Quest'anno avevo pensato di evitare di mettere troppi addobbi di Halloween a casa ed ero quasi riuscita a convincere mia figlia a non fare la classica zucca quando mio marito ci ha messo lo zampino.. La settimana scorsa è tornato a casa con una zucca enorme bella tonda e arancione, pronta per essere intagliata.. E sia!
So che in commercio ci sono tantissime forme già fatte in plastica, più economiche forse, sicuramente più durature e soprattutto che non richiedono un lungo lavoro per essere lavorate, ma cosa volete.. la zucca vera è tutta un'altra cosa, ammettiamolo..
Ma come si intaglia una zucca, lo sapete?
Dunque innanzitutto bisogna lavarla bene con una spugna o un panno umido, dopodichè va asciugata e con l'aiuto di un pennarello nero si disegna il viso da intagliare. Generalmente due triangoli al posto degli occhi, uno al posto del naso e una bocca gigante piena di denti. Poi ci sono espressioni più o meno paurose, ma sinceramente io la preferisco sorridente :)
Con l'aiuto di un coltellino intagliate il cappello della zucca, praticando dei tagli obliqui a zig zag nella parte alta. In seguito andrà sollevato, pulito dai fili e dai semi e infine rimesso al suo posto.
Con un cucchiaio raschiate i bordi interni della zucca, vi troverete fra le mani tutti i fili e i semi. Buttate i primi e lavate bene i secondi sotto l'acqua corrente. Una volta asciugati e messi in un contenitore d'alluminio ricoperto di carta da forno con una grande quantità di sale grosso, potrete farli cuocere a 180° per una quindicina di minuti. Sono quelli che noi bolognesi chiamiamo "brustolini" e sono buonissimi!!
Bene a questo punto non vi resta che seguire le linee del disegno fatto sulla zucca e intagliarla con attenzione. Sebbene sia una decorazione che di solito si fa più per il bambini che per i grandi, è assolutamente necessario l'aiuto di un genitore soprattutto in questa fase. Non lasciate che siano i bambini a usare il coltello, mi raccomando.
Con tanta pazienza praticate tutti i tagli e pulitela bene anche nel fondo perchè dovrà essere pari, dato che poi andrà sistemata la candelina.
A questo punto se sono rimasti dei segni di pennarello toglieteli con un pezzo di carta scottex bagnata, accendete una candela di quelle piccole e tonde che di solito si mettono sotto ai brucia essenze e chiudete con il coperchio.
Ecco fatto!
Ricordatevi però che la zucca vera intagliata non dura moltissimo, tre o quattro giorni al massimo, dopodiché farà la muffa e sarà da buttare. Se avete in mente di usarla per la notte di Halloween potete prepararla il giorno prima, meglio ancora la sera stessa.
lunedì 29 ottobre 2012
mercoledì 24 ottobre 2012
Castagne che passione!
Proprio qualche giorno fa mi hanno portato un bel sacco di castagne raccolte direttamente sulle nostre montagne, per la precisione in zona Castel di Casio. Con il prezzo che hanno quelle del supermercato (ne ho viste di recente a 6,90 euro al chilo), ho fatto i salti di gioia quando me le sono viste regalare! Ovviamente tutti sanno che esistono le castagne (generalmente più piccole e adatte alla cottura in acqua salata) e i marroni (più grossi e buonissimi fatti al forno).
Oltre alle tantissime ricette a base di castagne e farina di castagne, devo dire che io apprezzo molto questo frutto anche consumato da solo, senza troppi sapori aggiunti.
Dato che le castagne che mi hanno portato erano di diverse dimensioni e né troppo grandi né troppo piccole, ho deciso di farne una parte bollite e una parte al forno.
CASTAGNE BOLLITE
Ricetta che più facile non si può. Si prendono le castagne, si lavano bene sotto l'acqua corrente e poi si lasciano bollire in acqua salata per almeno 2 ore a fuoco medio. Prima di consumarle vanno fatte raffreddare. Io le mangio spaccandole con i denti e spremendole direttamente in bocca ma immagino che sia più educato tagliarle con un coltello e gustarle con più finezza! :)
MARRONI AL FORNO
Si prendono le castagne, si lavano sotto l'acqua corrente, poi bisogna praticare un taglio orizzontale con il coltello. E' importante farlo in tutte per evitare che scoppino nel forno. Si mettono a bagno nell'acqua fredda per circa mezz'ora, poi si mettono a cuocere in una ciotola di alluminio rivestita di carta apposita, in forno a 180° per un'altra mezz'ora.
Quando sentite il profumo delle caldarroste invadere la stanza significa che sono pronte!
Cucinate in entrambi i modi si conservano bene per qualche giorno fuori dal frigo, ma generalmente non durano tanto da doversene preoccupare! Buon appetito e attenzione a non esagerare perchè le castagne contengono moltissimi carboidrati e si rischia di ingrassare..
Oltre alle tantissime ricette a base di castagne e farina di castagne, devo dire che io apprezzo molto questo frutto anche consumato da solo, senza troppi sapori aggiunti.
Dato che le castagne che mi hanno portato erano di diverse dimensioni e né troppo grandi né troppo piccole, ho deciso di farne una parte bollite e una parte al forno.
CASTAGNE BOLLITE
Ricetta che più facile non si può. Si prendono le castagne, si lavano bene sotto l'acqua corrente e poi si lasciano bollire in acqua salata per almeno 2 ore a fuoco medio. Prima di consumarle vanno fatte raffreddare. Io le mangio spaccandole con i denti e spremendole direttamente in bocca ma immagino che sia più educato tagliarle con un coltello e gustarle con più finezza! :)
MARRONI AL FORNO
Si prendono le castagne, si lavano sotto l'acqua corrente, poi bisogna praticare un taglio orizzontale con il coltello. E' importante farlo in tutte per evitare che scoppino nel forno. Si mettono a bagno nell'acqua fredda per circa mezz'ora, poi si mettono a cuocere in una ciotola di alluminio rivestita di carta apposita, in forno a 180° per un'altra mezz'ora.
Quando sentite il profumo delle caldarroste invadere la stanza significa che sono pronte!
Cucinate in entrambi i modi si conservano bene per qualche giorno fuori dal frigo, ma generalmente non durano tanto da doversene preoccupare! Buon appetito e attenzione a non esagerare perchè le castagne contengono moltissimi carboidrati e si rischia di ingrassare..
venerdì 19 ottobre 2012
0,15 CENT PER 3 PERSONE: LA VERA POLENTA
Non c'è niente da fare, quando arriva il freddo è automatico: mi viene voglia di polenta! Un bel piattone allegro, di un giallo sgargiante ricoperto da un profumato sugo al ragù di carne o magari da un bel tris di formaggi spalmabili..
Però c'è polenta e polenta, non dimentichiamocelo! C'è quella istantanea che quasi tutti ormai fanno perchè non hanno tempo, e c'è quella VERA, fatta con le due farine. Lungi da me criticare i consumatori di preparati già fatti sia chiaro, ma se devo esprimere un parere non ho dubbi, il gusto è completamente diverso.
Ma voi l'avete mai assaggiata la polenta fatta come la facevano le nostre nonne? Lo sapete che per questo piatto occorre solo mezz'ora di tempo? Certo, quella istantanea è più veloce ma come sapete io sono contro tutte le scorciatoie gastronomiche e parto dal presupposto che se una volta si faceva in un modo allora dev'essere sicuramente migliore, non fosse altro che per mancanza di molti conservanti e schifezze varie che oggi si trovano ovunque.
E allora promuoviamole le ricette di una volta, quelle vere e genune, quelle che permettevano alle nostre nonne di sfamare 5 o 6 figli con poco! In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando è assurdo pensare di continuare a viaggiare sui binari della comodità e del risparmio di tempo, non ne usciremo mai! Quello che serve è solo una netta e decisa ridistribuzione delle nostre ore libere, destinandone qualcuna in più alla cucina, scegliendo di preparare alimenti sani e puntando sul nostro benessere e sulla nostra salute.
Quanto vi costa un preparato per polenta? Non lo so perchè non ne ho mai comprato uno ma sapete quanto costano le due farine? Due pacchi di farine di mais da 1 kg costano 0,77 cent. l'uno e se non ne mangiate tutte le settimane vi durano per tutto l'inverno! Capite il risparmio? Certo c'è la spesa del gas per cucinarla ma potete sempre prepararne in quantità, poi congelarla già tagliata o utilizzarne una parte per fare altri piatti. Inoltre se mangiamo la polenta non mangiamo il pane e la pasta perchè si tratta sempre di carboidrati, quindi c'è un risparmio in ogni caso.
Per circa 3 porzioni abbondanti di polenta occorrono solo 100 g. di farina per tipo e 1 l. d'acqua. L'unica seccatura è che bisogna restare al fornello per tutto il tempo senza potersi allontanare ma se pensiamo a quanto ci vuole per preparare un piatto di pasta alla fine i tempi non cambiano molto.
Le due farine in realtà sarebbero 3 nel senso che sul mercato esistono 3 tipi di farina di mais: quella a grana fine, quella a grana media e quella a grana grossa. A voi la scelta. Io uso sempre quella fine e quella grossa ma l'unica cosa che cambia è se vi piace sentire i granelli in bocca oppure no.
POLENTA CON LE DUE FARINE
100 g. di farina di mais a grana fine
100 g. di farina di mais a grana grossa
1 l. d'acqua ( o più dipende)
sale
Mettiamo a scaldare l'acqua salata e non appena bolle togliamone un poco e teniamola da parte. Versiamo la farina grossa e mescoliamo con un cucchiaio di legno. Lasciamo cuocere a fiamma bassa per 15 minuti continuando a mescolare. Di solito in questa fase non occorre aggiungere acqua ma molto dipende dal calore della fiamma quindi non è detto. Se risulta troppo densa aggiungetene un pò di quella messa da parte, altrimenti conservatela per dopo.
Passati i 15 minuti spegniamo il fuoco e versiamo la farina fine mescolando bene. Riaccendiamo il fuoco e mescoliamo di continuo per altri 15 minuti. Ora probabilmente avremo bisogno di aggiungere acqua, fatelo un pò per volta senza rendere il composto troppo liquido.
Se avessimo bisogno di ulteriore acqua basterà scaldarne ancora su un pentolino a parte e ricordarsi di salarla.
Alla fine versiamo la polenta su un tagliere di legno o su un piattone grande e copriamolo IMMEDIATAMENTE con un canovaccio pulito, altrimenti si formerà la crosticina.
Lasciamo riposare una mezz'ora e poi tagliamo la polenta a fette e serviamola come più ci piace. Le nostre nonne la tagliavano con un filo di cotone (almeno la mia lo faceva) ma in questo caso andrà benissimo anche un coltello.
Se avete degli avanzi di polenta potete lavorarli un pò con la forchetta e con le mani per ammorbidirla, formare delle palline tipo polpette e poi schiacciarle con le mani, passarle nel pangrattato e con un filo d'olio evo metterle nel forno. Altrimenti potete tagliarla a fettine sottili e friggere la polenta in olio bollente, oppure sempre a fettine adagiarvi sopra del formaggio e metterle in forno finchè non fonde.
Però c'è polenta e polenta, non dimentichiamocelo! C'è quella istantanea che quasi tutti ormai fanno perchè non hanno tempo, e c'è quella VERA, fatta con le due farine. Lungi da me criticare i consumatori di preparati già fatti sia chiaro, ma se devo esprimere un parere non ho dubbi, il gusto è completamente diverso.
Ma voi l'avete mai assaggiata la polenta fatta come la facevano le nostre nonne? Lo sapete che per questo piatto occorre solo mezz'ora di tempo? Certo, quella istantanea è più veloce ma come sapete io sono contro tutte le scorciatoie gastronomiche e parto dal presupposto che se una volta si faceva in un modo allora dev'essere sicuramente migliore, non fosse altro che per mancanza di molti conservanti e schifezze varie che oggi si trovano ovunque.
E allora promuoviamole le ricette di una volta, quelle vere e genune, quelle che permettevano alle nostre nonne di sfamare 5 o 6 figli con poco! In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando è assurdo pensare di continuare a viaggiare sui binari della comodità e del risparmio di tempo, non ne usciremo mai! Quello che serve è solo una netta e decisa ridistribuzione delle nostre ore libere, destinandone qualcuna in più alla cucina, scegliendo di preparare alimenti sani e puntando sul nostro benessere e sulla nostra salute.
Quanto vi costa un preparato per polenta? Non lo so perchè non ne ho mai comprato uno ma sapete quanto costano le due farine? Due pacchi di farine di mais da 1 kg costano 0,77 cent. l'uno e se non ne mangiate tutte le settimane vi durano per tutto l'inverno! Capite il risparmio? Certo c'è la spesa del gas per cucinarla ma potete sempre prepararne in quantità, poi congelarla già tagliata o utilizzarne una parte per fare altri piatti. Inoltre se mangiamo la polenta non mangiamo il pane e la pasta perchè si tratta sempre di carboidrati, quindi c'è un risparmio in ogni caso.
Per circa 3 porzioni abbondanti di polenta occorrono solo 100 g. di farina per tipo e 1 l. d'acqua. L'unica seccatura è che bisogna restare al fornello per tutto il tempo senza potersi allontanare ma se pensiamo a quanto ci vuole per preparare un piatto di pasta alla fine i tempi non cambiano molto.
Le due farine in realtà sarebbero 3 nel senso che sul mercato esistono 3 tipi di farina di mais: quella a grana fine, quella a grana media e quella a grana grossa. A voi la scelta. Io uso sempre quella fine e quella grossa ma l'unica cosa che cambia è se vi piace sentire i granelli in bocca oppure no.
POLENTA CON LE DUE FARINE
100 g. di farina di mais a grana fine
100 g. di farina di mais a grana grossa
1 l. d'acqua ( o più dipende)
sale
Mettiamo a scaldare l'acqua salata e non appena bolle togliamone un poco e teniamola da parte. Versiamo la farina grossa e mescoliamo con un cucchiaio di legno. Lasciamo cuocere a fiamma bassa per 15 minuti continuando a mescolare. Di solito in questa fase non occorre aggiungere acqua ma molto dipende dal calore della fiamma quindi non è detto. Se risulta troppo densa aggiungetene un pò di quella messa da parte, altrimenti conservatela per dopo.
Passati i 15 minuti spegniamo il fuoco e versiamo la farina fine mescolando bene. Riaccendiamo il fuoco e mescoliamo di continuo per altri 15 minuti. Ora probabilmente avremo bisogno di aggiungere acqua, fatelo un pò per volta senza rendere il composto troppo liquido.
Se avessimo bisogno di ulteriore acqua basterà scaldarne ancora su un pentolino a parte e ricordarsi di salarla.
Alla fine versiamo la polenta su un tagliere di legno o su un piattone grande e copriamolo IMMEDIATAMENTE con un canovaccio pulito, altrimenti si formerà la crosticina.
Lasciamo riposare una mezz'ora e poi tagliamo la polenta a fette e serviamola come più ci piace. Le nostre nonne la tagliavano con un filo di cotone (almeno la mia lo faceva) ma in questo caso andrà benissimo anche un coltello.
Se avete degli avanzi di polenta potete lavorarli un pò con la forchetta e con le mani per ammorbidirla, formare delle palline tipo polpette e poi schiacciarle con le mani, passarle nel pangrattato e con un filo d'olio evo metterle nel forno. Altrimenti potete tagliarla a fettine sottili e friggere la polenta in olio bollente, oppure sempre a fettine adagiarvi sopra del formaggio e metterle in forno finchè non fonde.
mercoledì 17 ottobre 2012
Bocconcini di pollo alla cannella
Non sono mai stata un'amante delle spezie lo confesso. La mia cucina è sempre stata un pò povera di sapori, un pò per abitudine, un pò per pigrizia. Mia figlia e mio marito sono due bocche piuttosto ordinarie e se il secondo difficilmente si riesce a cambiare, con la prima forse ho ancora qualche possibilità. Una volta superata la fase di rifiuto dei cibi nuovi, negli ultimi mesi sono riuscita a far assaggiare alla mia bimba tanti sapori a lei sconosciuti, gli stessi alimenti cucinati in maniera diversa e anche qualche piatto caratteristico di altre culture. Posso quindi ritenermi soddisfatta, tanto più che ieri sera ha mangiato un piatto di carne cucinata con la cannella, cosa che tre mesi fa non avrebbe mai accettato.
Di recente ho scoperto l'importanza di questa spezia e piano piano ho deciso di inserirla un pò ovunque per abituare i componenti della mia famiglia al suo sapore. Mio marito continua a storcere il naso (ma parliamo di un uomo che fino a qualche mese fa inondava qualunque piatto di maionese, persino la pizza) mentre mia figlia sta allargando i suoi orizzonti culinari.
La cannella è un ottimo antisettico naturale, le stecche o la polvere come in questo caso, vengono ricavati dalla corteccia dell'albero e si possono usare sia in ambito curativo che in cucina.
Contiene inoltre molte vitamine tra cui alcune del gruppo B, vitamina A, C, E, K, J ma anche alcuni aminoacidi tra cui l'acido aspartico.
La dose massima consigliata giornaliera è di 3 grammi a persona, ovviamente parliamo di adulti, e non va somministrata a bambini inferiori ai 2 anni.
Ha proprietà digestive e per questo dopo i pasti si può bere una tisana alla cannella, lasciando in infusione 1 cucchiaino da caffè di polvere, filtrando il liquido e poi sorseggiando ancora caldo. (Non più di tre tazze al giorno)
Regola la glicemia, disinfetta (e per questo è ottimo contro il fungo della candida e il virus dell'Escherichiacoli) e cosa non meno importante, da ai cibi un sapore deciso ma a mio parere molto buono. Avete mai fatto caso che in molte ricette di biscotti natalizi è presente la cannella? E allora perchè non comprarne un barattolino in polvere o in stecche da frantumare e iniziare a usarla anche nei piatti di tutti i giorni?
Beh, ieri sera ero in fase creativa e ho preso la carne bianca, l'ho tagliata a bocconcini e mi sono sbizzarrita con quello che avevo in casa. Ecco il risultato!
BOCCONCINI DI POLLO ALLA CANNELLA
(Dose per 3 persone, nel mio caso per 2 e mezzo)
- 3 petti di pollo
- 1 carota
- cipolla (qualche fettina)
- prezzemolo
- olio evo
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- sale q.b.
- passata di pomodoro
- 2 cucchiai di conserva di pomodoro
- 1 bicchiere d'acqua
Dico subito che la conserva l'ho aggiunta perchè dovevo finire una bottiglia di passata di pomodoro e non era sufficiente, così l'ho integrata con qualche cucchiaio di conserva dei miei suoceri che avevo in casa. Ovviamente potete usare solo la passata.
Sminuzziamo la carota, la cipolla e il prezzemolo in un mixer. Se avete una costa di sedano mettetecela pure, ci sta benissimo. La quantità di cipolla spetta a voi perchè dipende dai gusti, io non ne ho messa molta perchè già c'era il sapore forte della cannella, non volevo esagerare.
In un giro d'olio evo in padella facciamo rosolare i bocconcini di pollo, poi aggiungiamo il trito di verdure e lasciamo insaporire un pò mescolando bene.
A questo punto mettiamo la cannella e mescoliamo, poi aggiungiamo la passata di pomodoro e un bicchiere d'acqua. Regoliamo di sale e mescoliamo ancora.
Lasciamo che il sugo di restringa un pò e quando sarà di nostro gradimento spegnamo il fuoco e serviamo ben caldo.
L'ideale per questo piatto sarebbe cuocerlo in un wok ma se non l'avete andrà benissimo una padella grande. Se proprio volete un piatto dall'aspetto esotico consiglio di aggiungere anche una dose di cous cous (vedi ricetta http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2012/10/cous-cous-con-pollo-e-verdure.html sostituendo ovviamente il condimento con quello preparato qui)
Il piatto viene benissimo anche sostituendo i fusi di pollo ai bocconcini, a voi la scelta!
Di recente ho scoperto l'importanza di questa spezia e piano piano ho deciso di inserirla un pò ovunque per abituare i componenti della mia famiglia al suo sapore. Mio marito continua a storcere il naso (ma parliamo di un uomo che fino a qualche mese fa inondava qualunque piatto di maionese, persino la pizza) mentre mia figlia sta allargando i suoi orizzonti culinari.
La cannella è un ottimo antisettico naturale, le stecche o la polvere come in questo caso, vengono ricavati dalla corteccia dell'albero e si possono usare sia in ambito curativo che in cucina.
Contiene inoltre molte vitamine tra cui alcune del gruppo B, vitamina A, C, E, K, J ma anche alcuni aminoacidi tra cui l'acido aspartico.
La dose massima consigliata giornaliera è di 3 grammi a persona, ovviamente parliamo di adulti, e non va somministrata a bambini inferiori ai 2 anni.
Ha proprietà digestive e per questo dopo i pasti si può bere una tisana alla cannella, lasciando in infusione 1 cucchiaino da caffè di polvere, filtrando il liquido e poi sorseggiando ancora caldo. (Non più di tre tazze al giorno)
Regola la glicemia, disinfetta (e per questo è ottimo contro il fungo della candida e il virus dell'Escherichiacoli) e cosa non meno importante, da ai cibi un sapore deciso ma a mio parere molto buono. Avete mai fatto caso che in molte ricette di biscotti natalizi è presente la cannella? E allora perchè non comprarne un barattolino in polvere o in stecche da frantumare e iniziare a usarla anche nei piatti di tutti i giorni?
Beh, ieri sera ero in fase creativa e ho preso la carne bianca, l'ho tagliata a bocconcini e mi sono sbizzarrita con quello che avevo in casa. Ecco il risultato!
BOCCONCINI DI POLLO ALLA CANNELLA
(Dose per 3 persone, nel mio caso per 2 e mezzo)
- 3 petti di pollo
- 1 carota
- cipolla (qualche fettina)
- prezzemolo
- olio evo
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- sale q.b.
- passata di pomodoro
- 2 cucchiai di conserva di pomodoro
- 1 bicchiere d'acqua
Dico subito che la conserva l'ho aggiunta perchè dovevo finire una bottiglia di passata di pomodoro e non era sufficiente, così l'ho integrata con qualche cucchiaio di conserva dei miei suoceri che avevo in casa. Ovviamente potete usare solo la passata.
Sminuzziamo la carota, la cipolla e il prezzemolo in un mixer. Se avete una costa di sedano mettetecela pure, ci sta benissimo. La quantità di cipolla spetta a voi perchè dipende dai gusti, io non ne ho messa molta perchè già c'era il sapore forte della cannella, non volevo esagerare.
In un giro d'olio evo in padella facciamo rosolare i bocconcini di pollo, poi aggiungiamo il trito di verdure e lasciamo insaporire un pò mescolando bene.
A questo punto mettiamo la cannella e mescoliamo, poi aggiungiamo la passata di pomodoro e un bicchiere d'acqua. Regoliamo di sale e mescoliamo ancora.
Lasciamo che il sugo di restringa un pò e quando sarà di nostro gradimento spegnamo il fuoco e serviamo ben caldo.
L'ideale per questo piatto sarebbe cuocerlo in un wok ma se non l'avete andrà benissimo una padella grande. Se proprio volete un piatto dall'aspetto esotico consiglio di aggiungere anche una dose di cous cous (vedi ricetta http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2012/10/cous-cous-con-pollo-e-verdure.html sostituendo ovviamente il condimento con quello preparato qui)
Il piatto viene benissimo anche sostituendo i fusi di pollo ai bocconcini, a voi la scelta!
domenica 14 ottobre 2012
ZUPPA STREGATA O VELLUTATA DI ZUCCA
Non capita quasi mai che mia figlia veda una ricetta da qualche parte e mi chieda di realizzarla, anche perchè non è mai stata troppo attratta dal cibo, ma quando succede non posso certo esimermi! L'altro giorno le ho comprato un giornalino per bambini sul tema di Halloween e tra le altre cose c'era la presentazione di una ricetta che ha colpito la sua fantasia.
Naturalmente l'elemento principale è stato il pane nero a forma di cappello da strega perchè potrei giurare che senza quello ai suoi occhi sarebbe stata soltanto una zuppa di zucca, la stessa zucca che ogni volta le propongo cucinata in maniera diversa e che puntualmente viene respinta con una smorfia.
Ecco perchè quando mi ha chiesto di cucinarle questa "Zuppa stregata" ho detto subito si, tanto più che sapevo mi sarebbe piaciuta moltissimo, quindi non sarebbe andata sprecata.
Gli ingredienti sono davvero pochi e il sapore finale è squisito. La ricetta prevedeva l'uso di pane di segale, ai cereali o comunque di un pane nero che ricordasse il colore del cappello della strega ma io ho usato qualche fetta di pane confezionato, l'ho abbrustolita ben bene nel fornetto elettrico e poi con l'uso di un coltellino ne ho ricavato alcuni cappelli.
Inutile che io ribadisca in questa sede le qualità della zucca, soprattutto in questa stagione in cui si trovano fresche e di tutte le forme e dimensioni. Vi basti sapere che è un alimento pieno di Vitamina A, nonchè di Vitamine B e C, di calcio e soprattutto è priva di grassi e di colesterolo. E' molto adatta a chi deve stare a dieta poichè è una verdura a basso contenuto calorico, contiene fibre, magnesio e potassio e, cosa molto importante, può essere cucinata in ogni modo, dal primo al secondo, al contorno e perfino al dolce!
Ma torniamo alla nostra zuppa, o meglio alla nostra vellutata (perchè alla fine altro non è che quello).
Avete mai comprato una vellutata di zucca già pronta, magari di qualche marca molto conosciuta? Io si perchè a me le minestre, le zuppe e tutto quello che si mangia con il cucchiaio piace tantissimo, ma stavolta senza volerlo mi sono resa conto che questa ricetta è praticamente uguale a quella già pronta. E' passato parecchio tempo da quando l'ho assaggiata l'ultima volta, dato che in questi anni ho sempre preferito fare tutto in casa ma devo dire che il sapore è lo stesso.
ZUPPA STREGATA O VELLUTATA DI ZUCCA
- polpa di zucca
- patate
- sale
- cipolla
- olio evo
Non ho indicato le quantità perchè nella ricetta non erano specificate e io sono andata a occhio. Ho messo comunque due parti di zucca e una di patate. Dato che l'ho acquistata a pezzi in confezioni singole poichè non ho trovato quella intera e poi ho dovuto sbucciarla, non so quantificare la zucca, ma posso dire che erano 6 fette piene. Le patate erano 3 di media grandezza e per quanto riguarda la cipolla io ne ho usata metà. Ho preferito cucinarla fresca questa volta perchè in una ricetta del genere se non si da un pò di sapore con la cipolla, si rischia di avere un piatto insipido e infatti l'aroma si è sentito bene. Posso confermare che anche dopo 13 ore me lo sento ancora in bocca! (si vede che non sono abituata a mangiare cipolle, eh??)
Tagliamo la zucca, le patate e la cipolla a dadini e facciamo soffriggere quest'ultima in un pentolone con un pò d'olio evo. Aggiungiamo la zucca e le patate e un litro di acqua calda. Mescoliamo, saliamo e lasciamo sobollire per 20/ 30 minuti, ovvero finchè le verdure non saranno morbidissime.
A questo punto prendiamo un frullatore ad immersione e creiamo la nostra vellutata, regoliamo di sale e voilà!
A parte abbrustoliamo il pane nel fornetto o nel tostapane e creiamo la forma del cappello da strega con un coltellino. Serviamo la vellutata in una ciotolina adatta (io non ne avevo di nere quindi ho usato quelle color legno della minestra di fagioli) e aggiungiamo il pane.
Mia figlia ne ha mangiata mezza scodella, quindi posso garantire che è un successo!
Buona, sana e simpatica, provatela anche voi e non ve ne pentirete
Naturalmente l'elemento principale è stato il pane nero a forma di cappello da strega perchè potrei giurare che senza quello ai suoi occhi sarebbe stata soltanto una zuppa di zucca, la stessa zucca che ogni volta le propongo cucinata in maniera diversa e che puntualmente viene respinta con una smorfia.
Ecco perchè quando mi ha chiesto di cucinarle questa "Zuppa stregata" ho detto subito si, tanto più che sapevo mi sarebbe piaciuta moltissimo, quindi non sarebbe andata sprecata.
Gli ingredienti sono davvero pochi e il sapore finale è squisito. La ricetta prevedeva l'uso di pane di segale, ai cereali o comunque di un pane nero che ricordasse il colore del cappello della strega ma io ho usato qualche fetta di pane confezionato, l'ho abbrustolita ben bene nel fornetto elettrico e poi con l'uso di un coltellino ne ho ricavato alcuni cappelli.
Inutile che io ribadisca in questa sede le qualità della zucca, soprattutto in questa stagione in cui si trovano fresche e di tutte le forme e dimensioni. Vi basti sapere che è un alimento pieno di Vitamina A, nonchè di Vitamine B e C, di calcio e soprattutto è priva di grassi e di colesterolo. E' molto adatta a chi deve stare a dieta poichè è una verdura a basso contenuto calorico, contiene fibre, magnesio e potassio e, cosa molto importante, può essere cucinata in ogni modo, dal primo al secondo, al contorno e perfino al dolce!
Ma torniamo alla nostra zuppa, o meglio alla nostra vellutata (perchè alla fine altro non è che quello).
Avete mai comprato una vellutata di zucca già pronta, magari di qualche marca molto conosciuta? Io si perchè a me le minestre, le zuppe e tutto quello che si mangia con il cucchiaio piace tantissimo, ma stavolta senza volerlo mi sono resa conto che questa ricetta è praticamente uguale a quella già pronta. E' passato parecchio tempo da quando l'ho assaggiata l'ultima volta, dato che in questi anni ho sempre preferito fare tutto in casa ma devo dire che il sapore è lo stesso.
ZUPPA STREGATA O VELLUTATA DI ZUCCA
- polpa di zucca
- patate
- sale
- cipolla
- olio evo
Non ho indicato le quantità perchè nella ricetta non erano specificate e io sono andata a occhio. Ho messo comunque due parti di zucca e una di patate. Dato che l'ho acquistata a pezzi in confezioni singole poichè non ho trovato quella intera e poi ho dovuto sbucciarla, non so quantificare la zucca, ma posso dire che erano 6 fette piene. Le patate erano 3 di media grandezza e per quanto riguarda la cipolla io ne ho usata metà. Ho preferito cucinarla fresca questa volta perchè in una ricetta del genere se non si da un pò di sapore con la cipolla, si rischia di avere un piatto insipido e infatti l'aroma si è sentito bene. Posso confermare che anche dopo 13 ore me lo sento ancora in bocca! (si vede che non sono abituata a mangiare cipolle, eh??)
Tagliamo la zucca, le patate e la cipolla a dadini e facciamo soffriggere quest'ultima in un pentolone con un pò d'olio evo. Aggiungiamo la zucca e le patate e un litro di acqua calda. Mescoliamo, saliamo e lasciamo sobollire per 20/ 30 minuti, ovvero finchè le verdure non saranno morbidissime.
A questo punto prendiamo un frullatore ad immersione e creiamo la nostra vellutata, regoliamo di sale e voilà!
A parte abbrustoliamo il pane nel fornetto o nel tostapane e creiamo la forma del cappello da strega con un coltellino. Serviamo la vellutata in una ciotolina adatta (io non ne avevo di nere quindi ho usato quelle color legno della minestra di fagioli) e aggiungiamo il pane.
Mia figlia ne ha mangiata mezza scodella, quindi posso garantire che è un successo!
Buona, sana e simpatica, provatela anche voi e non ve ne pentirete
mercoledì 10 ottobre 2012
BANANA CAKE O TORTA DI BANANE
Non è che me la voglio tirare a tutti i costi chiamando con un nome inglese una semplicissima torta di banane, per carità, è che questa ricetta è tipica dei paesi oltreoceano e se la si cerca online compare con il nome "Banana cake". Esiste anche il "Banana Bread", cioè pane alle banane che ricorda più che altro un plumcake soffice e profumato ma la ricetta è più elaborata della mia e comprende burro, uvetta, mandorle e altri ingredienti nocivi per il colesterolo nonchè per le tasche!
Come sempre io ho rimodellato la ricetta secondo le mie esigenze e i miei gusti e ho adattato quella del "Ciambellone nuvola soffice" alla banana cake.
Potete giocare con le quantità di uova, di olio, aggiungerci uno yogurt, togliere una banana, insomma si presta bene a tante varianti, ma già così con 1 uovo e 50 ml di olio vi assicuro che è bella sostanziosa.
Ovviamente è un ottimo modo per smaltire le banane annerite e cambiare faccia ad una classica ciambella. Vista dal di fuori può sembrare uguale ma basterà tagliarne una fetta per notare il colore scuro dell'impasto e il profumo caratteristico di questo frutto.
BANANA CAKE O TORTA DI BANANE
2 banane mature
50 ml di olio
200 ml acqua
250 g. farina
180 g. zucchero
1 bustina di lievito vanigliato
1 uovo (anche piccolo)
Prendiamo le banane e frulliamole insieme all'olio e all'acqua. In una ciotola mescoliamo tutti gli altri ingredienti e aggiungiamo l'emulsione di banana incorporandola preferibilmente con una frusta a mano. In questo modo il dolce risulterà più soffice perchè sarà passata più aria.
Versiamo il tutto in uno stampo e inforniamo a 150° per 30 minuti circa. Controlliamo sempre con lo stuzzicadenti per capire quando la torta è pronta.
La superficie tenderà a scurirsi, è normale, ma attenzione a non farla bruciare.
Non appena aprirete il forno sarete invasi da una zaffata di profumo alla banana, cosa che con altri dolci non succede! E' davvero meraviglioso..
Come sempre io ho rimodellato la ricetta secondo le mie esigenze e i miei gusti e ho adattato quella del "Ciambellone nuvola soffice" alla banana cake.
Potete giocare con le quantità di uova, di olio, aggiungerci uno yogurt, togliere una banana, insomma si presta bene a tante varianti, ma già così con 1 uovo e 50 ml di olio vi assicuro che è bella sostanziosa.
Ovviamente è un ottimo modo per smaltire le banane annerite e cambiare faccia ad una classica ciambella. Vista dal di fuori può sembrare uguale ma basterà tagliarne una fetta per notare il colore scuro dell'impasto e il profumo caratteristico di questo frutto.
BANANA CAKE O TORTA DI BANANE
2 banane mature
50 ml di olio
200 ml acqua
250 g. farina
180 g. zucchero
1 bustina di lievito vanigliato
1 uovo (anche piccolo)
Prendiamo le banane e frulliamole insieme all'olio e all'acqua. In una ciotola mescoliamo tutti gli altri ingredienti e aggiungiamo l'emulsione di banana incorporandola preferibilmente con una frusta a mano. In questo modo il dolce risulterà più soffice perchè sarà passata più aria.
Versiamo il tutto in uno stampo e inforniamo a 150° per 30 minuti circa. Controlliamo sempre con lo stuzzicadenti per capire quando la torta è pronta.
La superficie tenderà a scurirsi, è normale, ma attenzione a non farla bruciare.
Non appena aprirete il forno sarete invasi da una zaffata di profumo alla banana, cosa che con altri dolci non succede! E' davvero meraviglioso..
Antitarme e profumatori naturali: mandarini con cannella e chiodi di garofano
Oggi voglio inaugurare una nuova sezione del blog: idee riciclose e supereconomiche, ovvero come ottimizzare tutto ciò che abbiamo in casa per non buttare quello che si può riutilizzare e creare nello stesso tempo oggetti utili e pratici.
Non so voi, ma di tutti i 5 sensi di cui siamo forniti, secondo me l'odorato è quello più sottovalutato nonchè più importante. A volte basta sentire un profumo, un odore caratteristico di un piatto o di una persona o magari un aroma legato alla nostra infanzia per tornare indietro nel tempo e rivivere immediatamente ricordi che ci sono cari. Il Natale ad esempio è una di quelle feste comandate che nel mio caso oltre ad appagare la vista con luci, addobbi e decorazioni varie, soddisfa più che altro l'odorato. Per me Natale è l'odore della neve, il profumo dei biscotti da preparare la Vigilia, l'incenso che si respira in chiesa durante la Messa di mezzanotte, l'odore della cannella e dei chiodi di garofano con cui preparo spesso dolci e snack croccanti da consumare in inverno, o magari il profumo di un'arancia appena sbucciata tipica della stagione fredda. Io collego immediatamente il freddo con il Natale quindi forse nella mia testa l'associazione di idee è particolare.. :)
Tornando a noi, l'idea di oggi come dicevo prima, è un'ottima alternativa all'acquisto di un prodotto confezionato, una di quelle proposte che non costano quasi niente e che ci permette di sfuttare al massimo ciò che la natura ci regala ogni giorno.
L'altro giorno mi hanno regalato una rete di clementini ma dato che sono i primi della stagione, il loro sapore non è particolarmente buono e allora che fare? Non sia mai che io butto via qualcosa! E vogliamo parlare di quel barattolino di chiodi di garofano che ho comprato l'anno scorso e che alla fine non sono ancora riuscita ad utilizzare? Si è scaduto d'accordo, ma è ancora chiuso dalla plastica e poi non li mangio mica.. Infine stamattina ho comprato un barattolino di stecche di cannella (avevo degli sconti da usare alla Coop) perchè una mia amica mi ha consigliato un'ottimo rimedio naturale contro il raffreddore e volevo tenermi pronta per l'inverno. A proposito Simona, ti prometto che prima o poi lo proverò!
E allora ho messo insieme il tutto e navigando un pò in rete ho scoperto questo modo semplice semplice per profumare gli armadi e i cassetti proteggendo allo stesso tempo i capi d'abbigliamento dalle tarme. Non so voi ma a me non piacciono per niente le profumazioni artificiali che si comprano in giro, per non parlare degli antitarme che puzzano proprio.
Per entrare ancora di più nell'atmosfera natalizia ho utilizzato anche un filo rosso e ho realizzato questi profumatori naturali in pochi minuti.
MANDARINI CON CHIODI DI GAROFANO E STECCHE DI CANNELLA
1 mandarino o 1 arancia
chiodi di garofano
1 stecca di cannella
nastro per legare
Prendete un'arancia o in questo caso un mandarino, legatelo con del nastro proprio come fareste con un pacco regalo e annodate in cima una stecca di cannella in modo che stia ben ferma. Negli spazi vuoti infilate dei chiodi di garofano distanziati tra loro.
Lasciateli all'aria per qualche giorno in modo che si secchino bene e poi appendeteli negli armadi o metteteli nei cassetti. Se volete quando sarà ora di accendere il termosifone potete appenderli sopra in modo che il loro aroma si spanda per tutta la casa.
Secondo me questi tre profumi messi insieme sono impagabili!
Non so voi, ma di tutti i 5 sensi di cui siamo forniti, secondo me l'odorato è quello più sottovalutato nonchè più importante. A volte basta sentire un profumo, un odore caratteristico di un piatto o di una persona o magari un aroma legato alla nostra infanzia per tornare indietro nel tempo e rivivere immediatamente ricordi che ci sono cari. Il Natale ad esempio è una di quelle feste comandate che nel mio caso oltre ad appagare la vista con luci, addobbi e decorazioni varie, soddisfa più che altro l'odorato. Per me Natale è l'odore della neve, il profumo dei biscotti da preparare la Vigilia, l'incenso che si respira in chiesa durante la Messa di mezzanotte, l'odore della cannella e dei chiodi di garofano con cui preparo spesso dolci e snack croccanti da consumare in inverno, o magari il profumo di un'arancia appena sbucciata tipica della stagione fredda. Io collego immediatamente il freddo con il Natale quindi forse nella mia testa l'associazione di idee è particolare.. :)
Tornando a noi, l'idea di oggi come dicevo prima, è un'ottima alternativa all'acquisto di un prodotto confezionato, una di quelle proposte che non costano quasi niente e che ci permette di sfuttare al massimo ciò che la natura ci regala ogni giorno.
L'altro giorno mi hanno regalato una rete di clementini ma dato che sono i primi della stagione, il loro sapore non è particolarmente buono e allora che fare? Non sia mai che io butto via qualcosa! E vogliamo parlare di quel barattolino di chiodi di garofano che ho comprato l'anno scorso e che alla fine non sono ancora riuscita ad utilizzare? Si è scaduto d'accordo, ma è ancora chiuso dalla plastica e poi non li mangio mica.. Infine stamattina ho comprato un barattolino di stecche di cannella (avevo degli sconti da usare alla Coop) perchè una mia amica mi ha consigliato un'ottimo rimedio naturale contro il raffreddore e volevo tenermi pronta per l'inverno. A proposito Simona, ti prometto che prima o poi lo proverò!
E allora ho messo insieme il tutto e navigando un pò in rete ho scoperto questo modo semplice semplice per profumare gli armadi e i cassetti proteggendo allo stesso tempo i capi d'abbigliamento dalle tarme. Non so voi ma a me non piacciono per niente le profumazioni artificiali che si comprano in giro, per non parlare degli antitarme che puzzano proprio.
Per entrare ancora di più nell'atmosfera natalizia ho utilizzato anche un filo rosso e ho realizzato questi profumatori naturali in pochi minuti.
MANDARINI CON CHIODI DI GAROFANO E STECCHE DI CANNELLA
1 mandarino o 1 arancia
chiodi di garofano
1 stecca di cannella
nastro per legare
Prendete un'arancia o in questo caso un mandarino, legatelo con del nastro proprio come fareste con un pacco regalo e annodate in cima una stecca di cannella in modo che stia ben ferma. Negli spazi vuoti infilate dei chiodi di garofano distanziati tra loro.
Lasciateli all'aria per qualche giorno in modo che si secchino bene e poi appendeteli negli armadi o metteteli nei cassetti. Se volete quando sarà ora di accendere il termosifone potete appenderli sopra in modo che il loro aroma si spanda per tutta la casa.
Secondo me questi tre profumi messi insieme sono impagabili!
martedì 9 ottobre 2012
UNCINETTO: FASCIA PER CAPELLI TUTORIAL
Evidentemente mia figlia ci ha preso gusto. Ogni tanto mi dice "Mamma mi fai questo, mi fai quello con l'uncinetto?" Beh, da una parte sono ovviamente lusingata ma dall'altra so che devo rimanere all'altezza delle sue aspettative perchè si sa che i bambini non hanno peli sulla lingua e se una cosa non piace te lo dicono in faccia!
Era un pò di tempo che mi chiedeva una fascia per capelli, dato che avendoli lisci e a caschetto c'è sempre il problema di tenere indietro i ciuffi davanti. Avevo pensato di realizzargliela in lana data la stagione, ma non c'è stato verso, lei l'ha voluta in cotone, si è scelta i colori e perfino il fiore da applicare sopra e alla fine non mi è rimasto che accontentarla.
La cosa bella è che una fascia per capelli si realizza in un paio d'ore con una mano esperta, forse un pò di più nel caso di una principiante ma quella che ho fatto io è davvero semplice e basta un pò di pazienza per crearla dal nulla.
FASCIA PER CAPELLI
Cotone n. 5 bianco e rosa
Uncinetto n. 3
Ho deciso di utilizzare l'uncinetto n. 3 per dare un pò più di respiro alle maglie, per rendere la fascia più elastica pur senza aggiungere l'elastico. Dato che ci sono diversi tipi di fasce per capelli, molte delle quali appunto elastiche, io ho provato a farne una semplice modificando un modello che ho trovato in rete.
Questo è il link da cui ho preso spunto
http://lamongolfieracreativa.blogspot.it/2010/10/con-la-fascia-i-capelli-restano-in.html
Come vedete basta cambiare il materiale e i colori per realizzare oggetti totalmente diversi. A differenza di questo schema però io ho preferito lavorare una striscia di cotone non chiusa, abbondando un pò sulle dimensioni della stessa per poter effettuare poi un nodo alla base una volta prese le misure della testa della bambina. In questo modo se dovesse crescere basterà disfare il nodo e rifarlo più largo. Al momento ho cucito le estremità del nodo per permetterle di gestirsi da sola la fascia anche quando è all'asilo e potersela sistemare semplicemente su e giù.
Con il primo colore facciamo le catenelle di base. Io ne ho fatte 150 con il cotone ma se usate la lana ve ne serviranno molte di meno. Tenete presente che la circonferenza della testa presa in esame è di 53 cm dalla fronte alla nuca.
1° giro: 3 catenelle per voltare, 1 maglia alta per ogni catenella
2° giro: fate 3 catenelle per voltare + 2. Saltate 2 catenelle di base e fate 1 maglia alta, 2 catenelle, saltate 2 catenelle di base e 1 maglia alta, così fino alla fine.
3° giro: 3 catenelle + 2. Saltate 2 catenelle di base 1 maglia alta e così fino alla fine.
Io ho fatto 3 giri di rosa e 3 giri di bianco ma potete farne quanti volete a seconda della dimensione della fascia che desiderate.
Una volta finiti i giri fate un ultimo giro di maglie alte e staccate il filo.
A questo punto non vi resta che realizzare il fiore.
In questo caso io ho usato lo schema del fiore nella mattonella del poncho
http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2012/10/poncho-bambina-uncinetto-tutorial.html
Devo ammettere che non è l'oggetto più bello che ho fatto finora (il poncho resta sempre al n. 1... :)) soprattutto ho notato che si è un pò deformata una volta cucito sopra il fiore, forsa avrei potuto applicarlo meglio ma ormai la fascia è di mia figlia e non c'è verso di riprenderla per modificarla. Ala prossima che farò presterò più attenzione..
Era un pò di tempo che mi chiedeva una fascia per capelli, dato che avendoli lisci e a caschetto c'è sempre il problema di tenere indietro i ciuffi davanti. Avevo pensato di realizzargliela in lana data la stagione, ma non c'è stato verso, lei l'ha voluta in cotone, si è scelta i colori e perfino il fiore da applicare sopra e alla fine non mi è rimasto che accontentarla.
La cosa bella è che una fascia per capelli si realizza in un paio d'ore con una mano esperta, forse un pò di più nel caso di una principiante ma quella che ho fatto io è davvero semplice e basta un pò di pazienza per crearla dal nulla.
FASCIA PER CAPELLI
Cotone n. 5 bianco e rosa
Uncinetto n. 3
Ho deciso di utilizzare l'uncinetto n. 3 per dare un pò più di respiro alle maglie, per rendere la fascia più elastica pur senza aggiungere l'elastico. Dato che ci sono diversi tipi di fasce per capelli, molte delle quali appunto elastiche, io ho provato a farne una semplice modificando un modello che ho trovato in rete.
Questo è il link da cui ho preso spunto
http://lamongolfieracreativa.blogspot.it/2010/10/con-la-fascia-i-capelli-restano-in.html
Come vedete basta cambiare il materiale e i colori per realizzare oggetti totalmente diversi. A differenza di questo schema però io ho preferito lavorare una striscia di cotone non chiusa, abbondando un pò sulle dimensioni della stessa per poter effettuare poi un nodo alla base una volta prese le misure della testa della bambina. In questo modo se dovesse crescere basterà disfare il nodo e rifarlo più largo. Al momento ho cucito le estremità del nodo per permetterle di gestirsi da sola la fascia anche quando è all'asilo e potersela sistemare semplicemente su e giù.
Con il primo colore facciamo le catenelle di base. Io ne ho fatte 150 con il cotone ma se usate la lana ve ne serviranno molte di meno. Tenete presente che la circonferenza della testa presa in esame è di 53 cm dalla fronte alla nuca.
1° giro: 3 catenelle per voltare, 1 maglia alta per ogni catenella
2° giro: fate 3 catenelle per voltare + 2. Saltate 2 catenelle di base e fate 1 maglia alta, 2 catenelle, saltate 2 catenelle di base e 1 maglia alta, così fino alla fine.
3° giro: 3 catenelle + 2. Saltate 2 catenelle di base 1 maglia alta e così fino alla fine.
Io ho fatto 3 giri di rosa e 3 giri di bianco ma potete farne quanti volete a seconda della dimensione della fascia che desiderate.
Una volta finiti i giri fate un ultimo giro di maglie alte e staccate il filo.
A questo punto non vi resta che realizzare il fiore.
In questo caso io ho usato lo schema del fiore nella mattonella del poncho
http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2012/10/poncho-bambina-uncinetto-tutorial.html
Devo ammettere che non è l'oggetto più bello che ho fatto finora (il poncho resta sempre al n. 1... :)) soprattutto ho notato che si è un pò deformata una volta cucito sopra il fiore, forsa avrei potuto applicarlo meglio ma ormai la fascia è di mia figlia e non c'è verso di riprenderla per modificarla. Ala prossima che farò presterò più attenzione..
lunedì 8 ottobre 2012
CASALINGA A CHI???
Quante volte nel corso degli ultimi 5 anni mi sono sentita giudicare per la mia scelta di fare la casalinga.. Ma come, a 32 anni con un diploma e un cervello potresti fare qualunque cosa e tu vuoi fare la casalinga? Fai la vita di una nonnina di 70 anni, ti stai perdendo gli anni migliori, se tutte le mamme stessero a casa dal lavoro per seguire i figli torneremmo all'età della pietra! Tutte tornano al lavoro, tutte devono lasciare i figli ai nonni o alle babysitter, se la casa non è pulita pazienza, insomma bisogna che ti dai da fare anche tu!
Ecco la frase che mi fa ribollire il sangue nelle vene... Bene oggi mi sento in vena di sfatare questo falso mito e di gridare a gran voce che la mia è una scelta, oltre che una necessità.
Chi l'ha detto che le casalinghe non fanno niente? Immagino che il problema derivi dalla concezione che abbiamo di lavoro: lavoro uguale denaro. Oh certo se la pensiamo così allora le casalinghe non lavorano, ma non lavorano neanche i volontari, per non parlare di chi è assunto regolarmente ma per un motivo o per l'altro non viene retribuito (in questo periodo ne ho sentiti tanti purtroppo). Quindi chi non riceve uno stipendio non fa niente dalla mattina alla sera? E chi non si ammazza di lavoro in fabbrica o in ufficio, chi non fa un mestiere rispettabile ma va in televisione o corre dietro ad un pallone per 90 minuti e viene strapagato allora? Quello non è un paradosso?
Beh, per come la vedo io al mondo dovrebbe esserci spazio per tutti, per chi la pensa in un modo e chi in un altro. Conosco donne che molto candidamente ammettono che non sarebbero in grado di "stare a casa tutto il giorno" (tradotto non fare niente dalla mattina alla sera) per carattere, perchè hanno bisogno di stare in mezzo alla gente e che non riuscirebbero mai a stringere la cinghia e a rinunciare al loro massaggio settimanale o al parrucchiere mensile. Bene, loro fanno bene a lavorare per quanto mi riguarda. Se vuoi mantenere un certo stile di vita senza scendere a compromessi è giusto lavorare e aveve una propria indipendenza economica che ti permette di toglierti i tuoi sfizi. Ma come la mettiamo con chi non vive schiavo del consumismo ed è disposto a cambiare vita e a fare sacrifici per uno scopo più grande?
Certo ci sono donne disoccupate che non amano fare i mestieri di casa e che soffrono perchè vorrebbero un'entrata mensile per fare shopping ma non ne dispongono. Rispetto anche loro.
Poi c'è la categoria alla quale appartengo io: le VERE casalinghe. Quelle donne che si alzano all'alba per preparare il pane, che sbrigano i lavori di casa giornalmente, che comprano le materie prime per cucinare dei piatti sani (e non si affidano ai cibi precotti), che s'ingegnano per risparmiare sulla spesa, che cercano di far durare lo stipendio del marito o del compagno il più a lungo possibile e che se hanno dei figli seguono in prima persona anche loro. Posso garantire che queste donne non hanno un minuto libero e arrivano a sera stanchissime, esattamente come chi passa 8 ore in ufficio, se non di più.
Dato che (mio malgrado) vivo in un'epoca tecnologica, dove le macchine governano il mondo e dove senza l'ausilio di dispositivi elettronici la vita parrebbe impossibile, ho deciso di sfruttarne almeno uno e di pubblicare questo post per esprimere il mio punto di vista.
Navigando un pò in rete mi sono accorta che c'è tutta una schiera di persone che ha SCELTO di vivere in maniera alternativa, senza acquistare i classici prodotti di consumo ed arricchire le multinazionali, facendo tutto in casa senza rinunciare a niente. Donne che vivono in maniera più sana scegliendo di fare un passo indietro, invece di seguire la massa che corre dietro al tempo e ai soldi e che hanno trovato la felicità. Quando poi si ha un figlio si cerca di farlo crescere in maniera più genuina possibile, trasmettendogli dei valori veri, magari come la famiglia e l'amore. Non voglio certo dire che chi lavora non trasmette questi valori ai figli, ci mancherebbe, ma quando un bambino cresce quotidianamente affidato ad una terza persona dalla mattina alla sera (sia un nonno che un baby sitter), quale messaggio percepisce con il passare del tempo? Che la mamma è troppo impegnata a lavorare per stare con lui e che se non ci fosse la nonna o la tata, lui sarebbe da solo. Questo è quello che è successo a me da piccolina ed è esattamente quello che non voglio accada a mia figlia. Io l'ho messa al mondo e io me ne prendo cura.
Massimo rispetto per tutte le donne in carriera che decidono di dedicare la propria vita al lavoro e al successo, ma lo stesso rispetto lo pretendo anch'io.
A volte i giudizi sono più sottili e vengono anche da persone che ci stanno intorno, persone che pur dicendo che ci capiscono e che comprendono il nostro punto di vista, non possono evitare di lasciar trasparire un'ombra di disappunto per le nostre scelte. A queste persone chiedo un esame di coscienza prima di tutto.
Sempre più spesso si sente parlare di persone disoccupate, di donne o uomini senza lavoro che devono mantenere una famiglia e non sanno come fare, è inutile secondo me ammazzarsi di lavoro per prendere due soldi in più se non si cambia lo stile di vita. Le nostre nonne come facevano? Qualcuno se lo domanda mai? Una volta si sfornavano 5 o 10 figli come niente, c'era povertà, mancanza di cibo e persino la guerra, eppure in qualche modo si viveva... Perchè al giorno d'oggi non si può mettere in pratica lo stesso sistema per mandare avanti una famiglia? La crisi incombe ovunque ormai e nessuno di noi può farci niente, quindi per come la vedo io se una strada non funziona bisogna cambiare. Non tutti sono adatti ai cambiamenti, certo, ma se io scelgo di cambiare perchè devo essere giudicata?
Credo di essere molto più felice di una donna che lavora tutto il giorno in ufficio dovendo sopportare un capo anarchico e magari dei colleghi cattivi, che torna a casa la sera esausta e che si sente anche in colpa per aver abbandonato i figli per ore.
Detto questo credo che sia solo questione di educazione e di concezione della vita.
Non siamo tutti uguali per fortuna ma al giorno d'oggi, in una società in cui tutti tendono ad assomigliarsi e ad uniformarsi con la tecnologia, la moda e la chirurgia plastica, qualcuno fuori dal coro deve pure cantare....
Ecco la frase che mi fa ribollire il sangue nelle vene... Bene oggi mi sento in vena di sfatare questo falso mito e di gridare a gran voce che la mia è una scelta, oltre che una necessità.
Chi l'ha detto che le casalinghe non fanno niente? Immagino che il problema derivi dalla concezione che abbiamo di lavoro: lavoro uguale denaro. Oh certo se la pensiamo così allora le casalinghe non lavorano, ma non lavorano neanche i volontari, per non parlare di chi è assunto regolarmente ma per un motivo o per l'altro non viene retribuito (in questo periodo ne ho sentiti tanti purtroppo). Quindi chi non riceve uno stipendio non fa niente dalla mattina alla sera? E chi non si ammazza di lavoro in fabbrica o in ufficio, chi non fa un mestiere rispettabile ma va in televisione o corre dietro ad un pallone per 90 minuti e viene strapagato allora? Quello non è un paradosso?
Beh, per come la vedo io al mondo dovrebbe esserci spazio per tutti, per chi la pensa in un modo e chi in un altro. Conosco donne che molto candidamente ammettono che non sarebbero in grado di "stare a casa tutto il giorno" (tradotto non fare niente dalla mattina alla sera) per carattere, perchè hanno bisogno di stare in mezzo alla gente e che non riuscirebbero mai a stringere la cinghia e a rinunciare al loro massaggio settimanale o al parrucchiere mensile. Bene, loro fanno bene a lavorare per quanto mi riguarda. Se vuoi mantenere un certo stile di vita senza scendere a compromessi è giusto lavorare e aveve una propria indipendenza economica che ti permette di toglierti i tuoi sfizi. Ma come la mettiamo con chi non vive schiavo del consumismo ed è disposto a cambiare vita e a fare sacrifici per uno scopo più grande?
Certo ci sono donne disoccupate che non amano fare i mestieri di casa e che soffrono perchè vorrebbero un'entrata mensile per fare shopping ma non ne dispongono. Rispetto anche loro.
Poi c'è la categoria alla quale appartengo io: le VERE casalinghe. Quelle donne che si alzano all'alba per preparare il pane, che sbrigano i lavori di casa giornalmente, che comprano le materie prime per cucinare dei piatti sani (e non si affidano ai cibi precotti), che s'ingegnano per risparmiare sulla spesa, che cercano di far durare lo stipendio del marito o del compagno il più a lungo possibile e che se hanno dei figli seguono in prima persona anche loro. Posso garantire che queste donne non hanno un minuto libero e arrivano a sera stanchissime, esattamente come chi passa 8 ore in ufficio, se non di più.
Dato che (mio malgrado) vivo in un'epoca tecnologica, dove le macchine governano il mondo e dove senza l'ausilio di dispositivi elettronici la vita parrebbe impossibile, ho deciso di sfruttarne almeno uno e di pubblicare questo post per esprimere il mio punto di vista.
Navigando un pò in rete mi sono accorta che c'è tutta una schiera di persone che ha SCELTO di vivere in maniera alternativa, senza acquistare i classici prodotti di consumo ed arricchire le multinazionali, facendo tutto in casa senza rinunciare a niente. Donne che vivono in maniera più sana scegliendo di fare un passo indietro, invece di seguire la massa che corre dietro al tempo e ai soldi e che hanno trovato la felicità. Quando poi si ha un figlio si cerca di farlo crescere in maniera più genuina possibile, trasmettendogli dei valori veri, magari come la famiglia e l'amore. Non voglio certo dire che chi lavora non trasmette questi valori ai figli, ci mancherebbe, ma quando un bambino cresce quotidianamente affidato ad una terza persona dalla mattina alla sera (sia un nonno che un baby sitter), quale messaggio percepisce con il passare del tempo? Che la mamma è troppo impegnata a lavorare per stare con lui e che se non ci fosse la nonna o la tata, lui sarebbe da solo. Questo è quello che è successo a me da piccolina ed è esattamente quello che non voglio accada a mia figlia. Io l'ho messa al mondo e io me ne prendo cura.
Massimo rispetto per tutte le donne in carriera che decidono di dedicare la propria vita al lavoro e al successo, ma lo stesso rispetto lo pretendo anch'io.
A volte i giudizi sono più sottili e vengono anche da persone che ci stanno intorno, persone che pur dicendo che ci capiscono e che comprendono il nostro punto di vista, non possono evitare di lasciar trasparire un'ombra di disappunto per le nostre scelte. A queste persone chiedo un esame di coscienza prima di tutto.
Sempre più spesso si sente parlare di persone disoccupate, di donne o uomini senza lavoro che devono mantenere una famiglia e non sanno come fare, è inutile secondo me ammazzarsi di lavoro per prendere due soldi in più se non si cambia lo stile di vita. Le nostre nonne come facevano? Qualcuno se lo domanda mai? Una volta si sfornavano 5 o 10 figli come niente, c'era povertà, mancanza di cibo e persino la guerra, eppure in qualche modo si viveva... Perchè al giorno d'oggi non si può mettere in pratica lo stesso sistema per mandare avanti una famiglia? La crisi incombe ovunque ormai e nessuno di noi può farci niente, quindi per come la vedo io se una strada non funziona bisogna cambiare. Non tutti sono adatti ai cambiamenti, certo, ma se io scelgo di cambiare perchè devo essere giudicata?
Credo di essere molto più felice di una donna che lavora tutto il giorno in ufficio dovendo sopportare un capo anarchico e magari dei colleghi cattivi, che torna a casa la sera esausta e che si sente anche in colpa per aver abbandonato i figli per ore.
Detto questo credo che sia solo questione di educazione e di concezione della vita.
Non siamo tutti uguali per fortuna ma al giorno d'oggi, in una società in cui tutti tendono ad assomigliarsi e ad uniformarsi con la tecnologia, la moda e la chirurgia plastica, qualcuno fuori dal coro deve pure cantare....
sabato 6 ottobre 2012
PONCHO BAMBINA UNCINETTO TUTORIAL
Devo dire che vado particolarmente fiera di questo poncho, un pò perchè è un oggetto che ho sempre voluto realizzare per mia figlia e un pò perchè è stato relativamente semplice farlo. Visto così finito e in gruccia può sembrare complicato e magari un progetto lungo ma in realtà ci sono volute solo 2 settimane circa, lo schema di una mattonella e un pò di pazienza.
Ma andiamo con ordine.
Il poncho in foto è per una bambina di 5/6 anni ma ovviamente si può ingrandire o rimpicciolire a seconda delle proprie esigenze. E' interamente realizzato a mano con filo di lana 80% merinos e con un uncinetto n. 4,5.
E' composto da 16 mattonelle e da una lavorazione ulteriore nella parte del collo per renderlo adatto anche alla stagione un pò più fresca. E' stato poi rifinito con un giro di punto a ventaglietti e ovviamente per finire c'è stato il noiosissimo passaggio in cui vengono nascosti tutti i fili "volanti" con un ago da lana.
Le mattonelle sono composte di due parti, in questo caso contraddistinte anche da colori diversi: una rosa a tre strati e una lavorazione a forma quadrata. Man mano che continuiamo con i giri quadrati aumenterà anche la grandezza della mattonella.
Questo è lo schema della mattonella http://falandodecrochet-graficos.blogspot.it/2007/03/square_9364.html
Dato che non tutte sono abili ad interpretare gli schemi, ci tengo a dare una minima spiegazione anche a parole.
Avviate 8 catenelle e chiudete con un punto bassissimo a cerchio.
1° giro: 3 catenelle che sostituiscono la prima maglia alta + 2 catenelle. 1 maglia alta dentro al cerchio, 2 catenelle. Continuate finchè non avete 8 raggi poi chiudete con un punto bassissimo.
2° giro: nel primo archetto lavorate 1 maglia bassa, 1 maglia alta, 3 maglie doppie, 1 maglia alta, 1 maglia bassa. Continuate per tutto il giro fino a quando non avrete i primi 8 petali. Chiudete con un punto bassissimo.
3° giro: ora dovete creare degli archetti dietro i petali per dare profondità al fiore. Con l'uncinetto passate da fuori a dentro prendendo la maglia alta del giro precedente, gettate il filo sull'uncinetto e tornate indietro. Ora dovreste essere posizionate con l'uncinetto dietro al primo petalo e a questo punto potete fare una maglia bassa per chiudere il punto. Questo passaggio è un pò difficile da spiegare ma molto semplice da fare, spero di essere stata chiara. Procedete con 4 catenelle e continuate a passare l'uncinetto intorno ai raggi del cerchio finchè non avrete 8 archetti. Chiudete con un punto bassissimo. Assicuratevi che siano 8 altrimenti la rosa non viene.
4° giro: in ogni archetto lavorate 1 maglia bassa, 1 maglia alta, 4 maglie doppie, 1 maglia alta, 1 maglia bassa. Procedete fino a fine giro e chiudete con il solito punto bassissimo.
5° giro: procedete con il passaggio di prima per creare il terzo strato di petali e create altri 8 archetti dietro ai petali che già avete lavorando questa volta 5 catenelle.
6° giro: lavorate in ogni petalo 1 maglia bassa, 1 maglia alta, 6 maglie doppie, 1 maglia alta, 1 maglia bassa. Chiudete con un punto bassissimo.
A questo punto dovreste avere una cosa del genere.
Cambiate colore e fissate il filo sulla terza maglia doppia di uno dei petali. Lavorate 7 catenelle poi 3 maglie alte chiuse insieme. Qui c'è la spiegazione del punto. http://clubhobbyrosa.altervista.org/index.php?main_page=document_general_info&cPath=101_133&products_id=830
Procedete con 4 catenelle, 3 maglie alte chiuse insieme, 4 catenelle, 3 maglie alte chiuse insieme. Queste maglie chiuse insieme altro non sono che le foglie del vostro fiore. Lavorate 7 catenelle, 1 punto bassissimo nella terza maglia doppia del petalo seguente, 7 catenelle e di nuovo 3 maglie alte chiuse insieme e così via per tutti e 4 gli angoli.
Ora siete a questo punto
Tagliate il filo e riattaccatelo nel secondo gruppo di maglie chiuse insieme, praticamente la seconda foglia dell'angolo in alto a destra. Da ora sarà l'inizio del vostro giro.
1° giro: 3 catenelle per la prima maglia alta, 2 maglie alte nella stessa maglia delle catenelle. 1 catenella, 3 maglie alte in ogni maglia, 1 catenella, 3 maglie alte in ogni maglia fino all'angolo dopo. Quando arrivate alla seconda foglia dell'angolo in alto a sinistra lavorate 3 maglie alte nello stesso punto, 2 catenelle, 3 maglie alte nello stesso punto di prima per fare l'angolo. Procedete con 1 catenella e 3 maglie alte in ogni punto. Fate la stessa cosa per tutti gli angoli.
2° giro: 3 catenelle, 1 maglia alta nello stesso punto, 1 catenella, 3 maglie alte nella catenella del giro precedente, 1 catenella, 3 maglie alte nella catenella del giro precedente e così via. Quando arrivate all'angolo procedete come nel giro prima ma invece che lavorare 3 alte, 2 cat, 3 alte fare 2 alte, 2 cat, 2 alte. In questo modo alla fine la mattonella non risulta troppo ondulata. Finite il giro.
3° giro: 3 cat, 1 maglia alta nello stesso punto, 1 cat, 3 maglie alte nella catenella del giro precedente, 1 cat e così via. Quando arrivate all'angolo lavorate 2 maglie alte, 3 cat, 2 maglie alte. In questo modo darete uno spigolo più deciso al vostro quadrato.
Alla fine avrete la prima mattonella.
Lo schema per unire le 16 mattonelle è questo http://glihobbydidaniela.blogspot.it/2009/11/poncho-alluncinetto-tutte-pazze-per-i.html io ho usato un giro di maglia bassa ad uncinetto e non ago e filo.
Ora dato che il collo risultava troppo ampio per mia figlia, ho chiuso lo scollo davanti e dietro a misura, poi ho fatto un giro di maglie alte per tutto il collo.
Per dare l'effetto a rilievo tipico delle maglie invernali a collo alto ho eseguito dal secondo giro in poi una maglia alta e una maglia a rilievo alternate, sempre seguendo lo stesso ordine finchè il collo non fosse a misura.
Ho rifinito con un giro di punto a ventaglietto del colore della rosa e 3 giri di collo rosa per dare un bordo anche al collo.
Ecco come sta una volta indossato
Che dire? Con una spesa di 28,8 euro, 2 settimane di lavoro, 12 gomitoli a 2,40 euro l'uno + 2,80 euro di uncinetto che non avevo delle giuste dimensioni sono riuscita a fare un capo che di sicuro terrà calda la mia bambina e che troverà un suo utilizzo. Certo non è il massimo del risparmio ma se pensiamo che il poncho è in lana merinos all'80% tutto sommato non c'è male. La maggior parte delle cose che acquistiamo in negozio sono in acrilico e quando si tratta di bambini è sempre meglio evitare. Io sono soddisfatta, tanto è vero che oggi ho già acquistato i filati per realizzare un poncho anche per me! (questa volta però in acrilico o il portafoglio piange!)
Ma andiamo con ordine.
Il poncho in foto è per una bambina di 5/6 anni ma ovviamente si può ingrandire o rimpicciolire a seconda delle proprie esigenze. E' interamente realizzato a mano con filo di lana 80% merinos e con un uncinetto n. 4,5.
E' composto da 16 mattonelle e da una lavorazione ulteriore nella parte del collo per renderlo adatto anche alla stagione un pò più fresca. E' stato poi rifinito con un giro di punto a ventaglietti e ovviamente per finire c'è stato il noiosissimo passaggio in cui vengono nascosti tutti i fili "volanti" con un ago da lana.
Le mattonelle sono composte di due parti, in questo caso contraddistinte anche da colori diversi: una rosa a tre strati e una lavorazione a forma quadrata. Man mano che continuiamo con i giri quadrati aumenterà anche la grandezza della mattonella.
Questo è lo schema della mattonella http://falandodecrochet-graficos.blogspot.it/2007/03/square_9364.html
Dato che non tutte sono abili ad interpretare gli schemi, ci tengo a dare una minima spiegazione anche a parole.
Avviate 8 catenelle e chiudete con un punto bassissimo a cerchio.
1° giro: 3 catenelle che sostituiscono la prima maglia alta + 2 catenelle. 1 maglia alta dentro al cerchio, 2 catenelle. Continuate finchè non avete 8 raggi poi chiudete con un punto bassissimo.
2° giro: nel primo archetto lavorate 1 maglia bassa, 1 maglia alta, 3 maglie doppie, 1 maglia alta, 1 maglia bassa. Continuate per tutto il giro fino a quando non avrete i primi 8 petali. Chiudete con un punto bassissimo.
3° giro: ora dovete creare degli archetti dietro i petali per dare profondità al fiore. Con l'uncinetto passate da fuori a dentro prendendo la maglia alta del giro precedente, gettate il filo sull'uncinetto e tornate indietro. Ora dovreste essere posizionate con l'uncinetto dietro al primo petalo e a questo punto potete fare una maglia bassa per chiudere il punto. Questo passaggio è un pò difficile da spiegare ma molto semplice da fare, spero di essere stata chiara. Procedete con 4 catenelle e continuate a passare l'uncinetto intorno ai raggi del cerchio finchè non avrete 8 archetti. Chiudete con un punto bassissimo. Assicuratevi che siano 8 altrimenti la rosa non viene.
4° giro: in ogni archetto lavorate 1 maglia bassa, 1 maglia alta, 4 maglie doppie, 1 maglia alta, 1 maglia bassa. Procedete fino a fine giro e chiudete con il solito punto bassissimo.
5° giro: procedete con il passaggio di prima per creare il terzo strato di petali e create altri 8 archetti dietro ai petali che già avete lavorando questa volta 5 catenelle.
6° giro: lavorate in ogni petalo 1 maglia bassa, 1 maglia alta, 6 maglie doppie, 1 maglia alta, 1 maglia bassa. Chiudete con un punto bassissimo.
A questo punto dovreste avere una cosa del genere.
Cambiate colore e fissate il filo sulla terza maglia doppia di uno dei petali. Lavorate 7 catenelle poi 3 maglie alte chiuse insieme. Qui c'è la spiegazione del punto. http://clubhobbyrosa.altervista.org/index.php?main_page=document_general_info&cPath=101_133&products_id=830
Procedete con 4 catenelle, 3 maglie alte chiuse insieme, 4 catenelle, 3 maglie alte chiuse insieme. Queste maglie chiuse insieme altro non sono che le foglie del vostro fiore. Lavorate 7 catenelle, 1 punto bassissimo nella terza maglia doppia del petalo seguente, 7 catenelle e di nuovo 3 maglie alte chiuse insieme e così via per tutti e 4 gli angoli.
Ora siete a questo punto
Tagliate il filo e riattaccatelo nel secondo gruppo di maglie chiuse insieme, praticamente la seconda foglia dell'angolo in alto a destra. Da ora sarà l'inizio del vostro giro.
1° giro: 3 catenelle per la prima maglia alta, 2 maglie alte nella stessa maglia delle catenelle. 1 catenella, 3 maglie alte in ogni maglia, 1 catenella, 3 maglie alte in ogni maglia fino all'angolo dopo. Quando arrivate alla seconda foglia dell'angolo in alto a sinistra lavorate 3 maglie alte nello stesso punto, 2 catenelle, 3 maglie alte nello stesso punto di prima per fare l'angolo. Procedete con 1 catenella e 3 maglie alte in ogni punto. Fate la stessa cosa per tutti gli angoli.
2° giro: 3 catenelle, 1 maglia alta nello stesso punto, 1 catenella, 3 maglie alte nella catenella del giro precedente, 1 catenella, 3 maglie alte nella catenella del giro precedente e così via. Quando arrivate all'angolo procedete come nel giro prima ma invece che lavorare 3 alte, 2 cat, 3 alte fare 2 alte, 2 cat, 2 alte. In questo modo alla fine la mattonella non risulta troppo ondulata. Finite il giro.
3° giro: 3 cat, 1 maglia alta nello stesso punto, 1 cat, 3 maglie alte nella catenella del giro precedente, 1 cat e così via. Quando arrivate all'angolo lavorate 2 maglie alte, 3 cat, 2 maglie alte. In questo modo darete uno spigolo più deciso al vostro quadrato.
Alla fine avrete la prima mattonella.
Ora dato che il collo risultava troppo ampio per mia figlia, ho chiuso lo scollo davanti e dietro a misura, poi ho fatto un giro di maglie alte per tutto il collo.
Per dare l'effetto a rilievo tipico delle maglie invernali a collo alto ho eseguito dal secondo giro in poi una maglia alta e una maglia a rilievo alternate, sempre seguendo lo stesso ordine finchè il collo non fosse a misura.
Ho rifinito con un giro di punto a ventaglietto del colore della rosa e 3 giri di collo rosa per dare un bordo anche al collo.
Ecco come sta una volta indossato
Che dire? Con una spesa di 28,8 euro, 2 settimane di lavoro, 12 gomitoli a 2,40 euro l'uno + 2,80 euro di uncinetto che non avevo delle giuste dimensioni sono riuscita a fare un capo che di sicuro terrà calda la mia bambina e che troverà un suo utilizzo. Certo non è il massimo del risparmio ma se pensiamo che il poncho è in lana merinos all'80% tutto sommato non c'è male. La maggior parte delle cose che acquistiamo in negozio sono in acrilico e quando si tratta di bambini è sempre meglio evitare. Io sono soddisfatta, tanto è vero che oggi ho già acquistato i filati per realizzare un poncho anche per me! (questa volta però in acrilico o il portafoglio piange!)
giovedì 4 ottobre 2012
Come risparmiare sulla spesa? Ecco qualche consiglio pratico...
Ho riflettuto attentamente prima di scrivere questo post, cercando di capire se valesse la pena pubblicarlo, se potesse in qualche modo offendere qualcuno (quando si tratta di soldi l'argomento è sempre molto delicato), se potesse interessare qualcuno.. Alla fine ho deciso di tentare perchè mi sono detta che anche se una sola persona potrà trovare giovamento dai miei "consigli", allora potrò dire di aver raggiunto il mio obiettivo.
Come sanno tutti quelli che leggono il mio blog, questo diario virtuale nasce dall'esigenza di rientrare con le spese nello stipendio mensile, di cercare sempre nuovi modi per spendere intelligentemente a volte andando anche controcorrente, non ultimo scegliere uno stile di vita sano e genuino partendo proprio dalla tavola.
Recentemente ci sono state alcune persone che mi hanno chiesto come faccio ad avere sempre la casa piena di cibo e la dispensa stracolma di provviste con uno stipendio solo, un affitto, le bollette e una figlia piccola da mantenere. Beh indubbiamente i fattori sono tanti, dal saper gestire una situazione finanziaria fino al singolo centesimo, al programmare e studiare ogni spesa senza lasciare niente al caso. Ovviamente ci sono le eccezioni, c'è il mese in cui le disponibilità sono maggiori e il mese in cui bisogna tirare un pò più la cinghia ma se le possibilità sono queste, invece di arrovellarsi su come trovare altri soldi rubando tempo alla famiglia, si può pensare a come ottimizzare tutto ciò che si ha godendosi i doni che Dio ci ha dato.
Ognuno compie le sue scelte in libertà, non mi permetto di giudicare nessuno ma per quanto riguarda me ho preferito dedicare le mie giornate alla casa e a mia figlia, spinta naturalmente anche da esigenze pratiche. E poi diciamocelo, in un periodo come quello che stiamo vivendo anche se non si sceglie di seguire i figli a casa, non è difficile voltarsi e trovare persone disoccupate o con stipendi da fame e un bilancio da far quadrare, quindi alla fine tanto vale sentirsi tutti sulla stessa barca, no?
Indipendentemente dalla situazione famigliare e lavorativa, trovo stupido sprecare i soldi per principio. Perchè devo pagare un oggetto a prezzo pieno quando tra una settimana lo trovo scontato del 30% o del 50%? Magari quei soldi risparmiati possono essere impiegati per fare altro, per comprare un regalo al marito o alla figlia, per andare a cena fuori o per comprare un vestito in più.
Ci sono posti dove difficilmente ci sono sconti, settori commerciali che non li prevedono, ma per quanto riguarda la spesa c'è l'imbarazzo della scelta!
Io vado sempre alla Coop e all'Ipercoop. Ci sono sconti ogni giorno e basta solo tenersi aggiornati per districarsi un pò e cercare di non farsi fregare. Come?
1- innanzitutto MAI andare a fare la spesa senza la lista. E' noioso farla lo so ma ci fa capire esattamente cosa ci serve in casa e ci permette di risparmiare tempo. Una volta al supermercato poi magari ci accorgiamo che manca qualcos'altro e decidiamo di comprarlo ma partire senza una base scritta ci fa perdere il contatto con la reale necessità, a mio parere.
2- Prima di andare al supermercato procuriamoci il depliant con le offerte della settimana o dei 15 giorni. Avremo un'idea di ciò che è in sconto e a quanto e potremo decidere quanto prodotto acquistare per farne una bella scorta in base alla disponibilità economica. Ormai i depliant si trovano sempre anche online quindi basterà collegarsi al sito della catena di supermercato e scaricare il pdf con il catalogo o iscriversi alla newsletter se non vogliamo girare a cercare il cartaceo.
3- Controlliamo sempre il prezzo al chilo! A volte nei supermercati un prodotto appare in offerta con un prezzo ipotetico che dovrebbe far risparmiare il comsumatore ma è un bluff! Controlliamo sempre il prezzo al chilo e guardiamo se conviene acquistare quella marca in offerta, magari uno stesso prodotto a marchio Coop o simile è buono ugualmente e costa meno. Se non siamo schizzinosi in fatto di marche a volte vale la pena provare.
4- Le scadenze. Soprattutto quando si tratta di laticini e prodotti freschi stiamo molto attenti alla scadenza riportata sulla confezione. A volte ci sono magari le mozzarelle in offerta ma scadono dopo 3 giorni e allora forse non ne vale la pena! Se un prodotto è scontato potrebbe essere perchè è a fine scorta e il supermercato deve sbarazzarsene. Se compriamo prodotti a lunga conservazione come il latte ad esempio potremmo farne una bella scorta a patto che la data di scadenza sia abbastanza lontana da permetterci di consumare tutto il prodotto.
5- La scorta. Questo argomento suscita sempre un pò di clamore ogni volta che lo affronto con amici e parenti. Mi rendo conto che molti hanno una casa piccola e non possono permetterselo, ma spesso capita che non si fa scorta perchè non si ha la "cultura" della scorta. Se un prodotto è in offerta al 50% ad esempio e sappiamo che in ogni caso è un prodotto che consumiamo, una volta che la data di scadenza è lontana perchè non comprarne molti pacchi? Per qualche mese non dovremo più pensare a quell'oggetto perchè lo avremo già in casa e potremo comprare altri prodotti in offerta che ci mancano. Io dico sempre che è come giocare a zona o marcare a uomo. Molte persone che conosco fanno la spesa comprando quello che serve a prescindere dalle offerte, io faccio la spesa comprando ciò che è in offerta, in questo modo a casa ho sempre un'ampia scelta di prodotti e non devo mai pagare un oggetto a prezzo pieno. Certo se mi serve un prodotto che non è in sconto lo compro lo stesso ma magari ne prendo un pezzo solo.
6- La tessera. Che sia Coop, Spesa amica o Fidaty ne vale sempre la pena! Fate la tessera relativa al vostro supermercato e risparmierete tantissimo! Io ho praticamente tutte le tessere che esistono, della Coop, del Carrefour e dell'Esselunga. In questo modo ogni volta che capito in un centro commerciale e magari vado a vedere le offerte posso sempre usufruire di ulteriori sconti, per non parlare dei punti accumulati che alla fine mi danno premi o risparmi vari.
In linea di massima sulla spesa si riesce ancora a risparmiare nonostante tutto. Se preferiamo i grandi ipermercati alle botteghe da strada e combiniamo le offerte con ciò che ci manca in casa si può risparmiare davvero tanto. In questo modo la casa sarà sempre piena di cibo, se poi avete il tempo per cucinare non comprate i cibi già pronti, sono pieni di conservanti e di schifezze chimiche, vi basterà tenere in casa dei prodotti base come la farina, le uova, lo zucchero e il lievito e al resto penserete voi!
Per come la vedo io non c'è niente di più bello che aprire la dispensa e scegliere cosa cucinare partendo da un'ampia scelta! La casa piena di cibo mi da allegria, mi mette sicurezza, per non parlare dell'effetto antidepressivo che ha cucinare sul mio umore.. :)
Come sanno tutti quelli che leggono il mio blog, questo diario virtuale nasce dall'esigenza di rientrare con le spese nello stipendio mensile, di cercare sempre nuovi modi per spendere intelligentemente a volte andando anche controcorrente, non ultimo scegliere uno stile di vita sano e genuino partendo proprio dalla tavola.
Recentemente ci sono state alcune persone che mi hanno chiesto come faccio ad avere sempre la casa piena di cibo e la dispensa stracolma di provviste con uno stipendio solo, un affitto, le bollette e una figlia piccola da mantenere. Beh indubbiamente i fattori sono tanti, dal saper gestire una situazione finanziaria fino al singolo centesimo, al programmare e studiare ogni spesa senza lasciare niente al caso. Ovviamente ci sono le eccezioni, c'è il mese in cui le disponibilità sono maggiori e il mese in cui bisogna tirare un pò più la cinghia ma se le possibilità sono queste, invece di arrovellarsi su come trovare altri soldi rubando tempo alla famiglia, si può pensare a come ottimizzare tutto ciò che si ha godendosi i doni che Dio ci ha dato.
Ognuno compie le sue scelte in libertà, non mi permetto di giudicare nessuno ma per quanto riguarda me ho preferito dedicare le mie giornate alla casa e a mia figlia, spinta naturalmente anche da esigenze pratiche. E poi diciamocelo, in un periodo come quello che stiamo vivendo anche se non si sceglie di seguire i figli a casa, non è difficile voltarsi e trovare persone disoccupate o con stipendi da fame e un bilancio da far quadrare, quindi alla fine tanto vale sentirsi tutti sulla stessa barca, no?
Indipendentemente dalla situazione famigliare e lavorativa, trovo stupido sprecare i soldi per principio. Perchè devo pagare un oggetto a prezzo pieno quando tra una settimana lo trovo scontato del 30% o del 50%? Magari quei soldi risparmiati possono essere impiegati per fare altro, per comprare un regalo al marito o alla figlia, per andare a cena fuori o per comprare un vestito in più.
Ci sono posti dove difficilmente ci sono sconti, settori commerciali che non li prevedono, ma per quanto riguarda la spesa c'è l'imbarazzo della scelta!
Io vado sempre alla Coop e all'Ipercoop. Ci sono sconti ogni giorno e basta solo tenersi aggiornati per districarsi un pò e cercare di non farsi fregare. Come?
1- innanzitutto MAI andare a fare la spesa senza la lista. E' noioso farla lo so ma ci fa capire esattamente cosa ci serve in casa e ci permette di risparmiare tempo. Una volta al supermercato poi magari ci accorgiamo che manca qualcos'altro e decidiamo di comprarlo ma partire senza una base scritta ci fa perdere il contatto con la reale necessità, a mio parere.
2- Prima di andare al supermercato procuriamoci il depliant con le offerte della settimana o dei 15 giorni. Avremo un'idea di ciò che è in sconto e a quanto e potremo decidere quanto prodotto acquistare per farne una bella scorta in base alla disponibilità economica. Ormai i depliant si trovano sempre anche online quindi basterà collegarsi al sito della catena di supermercato e scaricare il pdf con il catalogo o iscriversi alla newsletter se non vogliamo girare a cercare il cartaceo.
3- Controlliamo sempre il prezzo al chilo! A volte nei supermercati un prodotto appare in offerta con un prezzo ipotetico che dovrebbe far risparmiare il comsumatore ma è un bluff! Controlliamo sempre il prezzo al chilo e guardiamo se conviene acquistare quella marca in offerta, magari uno stesso prodotto a marchio Coop o simile è buono ugualmente e costa meno. Se non siamo schizzinosi in fatto di marche a volte vale la pena provare.
4- Le scadenze. Soprattutto quando si tratta di laticini e prodotti freschi stiamo molto attenti alla scadenza riportata sulla confezione. A volte ci sono magari le mozzarelle in offerta ma scadono dopo 3 giorni e allora forse non ne vale la pena! Se un prodotto è scontato potrebbe essere perchè è a fine scorta e il supermercato deve sbarazzarsene. Se compriamo prodotti a lunga conservazione come il latte ad esempio potremmo farne una bella scorta a patto che la data di scadenza sia abbastanza lontana da permetterci di consumare tutto il prodotto.
5- La scorta. Questo argomento suscita sempre un pò di clamore ogni volta che lo affronto con amici e parenti. Mi rendo conto che molti hanno una casa piccola e non possono permetterselo, ma spesso capita che non si fa scorta perchè non si ha la "cultura" della scorta. Se un prodotto è in offerta al 50% ad esempio e sappiamo che in ogni caso è un prodotto che consumiamo, una volta che la data di scadenza è lontana perchè non comprarne molti pacchi? Per qualche mese non dovremo più pensare a quell'oggetto perchè lo avremo già in casa e potremo comprare altri prodotti in offerta che ci mancano. Io dico sempre che è come giocare a zona o marcare a uomo. Molte persone che conosco fanno la spesa comprando quello che serve a prescindere dalle offerte, io faccio la spesa comprando ciò che è in offerta, in questo modo a casa ho sempre un'ampia scelta di prodotti e non devo mai pagare un oggetto a prezzo pieno. Certo se mi serve un prodotto che non è in sconto lo compro lo stesso ma magari ne prendo un pezzo solo.
6- La tessera. Che sia Coop, Spesa amica o Fidaty ne vale sempre la pena! Fate la tessera relativa al vostro supermercato e risparmierete tantissimo! Io ho praticamente tutte le tessere che esistono, della Coop, del Carrefour e dell'Esselunga. In questo modo ogni volta che capito in un centro commerciale e magari vado a vedere le offerte posso sempre usufruire di ulteriori sconti, per non parlare dei punti accumulati che alla fine mi danno premi o risparmi vari.
In linea di massima sulla spesa si riesce ancora a risparmiare nonostante tutto. Se preferiamo i grandi ipermercati alle botteghe da strada e combiniamo le offerte con ciò che ci manca in casa si può risparmiare davvero tanto. In questo modo la casa sarà sempre piena di cibo, se poi avete il tempo per cucinare non comprate i cibi già pronti, sono pieni di conservanti e di schifezze chimiche, vi basterà tenere in casa dei prodotti base come la farina, le uova, lo zucchero e il lievito e al resto penserete voi!
Per come la vedo io non c'è niente di più bello che aprire la dispensa e scegliere cosa cucinare partendo da un'ampia scelta! La casa piena di cibo mi da allegria, mi mette sicurezza, per non parlare dell'effetto antidepressivo che ha cucinare sul mio umore.. :)
mercoledì 3 ottobre 2012
PATATE AMERICANE O PATATE DOLCI
Oggi parliamo di ricette americane e nello specifico delle patate dolci, dette anche batate.
Esattamente come le nostre patate classiche, anche queste lontane "cugine" altro non sono che tuberi, ricchi di vitamine e molto importanti dal punto di vista nutrizionale. Esse contengono infatti potassio, vitamina A, acido folico e una dose maggiore di amido rispetto alle nostre, per non parlare della loro buccia nota per le sue proprietà cosmetiche.
Quando ero bambina mi ricordo che mio nonno ne comprava qualcuna in autunno, la metteva in un vasetto ricavato dal fondo di una bottiglia di plastica e la lasciava in acqua finchè non faceva le radici, per poi avere nel giro di qualche tempo, una splendida piantina cascante molto bella.
Crescendo ho iniziato ad apprezzarne il gusto oltre che la vista. In questo periodo si trovano facilmente e potete anche farne una bella scorta perchè si conservano bene per parecchio tempo. Non sono particolarmente care, fanno molto bene e soprattutto sono buone! Certo il loro sapore è un pò diverso da quelle che siamo abituati a mangiare noi ma se siamo aperti a nuovi piatti e a nuove ricette, consiglio di provarle perchè ne vale la pena.
Dato che sono dolciastre, il loro impiego principale è sicuramente nella preparazione di torte e ciambelle (ebbene si, anch'io non credevo che si potessero usare delle patate per dei dolci) ma siccome si tratta di un gusto dolce molto delicato e gradevole, si possono cucinare tranquillamente al forno oppure bollite.
Personalmente non ho mai provato a mangiarle in insalata ma so che c'è chi le mangia anche così, sbucciandole, tagliandole a fettine e facendole bollire, oppure potete farne un purè dal sapore insolito (io lo faccio ogni anno in questo periodo e a me piace molto).
Ieri sera le ho cotte come da mia tradizione: al forno.
L'unico lato negativo è che hanno bisogno di una cottura un pò lenta, che richiede circa un'ora se non di più, ma se riusciamo ad ottimizzare il forno mettendole in un angolino e magari cuociamo una pagnotta di pane nello stesso momento, tutto sommato ammortizzeremo la spesa.
PATATE AMERICANE AL CARTOCCIO
- Patate americane
- sale
- olio
- rosmarino
Prendiamo le patate e puliamole bene dalla terra, sciacquandole sotto l'acqua ma senza asciugarle. Pratichiamo dei tagli profondi qualche centimetro, avvolgiamole in un foglio di carta allumino con qualche rametto di rosmarino senza chiudere perfettamente. Mettiamo il cartoccio in una vaschetta da forno e inforniamo a 200° per un'ora, avendo l'accortezza ogni tanto di controllarne la cottura con uno stuzzicadenti. Quando questo entra perfettamente dentro le patate, significa che sono cotte.
Apriamo il cartoccio e tagliamole per il lato lungo, aprendole bene a metà. Aggiungiamo sale e olio e voilà! Io le mangio con il cucchiaino senza condimento ma se proprio volete fare gli americani, allora aggiungete qualche cucchiaiata di panna acida, oppure mangiatele insieme ad un piatto di cipolle caramellate, dicono che sia un ottimo accostamento!
Esattamente come le nostre patate classiche, anche queste lontane "cugine" altro non sono che tuberi, ricchi di vitamine e molto importanti dal punto di vista nutrizionale. Esse contengono infatti potassio, vitamina A, acido folico e una dose maggiore di amido rispetto alle nostre, per non parlare della loro buccia nota per le sue proprietà cosmetiche.
Quando ero bambina mi ricordo che mio nonno ne comprava qualcuna in autunno, la metteva in un vasetto ricavato dal fondo di una bottiglia di plastica e la lasciava in acqua finchè non faceva le radici, per poi avere nel giro di qualche tempo, una splendida piantina cascante molto bella.
Crescendo ho iniziato ad apprezzarne il gusto oltre che la vista. In questo periodo si trovano facilmente e potete anche farne una bella scorta perchè si conservano bene per parecchio tempo. Non sono particolarmente care, fanno molto bene e soprattutto sono buone! Certo il loro sapore è un pò diverso da quelle che siamo abituati a mangiare noi ma se siamo aperti a nuovi piatti e a nuove ricette, consiglio di provarle perchè ne vale la pena.
Dato che sono dolciastre, il loro impiego principale è sicuramente nella preparazione di torte e ciambelle (ebbene si, anch'io non credevo che si potessero usare delle patate per dei dolci) ma siccome si tratta di un gusto dolce molto delicato e gradevole, si possono cucinare tranquillamente al forno oppure bollite.
Personalmente non ho mai provato a mangiarle in insalata ma so che c'è chi le mangia anche così, sbucciandole, tagliandole a fettine e facendole bollire, oppure potete farne un purè dal sapore insolito (io lo faccio ogni anno in questo periodo e a me piace molto).
Ieri sera le ho cotte come da mia tradizione: al forno.
L'unico lato negativo è che hanno bisogno di una cottura un pò lenta, che richiede circa un'ora se non di più, ma se riusciamo ad ottimizzare il forno mettendole in un angolino e magari cuociamo una pagnotta di pane nello stesso momento, tutto sommato ammortizzeremo la spesa.
PATATE AMERICANE AL CARTOCCIO
- Patate americane
- sale
- olio
- rosmarino
Prendiamo le patate e puliamole bene dalla terra, sciacquandole sotto l'acqua ma senza asciugarle. Pratichiamo dei tagli profondi qualche centimetro, avvolgiamole in un foglio di carta allumino con qualche rametto di rosmarino senza chiudere perfettamente. Mettiamo il cartoccio in una vaschetta da forno e inforniamo a 200° per un'ora, avendo l'accortezza ogni tanto di controllarne la cottura con uno stuzzicadenti. Quando questo entra perfettamente dentro le patate, significa che sono cotte.
Apriamo il cartoccio e tagliamole per il lato lungo, aprendole bene a metà. Aggiungiamo sale e olio e voilà! Io le mangio con il cucchiaino senza condimento ma se proprio volete fare gli americani, allora aggiungete qualche cucchiaiata di panna acida, oppure mangiatele insieme ad un piatto di cipolle caramellate, dicono che sia un ottimo accostamento!
martedì 2 ottobre 2012
COUS COUS CON POLLO E VERDURE
Ogni volta che ho pronunciato le parole "cous cous" parlando con gente che conosco ho sempre ricevuto come risposta una bella smorfia, spesso seguita dalle parole "che schifo!"
Educazione a parte, devo ammettere che forse per chi non ha mai provato questo piatto importato può risultare difficile l'idea di sostituirlo ad una lasagna o a qualcos'altro di tipico della nostra cucina. Certo, si tratta di un piatto unico e già questo secondo me spiazza molte persone, perchè noi italiani non siamo abituati a riempirci il piatto una volta sola. Conosco gente per esempio che anche al ristorante cinese non riesce a rinunciare al pane nonostante la loro cucina non lo preveda. Beh credo che il concetto sia più o meno uguale.
In realtà il cous cous altro non è che un tipo di "pasta" (anche se pasta proprio non è), o comunque di un sostituto della pasta a tutti gli effetti, anche per quanto riguarda i valori nutrizionali. Anch'esso è fonte primaria di carboidrati e se andiamo a contare le calorie vedremo che non c'è molta differenza con il riso o un piatto di spaghetti.
Ma il cous cous non si mangia da solo, senza condimento, bensì accompagnato o mescolato ad un sughetto che può variare a seconda dei gusti. C'è chi preferisce il pesce, chi la carne, chi il manzo, chi il pollo, chi le verdure.. Insomma de gustibus!
Ieri sera io ho provato a cucinarlo con il pollo e le verdure, ovviamente scegliendo quelle che anche a mia figlia piacciono di più per farle capire che gli alimenti possono cambiare il sapore a seconda di come si cucinano ma che si possono reinventare per togliere un pò di monotonia almeno a tavola. Anche mio marito non era proprio entusiasta all'idea di provare questa ricetta ma dato che cucino io... vige un sistema del tutto anarchico dal punto di vista gastronomico! No, scherzo, ovviamente ho chiesto la sua autorizzazione.
Dunque come dicevo ho scelto di preparare il cous cous con un sughetto di verdure (zucchine, carote e pomodori) e di carne bianca, ovvero pollo tagliato a straccetti. Il risultato è stato molto buono a mio parere, con l'unica pecca che le carote avevano cotto poco ed erano rimaste un pò durette, magari con un pò più di tempo a disposizione sarebbero riuscite ad ammorbidirsi di più.
COUS COUS CON POLLO E VERDURE
(Dosi per due adulti e un bambino, ma secondo me anche solo per 2 adulti considerando che si tratta di un piatto unico)
- 2 zucchine piccole o 1 grande
- 2 carote piccole o 1 grande
- 3 pomodori
- cipolla (a seconda dei gusti fresca o surgelata)
- olio evo
- sale
- 500 g. passata di pomodoro
- 3 petti di pollo
- cous cous
Per prima cosa tagliamo il pollo a bocconcini, più piccoli sono e più si amalgameranno meglio. Mettiamo a scaldare un filo d'olio evo su una padella grande o meglio ancora una wok (spero si scriva così) e facciamo rosolare la cipolla. Versiamo le verdure tagliate a pezzettini e lasciamo cuocere mescolando ogni tanto chiudendo con il coperchio. Potete anche usare delle verdure surgelate mettendole tutte insieme, non importa.
A metà cottura aggiungiamo il pollo e saliamo. Mescoliamo e richiudiamo con il coperchio.
Dopo qualche minuto aggiungiamo la passata di pomodoro e lasciamo cuocere ancora un pò. In tutto io ho cotto le verdure una mezz'oretta circa ma dipende sempre da che tipo di verdure utilizzate.
A questo punto prepariamo in cous cous. Le dosi sono circa di 70 g. a testa per 80 g. d'acqua.
Scaldiamo la quantità d'acqua per due o più persone finchè non bolle. Non appena è pronta spegnamo il fuoco e versiamo il cous cous richiudendo con il coperchio. Lasciamo che i grani assorbano l'acqua per circa 5 minuti e passato questo tempo sgraniamo il cous cous con una forchetta.
Spegnamo il fuoco dalle verdure, regoliamo di sale e aggiungiamo il cous cous mescolando bene.
Se piace si può aggiungere pepe o peperoncino, o magari qualche foglia di basilico.
Ci tengo a specificare che oltre ad arricchire la nostra tavola con un piatto importato, questa ricetta è economica perchè un pacco da 500 g. di cous cous costa circa 1,50 euro, oltretutto può servire anche per smaltire qualche verdura che è rimasta nel frigorifero. Si può fare anche con una scatoletta di tonno al posto della carne o magari con del macinato che ci è rimasto in frigo. Avete del ragù avanzato da un pranzo? Perchè non provate a mescolarlo a un pò di cous cous? Inoltre cuocendo in una padella sola per un pasto si risparmia sulla bolletta del gas, per non parlare delle pentole da lavare!
Fatemi sapere se la ricetta è piaciuta!
Educazione a parte, devo ammettere che forse per chi non ha mai provato questo piatto importato può risultare difficile l'idea di sostituirlo ad una lasagna o a qualcos'altro di tipico della nostra cucina. Certo, si tratta di un piatto unico e già questo secondo me spiazza molte persone, perchè noi italiani non siamo abituati a riempirci il piatto una volta sola. Conosco gente per esempio che anche al ristorante cinese non riesce a rinunciare al pane nonostante la loro cucina non lo preveda. Beh credo che il concetto sia più o meno uguale.
In realtà il cous cous altro non è che un tipo di "pasta" (anche se pasta proprio non è), o comunque di un sostituto della pasta a tutti gli effetti, anche per quanto riguarda i valori nutrizionali. Anch'esso è fonte primaria di carboidrati e se andiamo a contare le calorie vedremo che non c'è molta differenza con il riso o un piatto di spaghetti.
Ma il cous cous non si mangia da solo, senza condimento, bensì accompagnato o mescolato ad un sughetto che può variare a seconda dei gusti. C'è chi preferisce il pesce, chi la carne, chi il manzo, chi il pollo, chi le verdure.. Insomma de gustibus!
Ieri sera io ho provato a cucinarlo con il pollo e le verdure, ovviamente scegliendo quelle che anche a mia figlia piacciono di più per farle capire che gli alimenti possono cambiare il sapore a seconda di come si cucinano ma che si possono reinventare per togliere un pò di monotonia almeno a tavola. Anche mio marito non era proprio entusiasta all'idea di provare questa ricetta ma dato che cucino io... vige un sistema del tutto anarchico dal punto di vista gastronomico! No, scherzo, ovviamente ho chiesto la sua autorizzazione.
Dunque come dicevo ho scelto di preparare il cous cous con un sughetto di verdure (zucchine, carote e pomodori) e di carne bianca, ovvero pollo tagliato a straccetti. Il risultato è stato molto buono a mio parere, con l'unica pecca che le carote avevano cotto poco ed erano rimaste un pò durette, magari con un pò più di tempo a disposizione sarebbero riuscite ad ammorbidirsi di più.
COUS COUS CON POLLO E VERDURE
(Dosi per due adulti e un bambino, ma secondo me anche solo per 2 adulti considerando che si tratta di un piatto unico)
- 2 zucchine piccole o 1 grande
- 2 carote piccole o 1 grande
- 3 pomodori
- cipolla (a seconda dei gusti fresca o surgelata)
- olio evo
- sale
- 500 g. passata di pomodoro
- 3 petti di pollo
- cous cous
Per prima cosa tagliamo il pollo a bocconcini, più piccoli sono e più si amalgameranno meglio. Mettiamo a scaldare un filo d'olio evo su una padella grande o meglio ancora una wok (spero si scriva così) e facciamo rosolare la cipolla. Versiamo le verdure tagliate a pezzettini e lasciamo cuocere mescolando ogni tanto chiudendo con il coperchio. Potete anche usare delle verdure surgelate mettendole tutte insieme, non importa.
A metà cottura aggiungiamo il pollo e saliamo. Mescoliamo e richiudiamo con il coperchio.
Dopo qualche minuto aggiungiamo la passata di pomodoro e lasciamo cuocere ancora un pò. In tutto io ho cotto le verdure una mezz'oretta circa ma dipende sempre da che tipo di verdure utilizzate.
A questo punto prepariamo in cous cous. Le dosi sono circa di 70 g. a testa per 80 g. d'acqua.
Scaldiamo la quantità d'acqua per due o più persone finchè non bolle. Non appena è pronta spegnamo il fuoco e versiamo il cous cous richiudendo con il coperchio. Lasciamo che i grani assorbano l'acqua per circa 5 minuti e passato questo tempo sgraniamo il cous cous con una forchetta.
Spegnamo il fuoco dalle verdure, regoliamo di sale e aggiungiamo il cous cous mescolando bene.
Se piace si può aggiungere pepe o peperoncino, o magari qualche foglia di basilico.
Ci tengo a specificare che oltre ad arricchire la nostra tavola con un piatto importato, questa ricetta è economica perchè un pacco da 500 g. di cous cous costa circa 1,50 euro, oltretutto può servire anche per smaltire qualche verdura che è rimasta nel frigorifero. Si può fare anche con una scatoletta di tonno al posto della carne o magari con del macinato che ci è rimasto in frigo. Avete del ragù avanzato da un pranzo? Perchè non provate a mescolarlo a un pò di cous cous? Inoltre cuocendo in una padella sola per un pasto si risparmia sulla bolletta del gas, per non parlare delle pentole da lavare!
Fatemi sapere se la ricetta è piaciuta!
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