Ieri sono riuscita finalmente a riordinare il mobile della camera da letto che usavo come "sgabuzzino". Erano mesi, forse anni che buttavo tutto là dentro ripetendomi "tanto prima o poi metto tutto a posto" e ieri finalmente sono riuscita a farlo. Ho trovato di tutto di più e ho riempito un bel cestino di carta da gettare nell'immondizia. Ho messo a posto quello che era da rimettere via e tra le altre cose mi sono capitati in mano un paio di giornali che mi erano stati spediti con la nascita della mia seconda figlia l'anno scorso. Ricordo di averli tenuti perchè erano sul Natale e dato che io adoro questa festa ho pensato che appena avrei avuto un pò di tempo sarei riuscita a sfogliarli con calma ma, con il passare dei mesi sono finiti nel dimenticatoio.
Ieri li ho guardati con l'intenzione di gettarli e mentre osservavo le faccine dei bimbi nelle pagine della rivista mi è venuta un'idea riciclosa! Mia figlia Nicole di 18 mesi ogni volta che vede un bimbo o un'immagine di bambini sorride, punta il ditino e dice "eeeeeeehhh". Allora mi sono detta: perchè non ritagliarle e farne un bel gioco per lei?
Ovviamente ne ho scelte solo alcune, poi le ho incollate su un cartoncino per evitare che le rompesse subito e infine le ho ritagliate sommariamente.
Ho scelto foto di bimbi sorridenti ma anche un pò seri, di bimbi con il ciuccio, che fanno la linguaccia, che tengono il pannolino, ma anche bimbi di colore per iniziare da subito ad abituarla alle diversità, primi piani e foto intere, immagini quadrate, rettangolari, grandi e piccole, insomma un pò di tutto.
E' stato bello proporle queste foto e vederla guardare i bimbi uno per uno, imitare le espressioni, controllare se anche lei aveva il pannolino come il bimbo che pubblicizza la Pampers, tirare fuori la lingua, eccetera.
Con un pò di pazienza si possono anche creare a mano dei cartoncini con faccine disegnate da noi mamme, che rappresentino le varie espressioni come gioia, rabbia, tristezza, paura, amore, e molte altre. Sono tutti stimoli che servono al bambino per crescere e per riconoscere le sensazioni che prova e che vede nel volto di chi vive con lui.
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