogni linea.
Tagliamo i fili tutti della stessa lunghezza, circa 60 cm. Uniamoli e facciamo un nodo per fermarli ad un'estremità, inseriamoli al centro del disco e fermiamo ogni filo dentro ai taglietti che abbiamo praticato sul cartone. Ne resterà uno vuoto perchè abbiamo 8 linee e 7 fili.
Tenendo il taglietto vuoto in basso numeriamo mentalmente ogni taglietto partendo da quello successivo alla nostra sinistra. In questo modo il numero 4 sarà in linea con quello vuoto ma nella parta alta del disco. Bene, prendiamo come riferimento il n. 3 e spostiamolo nel taglietto vuoto, poi ruotiamo in senso antiorario il disco fino ad avere nuovamente quello vuoto in basso e prendiamo ancora il filo del taglio n. 3 e mettiamolo in quello vuoto. Nella parte esterna del disco si formerà il braccialetto.
E' più difficile a dirsi che a farsi, credetemi e in ogni caso per le foto dettagliate consiglio di andare sul blog da cui ho preso l'idea, è spiegato benissimo. Questo è il link
http://www.quandofuoripiove.com/2014/04/il-braccialetto-col-dischetto-per.html#more
Continuando così fino a quando avremo finito i fili realizzeremo un braccialetto carinissimo e originale con le nostre mani e, cosa ancora più importante, terremo impegnata la nostra bimba per un bel pò ;)
lunedì 19 gennaio 2015
SVEZZAMENTO NO PROBLEM: STELLINE IN CREMA DI LENTICCHIE
Oggi voglio inaugurare una nuova sezione che comprende alcune ricette per bambini in fase di svezzamento. Una volta superato il periodo omogeneizzato in brodo di verdure, olio e formaggio, di solito si comincia a preparare qualche ricettina leggermente più complessa per il palato dei bimbi. Diciamo intorno ai 10/12 mesi c'è l'inserimento del pomodoro, del rosso d'uovo e dei legumi, uno per volta. Di solito si inizia con le lenticchie decorticate, ossia quelle rosse piccole. Ma come si cucinano?
Se non siete degli amanti dei cereali e dei legumi potreste avere qualche difficoltà, soprattutto perchè ho notato che molti pediatri non spiegano assolutamente come cucinare i piatti per i bimbi ma si limitano a dire quali alimenti inserire e quando. Alle mamme quindi l'arduo compito di provare finché il bimbo in questione non mostri di apprezzare una ricetta piuttosto dell'altra.
Con la mia seconda figlia ho avuto la fortuna di trovarmi di fronte una bambina che mangia quasi tutto quello che le propongo, quindi al primo tentativo mi è andata bene.
Ecco la ricetta della crema di lenticchie come la faccio io, ovviamente può essere servita anche agli adulti, magari aggiungendo un pò di sale. Le dosi sono per una pappa.
STELLINE IN CREMA DI LENTICCHIE
- 2 cucchiai di pastina (stelline in questo caso)
- 30 g. di lenticchie rosse decorticate
- 1 costa di sedano
- 1 carota
- 1 patata piccola
- olio evo
- parmigiano
- 1 pomodoro
Per prima cosa tagliamo a metà il pomodoro e priviamolo dei semi. Mettiamolo in un pentolino con la carota sbucciata e tagliata a rondelle, la patata a fettine e la costa di sedano. Aggiungiamo le lenticchie e 300 ml di acqua. Facciamo cuocere per 15 minuti circa coprendo con il coperchio, fino a quando le lenticchie saranno diventate chiare e le verdure morbide.
Prendiamo un passaverdura e passiamo il tutto tenendo da parte le bucce del pomodoro e qualche verdura per non esagerare con la quantità.
Facciamo cuocere la pastina scelta in un pò d'acqua (il brodo e le relative vitamine sono già nella crema di lenticchie) e quando sarà cotta uniamola al passato. Mescoliamo bene, uniamo 1 cucchiaino di olio evo e una bella grattata di parmigiano. Buon appetito!
Se non siete degli amanti dei cereali e dei legumi potreste avere qualche difficoltà, soprattutto perchè ho notato che molti pediatri non spiegano assolutamente come cucinare i piatti per i bimbi ma si limitano a dire quali alimenti inserire e quando. Alle mamme quindi l'arduo compito di provare finché il bimbo in questione non mostri di apprezzare una ricetta piuttosto dell'altra.
Con la mia seconda figlia ho avuto la fortuna di trovarmi di fronte una bambina che mangia quasi tutto quello che le propongo, quindi al primo tentativo mi è andata bene.
Ecco la ricetta della crema di lenticchie come la faccio io, ovviamente può essere servita anche agli adulti, magari aggiungendo un pò di sale. Le dosi sono per una pappa.
STELLINE IN CREMA DI LENTICCHIE
- 2 cucchiai di pastina (stelline in questo caso)
- 30 g. di lenticchie rosse decorticate
- 1 costa di sedano
- 1 carota
- 1 patata piccola
- olio evo
- parmigiano
- 1 pomodoro
Per prima cosa tagliamo a metà il pomodoro e priviamolo dei semi. Mettiamolo in un pentolino con la carota sbucciata e tagliata a rondelle, la patata a fettine e la costa di sedano. Aggiungiamo le lenticchie e 300 ml di acqua. Facciamo cuocere per 15 minuti circa coprendo con il coperchio, fino a quando le lenticchie saranno diventate chiare e le verdure morbide.
Prendiamo un passaverdura e passiamo il tutto tenendo da parte le bucce del pomodoro e qualche verdura per non esagerare con la quantità.
Facciamo cuocere la pastina scelta in un pò d'acqua (il brodo e le relative vitamine sono già nella crema di lenticchie) e quando sarà cotta uniamola al passato. Mescoliamo bene, uniamo 1 cucchiaino di olio evo e una bella grattata di parmigiano. Buon appetito!
venerdì 16 gennaio 2015
OMELETTE DI QUINOA AVANZATA
Qualche giorno fa ho pubblicato una ricetta con la quinoa, un alimento molto interessante quanto costoso. Come dicevo nell'altro post un pacchetto di quinoa rossa da 400 g. mi è costato quasi € 6,00 e per come la vedo io non ne va sprecato neanche un granello!
Ne avevo cotta troppo per il mio piatto, così l'ho messa in frigorifero dentro ad un contenitore e il giorno dopo ho preparato questa squisita omelette ripiena di verdure saltate in padella.
Il procedimento è davvero semplice e inoltre permette di svuotare il frigorifero utilizzando quello che vi è rimasto.
OMELETTE DI QUINOA AVANZATA
- 6 cucchiai di quinoa rossa
- 80 g. farina
- 150 ml acqua
- sale
- olio evo
In una ciotola unite la farina setacciata, l'acqua e la quinoa già cotta. Otterrete una pastella da lasciar riposare qualche minuto. Ungete una padella con poco olio e versate un mestolo di composto lasciandolo cuocere 4 minuti per parte più o meno.
Riempite l'omelette con quello che preferite, nel mio caso le solite verdure avanzate dalla preparazione del brodo della piccola saltate in padella con un pò di olio e sale.
Buon appetito!
Ne avevo cotta troppo per il mio piatto, così l'ho messa in frigorifero dentro ad un contenitore e il giorno dopo ho preparato questa squisita omelette ripiena di verdure saltate in padella.
Il procedimento è davvero semplice e inoltre permette di svuotare il frigorifero utilizzando quello che vi è rimasto.
OMELETTE DI QUINOA AVANZATA
- 6 cucchiai di quinoa rossa
- 80 g. farina
- 150 ml acqua
- sale
- olio evo
In una ciotola unite la farina setacciata, l'acqua e la quinoa già cotta. Otterrete una pastella da lasciar riposare qualche minuto. Ungete una padella con poco olio e versate un mestolo di composto lasciandolo cuocere 4 minuti per parte più o meno.
Riempite l'omelette con quello che preferite, nel mio caso le solite verdure avanzate dalla preparazione del brodo della piccola saltate in padella con un pò di olio e sale.
Buon appetito!
giovedì 15 gennaio 2015
LA NEVE IN 3D
Ultimamente leggo spesso blog di altre mamme, in rete se ne trovano a centinaia e sono uno più bello dell'altro. La cosa che mi piace di più è rendermi conto di quante altre donne della mia età abbiano scelto di mollare la vita lavorativa e dedicarsi completamente ai figli e alla casa. Non conosco molte persone che abbiano intrapreso questa strada, eppure su internet pare ce ne siano tantissime. Questo mi è di grande conforto perchè capisco di non essere l'unica che passa ore ed ore a pensare ad un modo per intrattenere le bambine, a qualcosa da far fare loro per non lasciarle tutto il giorno davanti alla tv. Certo, ogni tanto ci vuole ma per come la vedo io ormai se ne abusa tantissimo.
Ecco perchè la mia ricerca continua di attività manuali e stimolanti, nonché intelligenti, non vede mai fine e quando mi capita di trovare un blog pieno zeppo di consigli utili non posso fare a meno di scopiazzarne qualcuno! Ci tengo però a citare il suddetto blog perché il lavoro di ognuno ha diritto al proprio rispetto e non mi pare giusto presentare l'idea di oggi come mia, dato che non lo è.
Il blog in questione è questo www.quandofuoripiove.com e vi consiglio caldamente di andare a dare un'occhiata: rimarrete incantate dalla quantità di idee stupende per intrattenere i vostri bimbi!
Oggi voglio parlarvi di questa tecnica di pittura semplicissima da realizzare ma di grande effetto: la neve in 3D. Per chi come me (e anche mia figlia) ha la neve nel cuore (non nel senso che ha un cuore di ghiaccio o in riferimento all'omonimo film ma perché ama la neve con tutto il cuore) ci sono anni in cui proprio non trova pace. Non scende un fiocco neanche a pagarlo e se l'anno scorso ne abbiamo vista giusto giusto una spruzzatina e quest'anno poco poco di più, allora tutti i modi sono buoni pur di vederla questa meravigliosa neve :) Uno di questi potrebbe essere dipingerla, perché no??
LA NEVE IN 3D
- vinavil
- schiuma da barba
- pennello
- foglio nero o colorato
Prendiamo una ciotolina e versiamo un pò di colla vinilica, aggiungiamo un pò di schiuma da barba fregata dall'armadietto del papà e voilà! Mescoliamo con il pennello e diamo sfogo alla fantasia. Su un foglio di cartoncino nero indubbiamente risalta di più ma anche usandone uno azzurro come nel nostro caso, l'effetto è bellissimo.
Lasciamo asciugare tutta la notte e l'indomani avremo un foglio dipinto in 3D grazie al volume della schiuma da barba e la neve sarà ancora più bella di quella vera!
Ieri mia figlia si è divertita un mondo a provare questa tecnica di pittura e come potete vedere ha fatto anche la slitta di Babbo Natale che vola in cielo. Tutto quello che può stimolarle la fantasia è ben accetto... alla prossima idea!
Ecco perchè la mia ricerca continua di attività manuali e stimolanti, nonché intelligenti, non vede mai fine e quando mi capita di trovare un blog pieno zeppo di consigli utili non posso fare a meno di scopiazzarne qualcuno! Ci tengo però a citare il suddetto blog perché il lavoro di ognuno ha diritto al proprio rispetto e non mi pare giusto presentare l'idea di oggi come mia, dato che non lo è.
Il blog in questione è questo www.quandofuoripiove.com e vi consiglio caldamente di andare a dare un'occhiata: rimarrete incantate dalla quantità di idee stupende per intrattenere i vostri bimbi!
Oggi voglio parlarvi di questa tecnica di pittura semplicissima da realizzare ma di grande effetto: la neve in 3D. Per chi come me (e anche mia figlia) ha la neve nel cuore (non nel senso che ha un cuore di ghiaccio o in riferimento all'omonimo film ma perché ama la neve con tutto il cuore) ci sono anni in cui proprio non trova pace. Non scende un fiocco neanche a pagarlo e se l'anno scorso ne abbiamo vista giusto giusto una spruzzatina e quest'anno poco poco di più, allora tutti i modi sono buoni pur di vederla questa meravigliosa neve :) Uno di questi potrebbe essere dipingerla, perché no??
LA NEVE IN 3D
- vinavil
- schiuma da barba
- pennello
- foglio nero o colorato
Prendiamo una ciotolina e versiamo un pò di colla vinilica, aggiungiamo un pò di schiuma da barba fregata dall'armadietto del papà e voilà! Mescoliamo con il pennello e diamo sfogo alla fantasia. Su un foglio di cartoncino nero indubbiamente risalta di più ma anche usandone uno azzurro come nel nostro caso, l'effetto è bellissimo.
Lasciamo asciugare tutta la notte e l'indomani avremo un foglio dipinto in 3D grazie al volume della schiuma da barba e la neve sarà ancora più bella di quella vera!
Ieri mia figlia si è divertita un mondo a provare questa tecnica di pittura e come potete vedere ha fatto anche la slitta di Babbo Natale che vola in cielo. Tutto quello che può stimolarle la fantasia è ben accetto... alla prossima idea!
mercoledì 14 gennaio 2015
BISCOTTI AL MALTO SENZA UOVA, SENZA BURRO, SENZA LIEVITO E SENZA ZUCCHERO
E voi direte: e allora di cosa sanno? La risposta è ovvia: di malto! Scherzi a parte, si tratta di una ricetta che ho trovato in rete e che mi ha subito incuriosita, data la mancanza di così tanti ingredienti. Ho pensato che fosse la mia occasione per provare un tipo di biscotti light da poter consumare anche in un regime alimentare dietetico o, perchè no, da proporre alle persone vegane.
In realtà questi biscotti hanno un gusto particolare, ovviamente sanno di malto, come dicevo prima. Sono poco dolci perchè lo zucchero non c'è, quindi non aspettatevi un'esplosione di sapori, ma a mio parere sono comunque da provare.
Vi consiglio di stendere l'impasto abbastanza spesso perchè non avendo nemmeno il lievito non gonfiano in cottura, perciò conviene restare un pò più spessi per lasciarli morbidi. In caso contrario tenderanno a seccarsi troppo.
Un'altra cosa che va detta è che noi (io e la piccola grande aiutante) li abbiamo addolciti con le decorazioni perchè secondo me mangiati al naturale sono un pò troppo amari.
BISCOTTI AL MALTO SENZA UOVA, SENZA BURRO, SENZA LIEVITO E SENZA ZUCCHERO
- 250 g. farina
- 100 ml malto
- 60 ml olio di mais
- 50 ml acqua
Come vedete la lista degli ingredienti è cortissima e il totale delle calorie è davvero basso.
Prendiamo la farina e setacciamola in una ciotola. In un pentolino a parte facciamo scaldare sul fuoco l'acqua e il malto per qualche minuto fino a quando quest'ultimo non si scioglie. Spegniamo il fornello e aggiungiamo l'olio, poi le farine.
Amalgamiamo tutto e impastiamo con le mani fino a rendere il composto non appiccicoso e lavorabile.
Stendiamo l'impasto con il mattarello e ricaviamo le formine con i tagliabiscotti.
Cuociamo a 180° per 10 minuti circa.
Una volta cotti e raffreddati li abbiamo decorati con cioccolato fondente fuso a bagnomaria, zucchero a velo e marmellata di amarene, glassa bianca preparata con zucchero a velo e acqua bollente (basta setacciare lo zucchero e aggiungere un cucchiaio o più di acqua mescolando bene)
lunedì 12 gennaio 2015
QUINOA ROSSA CON VERDURE SALTATE IN PADELLA
Non sono vegetariana e nemmeno vegana. Non penso che mai lo diventerò (anche perchè vegetariana lo sono già stata e ho dovuto cambiare regime alimentare per problemi di salute) però effettivamente era un pò di tempo che cercavo qualche ricetta nuova che non fosse la solita bistecca di pollo o l'hamburger di manzo. Cercavo qualcosa di facile da preparare, ad alto contenuto proteico che mi permettesse anche di tenere sotto controllo la linea dato che dopo il parto mi sono rimasti ancora 5 chili addosso da smaltire.
Ovviamente avevo sentito parlare della quinoa ma non l'avevo mai assaggiata, scoraggiata dal prezzo assurdo che trovavo in ogni supermercato.
L'altro giorno però ho voluto fare uno strappo alla regola e mi sono decisa ad entrare da NaturaSi per acquistarne un pacchetto. Ho scelto la quinoa rossa perchè mi piaceva di più e mi incuriosiva assaggiarla. Ripeto: non si tratta affatto di un alimento economico e mi dispiace ancora una volta inserire una ricetta costosa in questo blog che nasce proprio dalla necessità di risparmiare nel fare la spesa, ma non sempre si riesce a spendere poco per mangiare bene. Se la trovate in offerta vi consiglio di provarla, ancora meglio se avete la pazienza di trovarla online sui siti di prodotti biologici forse riuscirete a risparmiare qualcosina. Insomma per farvela breve io ho speso € 5,99 per 400 g. di quinoa rossa... peggio dell'oro!
E allora cosa ci facciamo con questo alimento? Io ho iniziato con un piatto colorato e buonissimo, pieno di salute e di vitamine: la quinoa con verdure saltate in padella.
Niente di particolarmente complicato, anzi! Ho utilizzato le verdure che uso per fare il brodo della piccola quindi non ho dovuto nemmeno cucinarle apposta, diciamo che in questo caso ho risparmiato ed economizzato per non doverle buttare o mangiare nel solito modo.
Ovviamente potete scegliere le verdure che più vi piacciono ma ricordate che la quinoa sostituisce la carne, le uova, il formaggio o il pesce quindi non abbinatela a questi alimenti. Essendo ad alto contenuto proteico costituisce già un buon secondo piatto.
QUINOA ROSSA CON VERDURE SALTATE IN PADELLA
- quinoa rossa (100 g. circa)
- verdure a piacere
- sale
- acqua
- cipolla
- olio evo
Prendiamo la quinoa e sciacquiamola sotto l'acqua fredda. Scoliamola bene e facciamola bollire 15/20 minuti in acqua bollente (dobbiamo sempre usare il doppio di acqua rispetto al peso della quinoa, es: 200 g. di quinoa in 400 ml di acqua). A cottura ultimata dovrebbe avere assorbito tutta l'acqua. Lasciamola raffreddare.
In una padella scaldiamo un pò d'olio evo e lasciamo soffriggere una cipolla tagliata a dadini. Mettiamo le verdure tagliate e se sono crude lasciamole cuocere 10/15 minuti aggiungendo poca acqua all'occorrenza, se invece sono già cotte come nel mio caso, facciamole scaldare aggiustando di sale.
Se volete potete aggiungere qualche erba aromatica. Infine uniamo la quinoa alle verdure, lasciamo insaporire qualche minuto e serviamo.
Nel caso in cui abbiate cotto troppa quinoa potete metterla in frigorifero dentro ad un contenitore chiuso per un paio di giorni e riutilizzarla in un'altra ricetta (prossimamente sul blog) sempre che l'abbiate tenuta da parte prima di aggiungerla alle verdure
Chiedo scusa per la foto un pò sfuocata ma purtroppo me ne sono accorta dopo aver mangiato il tutto! ;)
Ovviamente avevo sentito parlare della quinoa ma non l'avevo mai assaggiata, scoraggiata dal prezzo assurdo che trovavo in ogni supermercato.
L'altro giorno però ho voluto fare uno strappo alla regola e mi sono decisa ad entrare da NaturaSi per acquistarne un pacchetto. Ho scelto la quinoa rossa perchè mi piaceva di più e mi incuriosiva assaggiarla. Ripeto: non si tratta affatto di un alimento economico e mi dispiace ancora una volta inserire una ricetta costosa in questo blog che nasce proprio dalla necessità di risparmiare nel fare la spesa, ma non sempre si riesce a spendere poco per mangiare bene. Se la trovate in offerta vi consiglio di provarla, ancora meglio se avete la pazienza di trovarla online sui siti di prodotti biologici forse riuscirete a risparmiare qualcosina. Insomma per farvela breve io ho speso € 5,99 per 400 g. di quinoa rossa... peggio dell'oro!
E allora cosa ci facciamo con questo alimento? Io ho iniziato con un piatto colorato e buonissimo, pieno di salute e di vitamine: la quinoa con verdure saltate in padella.
Niente di particolarmente complicato, anzi! Ho utilizzato le verdure che uso per fare il brodo della piccola quindi non ho dovuto nemmeno cucinarle apposta, diciamo che in questo caso ho risparmiato ed economizzato per non doverle buttare o mangiare nel solito modo.
Ovviamente potete scegliere le verdure che più vi piacciono ma ricordate che la quinoa sostituisce la carne, le uova, il formaggio o il pesce quindi non abbinatela a questi alimenti. Essendo ad alto contenuto proteico costituisce già un buon secondo piatto.
QUINOA ROSSA CON VERDURE SALTATE IN PADELLA
- quinoa rossa (100 g. circa)
- verdure a piacere
- sale
- acqua
- cipolla
- olio evo
Prendiamo la quinoa e sciacquiamola sotto l'acqua fredda. Scoliamola bene e facciamola bollire 15/20 minuti in acqua bollente (dobbiamo sempre usare il doppio di acqua rispetto al peso della quinoa, es: 200 g. di quinoa in 400 ml di acqua). A cottura ultimata dovrebbe avere assorbito tutta l'acqua. Lasciamola raffreddare.
In una padella scaldiamo un pò d'olio evo e lasciamo soffriggere una cipolla tagliata a dadini. Mettiamo le verdure tagliate e se sono crude lasciamole cuocere 10/15 minuti aggiungendo poca acqua all'occorrenza, se invece sono già cotte come nel mio caso, facciamole scaldare aggiustando di sale.
Se volete potete aggiungere qualche erba aromatica. Infine uniamo la quinoa alle verdure, lasciamo insaporire qualche minuto e serviamo.
Nel caso in cui abbiate cotto troppa quinoa potete metterla in frigorifero dentro ad un contenitore chiuso per un paio di giorni e riutilizzarla in un'altra ricetta (prossimamente sul blog) sempre che l'abbiate tenuta da parte prima di aggiungerla alle verdure
Chiedo scusa per la foto un pò sfuocata ma purtroppo me ne sono accorta dopo aver mangiato il tutto! ;)
sabato 10 gennaio 2015
Una famiglia numerosa: si può?
Oggi non ho nessuna ricetta da proporvi, solo qualche pensiero di mamma.
Sarà che il Natale è appena passato, sarà che stare a casa con entrambe le mie figlie per le feste mi ha avvicinato moltissimo ad entrambe, sarà che dentro di me non ho mai smesso di cullare l'idea di avere una famiglia numerosa. Fatto sta che da un pò di tempo continuo a pensare ad allargare il nostro piccolo club esclusivo e ogni volta che ne discuto con mio marito saltano fuori sempre gli stessi argomenti: i soldi, lo spazio, il tempo, la pazienza, l'organizzazione.
Certo, se ci limitiamo a guardarci intorno andiamo poco lontano secondo me. Di tutte le persone che conosco, solo poche hanno più di 2 figli e in ogni caso nessuna più di 4. Non che l'amore, la felicità e la devozione nei confronti dei bambini si valutino con un numero, ci mancherebbe, però a conti fatti la realtà nella quale viviamo si basa sui calcoli e per vivere nella nostra società sono necessari. E allora facciamoli questi calcoli, perchè no?
1- Chi lavora fuori e chi lavora in casa.
Anche ammesso che qualcuna possa e (cosa più importante) desideri dedicare la propria vita alla famiglia scegliendo di restare a casa ad occuparsi dei figli come faccio io, il tempo e le energie che servono per seguire bene i bambini sono innumerevoli e alla fine della giornata vi garantisco che forse in ufficio c'è meno da fare. La società in cui viviamo però non riconosce il lavoro della casalinga e della mamma e nonostante tutto quello che noi facciamo non veniamo retribuite in nessun modo dallo Stato. E allora che si fa? Si manda il papà al lavoro e si lascia che la mamma si dedichi a tutto il resto. Certo, se lui ha un buon posto che permette alla famiglia di vivere degnamente è già molto al giorno d'oggi, però non è neanche pensabile che un uomo debba lavorare 15 ore al giorno tutti i giorni per sfamare moglie e figli.
Nel mondo in cui viviamo qui in Italia (almeno al nord dove sto io) è così. Servono un sacco di soldi per vivere, un sacco di oggetti inutili per la crescita dei bebè e, cosa non meno importante, ogni volta che qualcuno tenta di andare controcorrente scegliendo un'altra strada viene inevitabilmente additato e criticato. La cosa assurda è che questo non riguarda solo i conoscenti o gli amici con i quali ci si confronta, ma anche e spesso pediatri e medici.
2- Cosa serve e cosa non serve quando nasce un bebè.
Tutti quelli che hanno figli saranno d'accordo con me quando dico che alla nascita del primo si tende ad acquistare tutto il possibile, senza badare a spese. All'arrivo del secondo gli acquisti si dimezzano perchè in parte si possiede già tanta roba e in parte ci si accorge che tante cose non sono necessarie. Magari si passa a comprare ai mercatini dell'usato per risparmiare, dato che i costi di vita aumentano. E poi? Come si può risparmiare ancora qualcosa? Mi sono accorta durante il mio percorso verso la consapevolezza di me stessa e il cambiamento che è scaturito in me dalla nascita della mia prima figlia che una volta che si entra nell'ottica del cambio di vita sotto alcuni aspetti, si tende a cercare strade parallele anche in altri. E allora la mia scelta di stare a casa con le bambine invece di trascorrere ore in ufficio è stata un punto di partenza verso una vita più sana, più biologica, più consapevole e più fuori dai canoni della società in cui vivo. Ho sentito che il mondo là fuori era in guerra con me (o forse ero io in guerra con il mondo) e che se avessi continuato a fare quello che la società si aspettava da me sarei diventata una mamma stacanovista del lavoro, senza avere mai il tempo per stare con le mie figlie, impegnata a fare la spesa con pochissimo tempo, dovendo per forza scegliere prodotti precotti o già pronti per far coincidere il lavoro con la famiglia. Mi sono detta che tutto questo non valeva la pena per portare a casa qualche soldo in più se poi la salute doveva rimetterci. Ho scelto altre strade, in molti campi e spesso sono stata criticata, come dicevo prima.
Nella mia esperienza di educazione precoce al vasino ad esempio (della quale ho parlato in un altro post) ho ricevuto innumerevoli commenti dispregiativi più o meno velati da parte della pediatra e di altre persone che non si sono dette d'accordo con le mie scelte. Certo, questo tipo di strada permette di svezzare prima il bambino dal pannolino, magari facendo risparmiare qualcosina dato il costo folle di marche come Pampers ma anche sottomarche come Coop o Carrefour che in ogni caso non sono all'altezza della prima. Ci sono tante altre possibilità per non svenarsi con i pannolini, certo. L'uso di quelli lavabili ad esempio, ma credo sia fattibile solo se si vive fuori città e si ha la possibilità di stendere all'aperto o magari si possiede un'asciugatrice. Insomma i pannolini servono in un modo o nell'altro. Ma tutto il resto? NO!! Addio quindi a contenitori di plastica per i pannolini sporchi con tanto di ricariche da acquistare a parte, termometri digitali, sacchi nanna, fasciatoi portatili, scalda biberon, supporti per lavare il neonato nella vasca in plastica e tante altre cose che ora non mi vengono in mente.
3- La ricerca del confronto con altri paesi
E allora mi sono detta: come fanno all'estero? Ci sono famiglie che vivono in modo diverso dal nostro e grazie al loro stile di vita riescono ad avere tutti i bambini che desiderano pur essendo felici e avere di che mangiare e star bene? Ecco allora che mi sono imbattuta nei Duggar, qualcuno li conosce? Sono piuttosto famosi, anche se in realtà forse lo erano di più qualche anno fa.
I Duggar sono una famiglia che vive in Arkansas, moglie e marito sono sposati da 37 anni e hanno la bellezza di 19 figli! Hanno un programma che va in onda su Real time e che si chiama 21 sotto un tetto, hanno scritto un paio di libri spiegando il loro modo di vivere e se facciamo una ricerca su Google troviamo tutte le informazioni che vogliamo.
Ora, senza dover arrivare ad avere 19 figli, la loro esperienza mi ha fatto riflettere e mi sono incuriosita non poco, così ho acquistato il loro libro e l'ho letto tutto d'un fiato.
Ci sono delle notevoli differenze tra il modo di vivere che hanno in America e il nostro, non c'è che dire. Prima fra tutti la possibilità di utilizzare i buoni spesa per comprare da mangiare quasi gratuitamente (per questo basta guardare il programma Pazzi per la spesa) cosa che da noi è impensabile fare. Ho scritto tante volte alle aziende produttrici e tutte mi hanno risposto che non è nella loro politica mandare buoni spesa.
E per il resto? Beh, loro si sono comprati un terreno e si sono costruiti la loro casa con le loro mani, pezzo per pezzo! Altra cosa che qui in Italia non è fattibile, senza contare che là le case vengono costruite in legno e cartongesso mentre qui quasi sempre in mattoni, il che rende il tutto più costoso e problematico.
Il problema della scuola e del costo esorbitante dei materiali? Loro lo hanno risolto scegliendo l'homeschooling, ovvero l'istruzione parentale che in Italia E' PERFETTAMENTE LEGALE ma che nessuno conosce e in pochissimi scelgono di attuare.
Insomma, per come la vedo io, dopo anni in cui il governo ci ha tartassati con il problema del calo delle nascite e dopo aver visto l'invasione di extracomunitari che sono venuti a stare nel nostro paese sfornando un figlio dopo l'altro, sarebbe il caso di rivedere un pò le cose. Con tutto il rispetto per chi sceglie di avere solo un figlio o magari anche nessuno, mi piacerebbe che fosse data la possibilità a chi desidera una famiglia numerosa di realizzare il proprio desiderio, senza che ostacoli come i soldi o la società lo impediscano.
Sempre più persone con le quali ho modo di parlare mi confidano il loro desiderio di cambiare paese, conosco anche chi l'ha fatto ma non penso che dovrebbe essere l'unico modo per vivere la vita che si vorrebbe. Lo trovo piuttosto triste e squallido
Sarà che il Natale è appena passato, sarà che stare a casa con entrambe le mie figlie per le feste mi ha avvicinato moltissimo ad entrambe, sarà che dentro di me non ho mai smesso di cullare l'idea di avere una famiglia numerosa. Fatto sta che da un pò di tempo continuo a pensare ad allargare il nostro piccolo club esclusivo e ogni volta che ne discuto con mio marito saltano fuori sempre gli stessi argomenti: i soldi, lo spazio, il tempo, la pazienza, l'organizzazione.
Certo, se ci limitiamo a guardarci intorno andiamo poco lontano secondo me. Di tutte le persone che conosco, solo poche hanno più di 2 figli e in ogni caso nessuna più di 4. Non che l'amore, la felicità e la devozione nei confronti dei bambini si valutino con un numero, ci mancherebbe, però a conti fatti la realtà nella quale viviamo si basa sui calcoli e per vivere nella nostra società sono necessari. E allora facciamoli questi calcoli, perchè no?
1- Chi lavora fuori e chi lavora in casa.
Anche ammesso che qualcuna possa e (cosa più importante) desideri dedicare la propria vita alla famiglia scegliendo di restare a casa ad occuparsi dei figli come faccio io, il tempo e le energie che servono per seguire bene i bambini sono innumerevoli e alla fine della giornata vi garantisco che forse in ufficio c'è meno da fare. La società in cui viviamo però non riconosce il lavoro della casalinga e della mamma e nonostante tutto quello che noi facciamo non veniamo retribuite in nessun modo dallo Stato. E allora che si fa? Si manda il papà al lavoro e si lascia che la mamma si dedichi a tutto il resto. Certo, se lui ha un buon posto che permette alla famiglia di vivere degnamente è già molto al giorno d'oggi, però non è neanche pensabile che un uomo debba lavorare 15 ore al giorno tutti i giorni per sfamare moglie e figli.
Nel mondo in cui viviamo qui in Italia (almeno al nord dove sto io) è così. Servono un sacco di soldi per vivere, un sacco di oggetti inutili per la crescita dei bebè e, cosa non meno importante, ogni volta che qualcuno tenta di andare controcorrente scegliendo un'altra strada viene inevitabilmente additato e criticato. La cosa assurda è che questo non riguarda solo i conoscenti o gli amici con i quali ci si confronta, ma anche e spesso pediatri e medici.
2- Cosa serve e cosa non serve quando nasce un bebè.
Tutti quelli che hanno figli saranno d'accordo con me quando dico che alla nascita del primo si tende ad acquistare tutto il possibile, senza badare a spese. All'arrivo del secondo gli acquisti si dimezzano perchè in parte si possiede già tanta roba e in parte ci si accorge che tante cose non sono necessarie. Magari si passa a comprare ai mercatini dell'usato per risparmiare, dato che i costi di vita aumentano. E poi? Come si può risparmiare ancora qualcosa? Mi sono accorta durante il mio percorso verso la consapevolezza di me stessa e il cambiamento che è scaturito in me dalla nascita della mia prima figlia che una volta che si entra nell'ottica del cambio di vita sotto alcuni aspetti, si tende a cercare strade parallele anche in altri. E allora la mia scelta di stare a casa con le bambine invece di trascorrere ore in ufficio è stata un punto di partenza verso una vita più sana, più biologica, più consapevole e più fuori dai canoni della società in cui vivo. Ho sentito che il mondo là fuori era in guerra con me (o forse ero io in guerra con il mondo) e che se avessi continuato a fare quello che la società si aspettava da me sarei diventata una mamma stacanovista del lavoro, senza avere mai il tempo per stare con le mie figlie, impegnata a fare la spesa con pochissimo tempo, dovendo per forza scegliere prodotti precotti o già pronti per far coincidere il lavoro con la famiglia. Mi sono detta che tutto questo non valeva la pena per portare a casa qualche soldo in più se poi la salute doveva rimetterci. Ho scelto altre strade, in molti campi e spesso sono stata criticata, come dicevo prima.
Nella mia esperienza di educazione precoce al vasino ad esempio (della quale ho parlato in un altro post) ho ricevuto innumerevoli commenti dispregiativi più o meno velati da parte della pediatra e di altre persone che non si sono dette d'accordo con le mie scelte. Certo, questo tipo di strada permette di svezzare prima il bambino dal pannolino, magari facendo risparmiare qualcosina dato il costo folle di marche come Pampers ma anche sottomarche come Coop o Carrefour che in ogni caso non sono all'altezza della prima. Ci sono tante altre possibilità per non svenarsi con i pannolini, certo. L'uso di quelli lavabili ad esempio, ma credo sia fattibile solo se si vive fuori città e si ha la possibilità di stendere all'aperto o magari si possiede un'asciugatrice. Insomma i pannolini servono in un modo o nell'altro. Ma tutto il resto? NO!! Addio quindi a contenitori di plastica per i pannolini sporchi con tanto di ricariche da acquistare a parte, termometri digitali, sacchi nanna, fasciatoi portatili, scalda biberon, supporti per lavare il neonato nella vasca in plastica e tante altre cose che ora non mi vengono in mente.
3- La ricerca del confronto con altri paesi
E allora mi sono detta: come fanno all'estero? Ci sono famiglie che vivono in modo diverso dal nostro e grazie al loro stile di vita riescono ad avere tutti i bambini che desiderano pur essendo felici e avere di che mangiare e star bene? Ecco allora che mi sono imbattuta nei Duggar, qualcuno li conosce? Sono piuttosto famosi, anche se in realtà forse lo erano di più qualche anno fa.
I Duggar sono una famiglia che vive in Arkansas, moglie e marito sono sposati da 37 anni e hanno la bellezza di 19 figli! Hanno un programma che va in onda su Real time e che si chiama 21 sotto un tetto, hanno scritto un paio di libri spiegando il loro modo di vivere e se facciamo una ricerca su Google troviamo tutte le informazioni che vogliamo.
Ora, senza dover arrivare ad avere 19 figli, la loro esperienza mi ha fatto riflettere e mi sono incuriosita non poco, così ho acquistato il loro libro e l'ho letto tutto d'un fiato.
Ci sono delle notevoli differenze tra il modo di vivere che hanno in America e il nostro, non c'è che dire. Prima fra tutti la possibilità di utilizzare i buoni spesa per comprare da mangiare quasi gratuitamente (per questo basta guardare il programma Pazzi per la spesa) cosa che da noi è impensabile fare. Ho scritto tante volte alle aziende produttrici e tutte mi hanno risposto che non è nella loro politica mandare buoni spesa.
E per il resto? Beh, loro si sono comprati un terreno e si sono costruiti la loro casa con le loro mani, pezzo per pezzo! Altra cosa che qui in Italia non è fattibile, senza contare che là le case vengono costruite in legno e cartongesso mentre qui quasi sempre in mattoni, il che rende il tutto più costoso e problematico.
Il problema della scuola e del costo esorbitante dei materiali? Loro lo hanno risolto scegliendo l'homeschooling, ovvero l'istruzione parentale che in Italia E' PERFETTAMENTE LEGALE ma che nessuno conosce e in pochissimi scelgono di attuare.
Insomma, per come la vedo io, dopo anni in cui il governo ci ha tartassati con il problema del calo delle nascite e dopo aver visto l'invasione di extracomunitari che sono venuti a stare nel nostro paese sfornando un figlio dopo l'altro, sarebbe il caso di rivedere un pò le cose. Con tutto il rispetto per chi sceglie di avere solo un figlio o magari anche nessuno, mi piacerebbe che fosse data la possibilità a chi desidera una famiglia numerosa di realizzare il proprio desiderio, senza che ostacoli come i soldi o la società lo impediscano.
Sempre più persone con le quali ho modo di parlare mi confidano il loro desiderio di cambiare paese, conosco anche chi l'ha fatto ma non penso che dovrebbe essere l'unico modo per vivere la vita che si vorrebbe. Lo trovo piuttosto triste e squallido
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