La ricetta di oggi può essere tranquillamente preparata d'estate e portata in tavola nelle lunghe giornate afose, tuttavia io l'ho provata l'altra sera e devo dire che l'ho trovata molto gustosa anche se siamo in inverno.
Si tratta di mini fagottini di zucchine ripieni di morbida crema al formaggio ma come al solito si possono modificare a seconda dei gusti e di quello che abbiamo in frigo da smaltire. Neanche a dirlo la ricetta è davvero economica e con un pò di fantasia può essere personalizzata e resa più o meno gustosa.
Se siete a dieta come me in questo momento (e quando mai non lo sono???) vi consiglio di usare formaggi magri come la ricotta o il Philadelphia Balance che contiene in assoluto la minor quantità di calorie di tutta la gamma Philadelphia, mentre se non avete di questi problemi via libera a robiola, fiocchi di latte e tutto quello che vi viene in mente..
Stessa cosa dicasi per la cottura delle zucchine. La ricetta originale infatti prevedeva la cottura in padella con un filo d'olio evo ma si tratta pur sempre di friggere e tra i grassi e il colesterolo da tenere sotto controllo io ho preferito una più sana cottura alla griglia.
Come vedete la lista degli ingredienti è davvero minima e questo perchè si tratta di una ricetta veloce e semplice che può (anzi deve) essere preparata in anticipo, quindi è anche comoda se dovete preparare degli antipasti o dei contorni per il giorno dopo. Fatta la sera per il pranzo successivo è perfetta.
FAGOTTINI DI ZUCCHINE RIPIENI DI CREMA AL FORMAGGIO
(dosi per 3 persone)
3 zucchine medie
formaggio cremoso
olio
sale
Laviamo le zucchine, togliamo le due estremità e tagliamole per il lato lungo il più sottile possibile. Attenzione perchè la riuscita di tutta la ricetta dipende da quanto sottili le abbiamo tagliate. Consiglio di usare una di quelle grattugie che hanno la lama per affettare le verdure e in ogni caso di non farlo a mano perchè rischiate di dover buttare via tutto.
Una volta tagliate decidete la cottura che preferite: se le volete in padella mettete su un pò d'olio evo e lasciatele un paio di minuti per lato, poi passatele nella carta assorbente per asciugarle, se preferite la griglia mettetela sul fuoco e posateci sopra le fettine di zucchine.
Quando saranno cotte lasciatele raffreddare e nel frattempo preparate la crema di formaggio. Prendete quello scelto (potete anche mischiarne due tipi) e mescolatelo energicamente con un cucchiaio per renderlo cremoso, aggiungete olio e sale e mescolate di nuovo.
A questo punto prendete uno stampo rigido da muffin (o qualcosa che possa sostituirlo) e posizionate all'interno dei buchi un pò di pellicola trasparente, poi ricoprite interamente ogni incavo con le fettine di zucchina in modo da formare una specie di contenitore. Ricordatevi di lasciare le estremità delle zucchine fuori dallo stampo perchè le richiuderemo dopo. Inserite un cucchiaio o due di crema di formaggio e richiudete come fossero dei pacchettini con l'altro lato delle zucchine. Dovrebbero rimanere chiusi da soli, se così non fosse significa che le fettine sono troppo spesse e comunque in questo caso basta chiudere la pellicola per sigillare il tutto.
Mettete in frigorifero per almeno 8 ore in modo che la crema di formaggio si solidifichi e i fagottini prendano la forma desiderata. Quando sarà il momento di servire vi basterà estrarli dallo stampo e capovolgerli sul piatto. Condite con olio e sale o con quello che preferite.
Se avete dei fili d'erba cipollina consiglio di usarli per chiudere i fagottini in modo che non si aprano.
venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
PANETTONCINI CON GOCCE DI CIOCCOLATO DI GIALLO ZAFFERANO
So che ormai Natale è passato e che le ricette delle feste sono più adatte al periodo di dicembre ma con tutte le cose che ho avuto da fare il mese scorso mi sono dimenticata di postare questa e lasciarla lì in un angolino mi sembrava uno spreco, quindi ecco a voi i panettoncini con gocce di cioccolato!
Questa volta la ricetta non è mia perché è stata presa dal sito Giallo Zafferano, anzi più precisamente ho visto la puntata del programma su Sky dove Sonia Peronaci la presentava e ho deciso di provarla. Ve la consiglio perché è una bontà, anche se mi permetto di dare qualche suggerimento a chi l'ha inventata.
L'uso delle gocce di cioccolato rende il tutto sicuramente molto goloso ma forse alla fine il sapore è addirittura troppo dolce. Inoltre la quantità indicata è esagerata a mio parere, senza contare che pur mettendole in freezer come suggerito dal sito, alla fine si sono sciolte lo stesso "sporcando" un po' l'impasto.
Per il resto si tratta davvero di un'ottima ricetta che vi invito a provare, magari mettendo il composto dentro ad uno stampo diverso per evadere un po' dall'atmosfera natalizia dato che siamo fuori tempo. Potete fare dei meravigliosi muffin o un soffice dolce rotondo, o ancora un delizioso dessert a forma di cuore in vista di San Valentino, perché no?
PANETTONCINI CON GOCCE DI CIOCCOLATO DI GIALLO ZAFFERANO
PREIMPASTO
125 g. farina manitoba
250 latte
2 g. lievito di birra disidratato o 7 g. di lievito in panetto
1 cucchiaino di zucchero
IMPASTO
325 g. farina manitoba
60 g. zucchero
75 g. burro
100 g. gocce di cioccolato
8 g. sale
1 uovo
40 g. miele
1 arancia (scorza)
Ho diviso gli ingredienti perché dovremo fare 2 impasti: il preimpasto e quello principale.
Ovviamente si parte dal preimpasto. Per prima cosa mettiamo il latte tiepido in una ciotola e sciogliamo al suo interno il lievito, poi aggiungiamo la farina e lo zucchero e impastiamo per qualche minuto. Quando avrete ottenuto una palla liscia e senza grumi mettetela in una ciotola, ricopritela con pellicola trasparente e lasciate a lievitare per 40 minuti in forno spento ma con la luce accesa. Deve raddoppiare il volume.
Mettete le gocce di cioccolato in freezer.
Quando l'impasto è pronto potete fare in 2 modi: o metterlo nella planetaria oppure lavorarlo con le mani. Io non ho la planetaria quindi ho fatto "a manoni" e vi assicuro che si fa tranquillamente.
Aggiungete la farina, il miele, lo zucchero, l'uovo, la scorza d'arancia e il sale. Infine aggiungete il burro ammorbidito a temperatura ambiente a pezzettini e state molto attente a lavorare bene l'impasto per amalgamare bene il tutto.
Ora prendete l'impasto, mettetelo in una ciotola coperta con pellicola e lasciatelo lievitare per un'ora e mezza in forno spento ma con la luce accesa.
Riprendete l'impasto e aggiungete le gocce di cioccolata, poi dividetelo in 6 parti uguali (dipende dalla dimensione dei vostri stampini, io non avevo quelli da panettoncini e ho usato uno stampo da muffin). Mettete le palline negli stampi e lasciateli lievitare ancora un'ora sempre in forno spento con luce accesa finchè non arrivano ai bordi.
Spennellate la superficie con un uovo sbattuto.
Cuocete in forno a 180° per 20 minuti.
mercoledì 29 gennaio 2014
TOPOLINE, ANGIOLETTINE MA SOPRATTUTTO PIADINE SENZA STRUTTO FATTE IN CASA
Chi ama le piadine alzi la mano! E come si fa a non amarle? Sono buone, versatili, pratiche e veloci da scaldare, si possono mangiare con un ripieno salato o dolce e si adattano ad ogni gusto accontentando tutti. C'è però un unico difetto a mio parere che le rende troppo caloriche: lo strutto. Si lo so che la tradizione vuole che questo ingrediente non manchi nella ricetta e che forse alcuni di voi storceranno il naso al solo sentir parlare di una piadina senza strutto, ma credetemi, il sapore non cambia, anzi!
Vi dirò di più: oltre a togliere lo strutto sono riuscita anche ad aggiungere pochissimo olio riducendo i grassi e non intaccando il gusto finale, quindi mettetevi comodi e leggete la ricetta di oggi.
Ah dimenticavo, ho parlato di "topoline e di angiolettine" perché per rendere il tutto più appetibile agli occhi di mia figlia non ho fatto altro che ritagliare dallo strato di pasta alcune piadine a forma di Topolino e di angioletto con gli appositi stampini. Inutile dire che è bastato presentarle nel piatto questi due tipi di piadina per mandarla in visibilio e incoraggiarla a mangiare!
Ricapitolando possiamo dire che questa ricetta è perfetta per gli "onnivori", i vegetariani, i vegani (basta sostituire il latte di mucca con il latte di soia o di riso se volete), chi è a dieta e anche i bambini.
TOPOLINE, ANGIOLETTINE MA SOPRATTUTTO PIADINE SENZA STRUTTO FATTE IN CASA
(dosi per 4 persone circa o 3 molto affamate)
- 400 g. farina 00
- 5 cucchiai di latte
- 3 cucchiai di olio evo
- sale q.b.
- acqua q.b.
Per prima cosa setacciamo la farina in una ciotola, dopodiché aggiungiamo il latte e l'olio a filo e mescoliamo con un cucchiaio di legno. Insaporiamo con il sale e aggiungiamo anche l'acqua piano piano stando attenti a non esagerare. Consiglio di iniziare ad impastare con le mani a questo punto per rendervi conto della consistenza del composto, che non deve essere troppo duro ma neanche appiccicoso. Lavoratelo qualche minuto poi avvolgetelo nella pellicola e mettetelo in frigo a riposare per 1 ora.
Riprendetelo e rinvigoritelo un pò con le mani, stendetelo con l'aiuto di un mattarello e formate delle palline dello stesso peso, poi stendete la pasta fino a formare dei cerchi il più possibile regolari.
Prendete una padella antiaderente e scalatela sul fuoco medio. Cuocete le piadine per qualche minuto finchè non avranno preso il caratteristico colore a macchie e ricordatevi di girarle per farle cuocere bene da entrambi i lati. Quando vedrete che si gonfiano significa che sono cotte anche all'interno.
Impilatele una sull'altra e copritele con un canovaccio pulito per mantenerle tiepide.
Servitele ripiene di quello che volete: formaggi, salumi, insalata, nutella, marmellata, a voi la scelta!
lunedì 27 gennaio 2014
UCCELLETTI SAPORITI SU UN LETTO DI INSALATA
Questa ricetta non è mia, lo dico subito. Si tratta di un esperimento di mio marito che ultimamente si sta divertendo un mondo ai fornelli. Impasta, panifica, crea e soprattutto improvvisa.
Bene, l'altra sera alla classica domanda "Cosa facciamo per cena?" gli si è accesa una lampadina e alla prospettiva di mangiare la solita fettina di carne bianca ha pensato bene di sperimentare qualcosa di nuovo.
Non si tratta di una ricetta particolarmente povera di calore quindi ve la consiglio solo se non avete problemi di dieta e/o di colesterolo ma a parte questo è buonissima. Non richiede una lunga preparazione e soprattutto è abbastanza economica. Gli ingredienti sono pochi e tutti facilmente reperibili, senza contare che a seconda del tipo di formaggio e di carne che decidete di usare la spesa sarà davvero contenuta. Quelli che vedete in foto sono 2 uccelletti di carne di lonza e uno di carne di pollo.
UCCELLETTI SAPORITI SU UN LETTO DI INSALATA
- bistecchine di lonza o di pollo o di tacchino
- prosciutto cotto
- fontina
- burro
- insalata verde
- dado
Per prima cosa prendete la carne, mettetela tra 2 fogli di carta da forno e battetela delicatamente per non sfibrarla. A questo punto decidete se le dimensioni vi permettono di tagliarla a metà e ricavarne 2 uccelletti oppure se basta appena per uno. Nel caso della carne di pollo o di tacchino dovreste riuscire a dividerla in 2 o 3 parti senza problemi mentre di solito la carne di lonza è più piccola.
Stendete una fetta di prosciutto sopra ogni bistecchina e una di fontina, arrotolatela su se stessa e fermatela con uno stuzzicadenti per non farla aprire.
Prendete una padella antiaderente, lasciate sciogliere una noce di burro e appoggiatevi delicatamente gli uccelletti per farli rosolare. Attenzione, basta qualche minuto per dare loro sapore e ricordatevi di rigirarli per far dorare entrambi i lati.
Nel frattempo preparate un pentolino con del brodo (in questo caso di dado ma se ne avete di carne o vegetale fresco andrà più che bene). Togliete gli uccelletti dal burro e passateli nel pentolino con il brodo, fate cuocere fino a cottura ultimata coprendo con il coperchio.
A questo punto potete lavare e sminuzzare l'insalata (con la mezzaluna si fa in un attimo), conditela con sale e olio o come preferite, adagiatela sul piatto da portata, posizionatevi sopra gli uccelletti e buon appetito!
Bene, l'altra sera alla classica domanda "Cosa facciamo per cena?" gli si è accesa una lampadina e alla prospettiva di mangiare la solita fettina di carne bianca ha pensato bene di sperimentare qualcosa di nuovo.
Non si tratta di una ricetta particolarmente povera di calore quindi ve la consiglio solo se non avete problemi di dieta e/o di colesterolo ma a parte questo è buonissima. Non richiede una lunga preparazione e soprattutto è abbastanza economica. Gli ingredienti sono pochi e tutti facilmente reperibili, senza contare che a seconda del tipo di formaggio e di carne che decidete di usare la spesa sarà davvero contenuta. Quelli che vedete in foto sono 2 uccelletti di carne di lonza e uno di carne di pollo.
UCCELLETTI SAPORITI SU UN LETTO DI INSALATA
- bistecchine di lonza o di pollo o di tacchino
- prosciutto cotto
- fontina
- burro
- insalata verde
- dado
Per prima cosa prendete la carne, mettetela tra 2 fogli di carta da forno e battetela delicatamente per non sfibrarla. A questo punto decidete se le dimensioni vi permettono di tagliarla a metà e ricavarne 2 uccelletti oppure se basta appena per uno. Nel caso della carne di pollo o di tacchino dovreste riuscire a dividerla in 2 o 3 parti senza problemi mentre di solito la carne di lonza è più piccola.
Stendete una fetta di prosciutto sopra ogni bistecchina e una di fontina, arrotolatela su se stessa e fermatela con uno stuzzicadenti per non farla aprire.
Prendete una padella antiaderente, lasciate sciogliere una noce di burro e appoggiatevi delicatamente gli uccelletti per farli rosolare. Attenzione, basta qualche minuto per dare loro sapore e ricordatevi di rigirarli per far dorare entrambi i lati.
Nel frattempo preparate un pentolino con del brodo (in questo caso di dado ma se ne avete di carne o vegetale fresco andrà più che bene). Togliete gli uccelletti dal burro e passateli nel pentolino con il brodo, fate cuocere fino a cottura ultimata coprendo con il coperchio.
A questo punto potete lavare e sminuzzare l'insalata (con la mezzaluna si fa in un attimo), conditela con sale e olio o come preferite, adagiatela sul piatto da portata, posizionatevi sopra gli uccelletti e buon appetito!
venerdì 24 gennaio 2014
UN PENSIERO SULLE SCELTE DI VITA
Era da un po' di tempo che pensavo di scrivere questo post. Tra ricette e schemi di lavori all'uncinetto volevo infilarci anche qualche pensiero, dato che a mio parere questo blog riflette uno stile di vita, oltre che un'esigenza economica.
Da quando ho scelto di lasciare il lavoro e dedicarmi alla famiglia sono cambiate tante cose, io per prima. Ero una persona come ce ne sono tante, che viveva secondo le regole imposte dalla società perché non sapeva di avere un'alternativa, quindi per i primi anni della mia vita ho cercato di rientrare nei parametri richiesti, di farmi andare bene una vita che in realtà non sentivo mia. Con la nascita di mia figlia sono cambiate le priorità e il suo benessere ha scavalcato tutto, così ho deciso di dedicarmi a lei, pronta a dover fare qualche sacrificio in più ma convinta che ne valesse la pena. E ne vale, ve l'assicuro. Ho scoperto tutto un altro mondo da quando sono casalinga e mamma, un mondo che parte da dentro e che trova riscontri in tantissime altre persone, magari proprio grazie ad internet, che mi permette di leggere, cercare, informarmi, sperimentare.
Ho scoperto l'importanza del silenzio, di sapere ascoltare. Non solo gli altri ma più di tutti se stessi, il proprio corpo, le proprie esigenze interiori. Viviamo in un mondo che corre e corre all'infinito, che ci richiede sempre uno sforzo superiore a quello che possiamo realmente fare, senza averne mai abbastanza. Ve lo siete mai domandati perché siamo sempre tutti proiettati in avanti, nel futuro, come se avessimo un timer che scorre inesorabile senza lasciarci mai il tempo di fermarci a riflettere? Ci alziamo la mattina presto, spesso neanche il tempo di bere un caffè e siamo di corsa in ufficio o in fabbrica, lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo anche 12, 15 ore e poi torniamo a casa, magari diamo un bacio a nostro marito o a nostra moglie, due coccole ai figli e poi a letto e il giorno dopo si ricomincia. E questo anche di sabato e domenica adesso, non ci si ferma mai. Non ci sono più le feste, non esiste Natale, non esiste Pasqua, non ci sono orari, non c'è più rispetto per la vita privata. Non c'è tempo per fare niente, non c'è tempo per respirare, per goderci la vita. Quante vite abbiamo a disposizione? Una sola purtroppo e spesso la sprechiamo rincorrendo un bianconiglio che ci fa fretta e non si lascia acchiappare, come Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma di meraviglioso in questa vita non c'è niente, almeno per me. Se siete degli stacanovisti il discorso cambia, se volete fare carriera vi rispetto, ma il punto è che la società non si ferma a riflettere sul fatto che ci possono essere anche persone che preferirebbero una vita diversa, fatta magari di meno ore di lavoro e più di famiglia, di hobbies, di vita privata. No la società ci dice che il mondo oggi va così e se non ti va bene quella è la porta. Bene, io ho preso la porta. Mai decisione fu più giusta.
Ho imparato tanto da quando ho iniziato a vivere la vita che volevo, su di me, sul mio carattere, sul mio corpo, su quello che davvero conta per me. Ho iniziato cercando sempre modi nuovi per risparmiare, partendo dalla spesa magari e sono arrivata a capire che risparmiare i soldi è solo l'inizio. Spendere meno certo aiuta ma cucinare in casa da grandi benefici che vanno al di là del lato economico (e qui torniamo alle prime vere intenzioni di questo blog). Cucinare in casa significa amore, benessere, salute, tutte cose che non pensavo di dover rincorrere un tempo. Questo mi ha permesso di abbracciare uno stile di vita più sano, più legato alle origini della vita, della famiglia, della terra. Mi ha permesso di disintossicarmi dai farmaci per esempio, imparando che il corpo ha mille risorse per guarire dai vari malanni e che non è necessario imbottirsi di medicine per stare bene. Basta un piccolo aiuto fitoterapico magari, oppure omeopatico. Una tisana, in impacco, un decotto, un olio, un pranzo sano a volte. Ma la gente che mi circonda spesso è troppo impegnata a dover rientrare nei tempi che richiede la società per rischiare di metterci un giorno in più a guarire, non ha tempo di aspettare che il proprio corpo combatta un'infezione o un virus utilizzando le proprie risorse, deve stare bene subito. Allora preferisce intossicarsi di farmaci chimici dai dubbi effetti che curano i sintomi e non la malattia. Si arriva ad abusarne a volte, come nel caso degli antibiotici per esempio, che spesso sono proprio i medici a dispensare come fossero caramelle. Ora io non voglio criticare nessuno ho il massimo rispetto per tutte le scelte di vita, ma dato che questo è il mio blog mi permetto di dire la mia opinione.
La stessa cosa vale per le scelte alimentari. Io non sono vegetariana e non sono vegana, sono dell'idea che il corpo umano abbia bisogno di tutto per poter andare avanti, compresa la carne bianca, rossa, le uova e il latte ma rispetto chi sceglie di vivere una vita priva di questi alimenti, cibandosi di semi e di cereali. Prima di rimanere a casa e dedicarmi alla famiglia non avrei mai avuto la possibilità di scoprire questo aspetto dell'alimentazione, di domandarmi se poteva essere una cosa fattibile per me, di provarla. Ammiro chi lo fa, chi prende una posizione netta e porta avanti il suo pensiero, ma purtroppo oggi giorno è raro anche averne il tempo. Cucinare? Andare a fare la spesa nei negozi biologici? Con i prezzi che hanno? Con il tempo che ci vuole per mettersi ai fornelli e preparare un pasto sano? Molto meglio andare al ristorante e ordinare qualcosa di veloce senza sapere cosa ci mettono dentro, meglio ancora, comprare un pasto pronto surgelato o peggio recarsi al fast food e ingurgitare chissà quanti grassi saturi, conservanti e schifezze varie! No grazie, la mia scelta di vita per fortuna mi permette di cucinare, di pensare per prima cosa all'alimentazione e di informarmi, di sperimentare, di scegliere. Ora non sto dicendo che tutti dovrebbero fare come me, ci mancherebbe. Quello che mi piacerebbe davvero sarebbe riuscire a mettere la famosa "pulce nell'orecchio" anche solo ad una persona che leggerà questo post, per farla riflettere, per darle la possibilità di sapere che esiste un'alternativa all'inesorabile rotolare giù da una collina in discesa aspettando di farsi male. La vita è una e bisogna poter scegliere, a mio parere. Perciò se posso permettermi fermatevi un secondo a riflettere, cercate di capire se la vita che state vivendo vi appartiene veramente, se è ciò che desiderate. Se è così bene, sono felice per voi, ma se non è così avete il diritto e il dovere verso voi stessi di prendere in mano la vostra esistenza e darle la direzione che volete.
Pensateci.
Da quando ho scelto di lasciare il lavoro e dedicarmi alla famiglia sono cambiate tante cose, io per prima. Ero una persona come ce ne sono tante, che viveva secondo le regole imposte dalla società perché non sapeva di avere un'alternativa, quindi per i primi anni della mia vita ho cercato di rientrare nei parametri richiesti, di farmi andare bene una vita che in realtà non sentivo mia. Con la nascita di mia figlia sono cambiate le priorità e il suo benessere ha scavalcato tutto, così ho deciso di dedicarmi a lei, pronta a dover fare qualche sacrificio in più ma convinta che ne valesse la pena. E ne vale, ve l'assicuro. Ho scoperto tutto un altro mondo da quando sono casalinga e mamma, un mondo che parte da dentro e che trova riscontri in tantissime altre persone, magari proprio grazie ad internet, che mi permette di leggere, cercare, informarmi, sperimentare.
Ho scoperto l'importanza del silenzio, di sapere ascoltare. Non solo gli altri ma più di tutti se stessi, il proprio corpo, le proprie esigenze interiori. Viviamo in un mondo che corre e corre all'infinito, che ci richiede sempre uno sforzo superiore a quello che possiamo realmente fare, senza averne mai abbastanza. Ve lo siete mai domandati perché siamo sempre tutti proiettati in avanti, nel futuro, come se avessimo un timer che scorre inesorabile senza lasciarci mai il tempo di fermarci a riflettere? Ci alziamo la mattina presto, spesso neanche il tempo di bere un caffè e siamo di corsa in ufficio o in fabbrica, lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo anche 12, 15 ore e poi torniamo a casa, magari diamo un bacio a nostro marito o a nostra moglie, due coccole ai figli e poi a letto e il giorno dopo si ricomincia. E questo anche di sabato e domenica adesso, non ci si ferma mai. Non ci sono più le feste, non esiste Natale, non esiste Pasqua, non ci sono orari, non c'è più rispetto per la vita privata. Non c'è tempo per fare niente, non c'è tempo per respirare, per goderci la vita. Quante vite abbiamo a disposizione? Una sola purtroppo e spesso la sprechiamo rincorrendo un bianconiglio che ci fa fretta e non si lascia acchiappare, come Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma di meraviglioso in questa vita non c'è niente, almeno per me. Se siete degli stacanovisti il discorso cambia, se volete fare carriera vi rispetto, ma il punto è che la società non si ferma a riflettere sul fatto che ci possono essere anche persone che preferirebbero una vita diversa, fatta magari di meno ore di lavoro e più di famiglia, di hobbies, di vita privata. No la società ci dice che il mondo oggi va così e se non ti va bene quella è la porta. Bene, io ho preso la porta. Mai decisione fu più giusta.
Ho imparato tanto da quando ho iniziato a vivere la vita che volevo, su di me, sul mio carattere, sul mio corpo, su quello che davvero conta per me. Ho iniziato cercando sempre modi nuovi per risparmiare, partendo dalla spesa magari e sono arrivata a capire che risparmiare i soldi è solo l'inizio. Spendere meno certo aiuta ma cucinare in casa da grandi benefici che vanno al di là del lato economico (e qui torniamo alle prime vere intenzioni di questo blog). Cucinare in casa significa amore, benessere, salute, tutte cose che non pensavo di dover rincorrere un tempo. Questo mi ha permesso di abbracciare uno stile di vita più sano, più legato alle origini della vita, della famiglia, della terra. Mi ha permesso di disintossicarmi dai farmaci per esempio, imparando che il corpo ha mille risorse per guarire dai vari malanni e che non è necessario imbottirsi di medicine per stare bene. Basta un piccolo aiuto fitoterapico magari, oppure omeopatico. Una tisana, in impacco, un decotto, un olio, un pranzo sano a volte. Ma la gente che mi circonda spesso è troppo impegnata a dover rientrare nei tempi che richiede la società per rischiare di metterci un giorno in più a guarire, non ha tempo di aspettare che il proprio corpo combatta un'infezione o un virus utilizzando le proprie risorse, deve stare bene subito. Allora preferisce intossicarsi di farmaci chimici dai dubbi effetti che curano i sintomi e non la malattia. Si arriva ad abusarne a volte, come nel caso degli antibiotici per esempio, che spesso sono proprio i medici a dispensare come fossero caramelle. Ora io non voglio criticare nessuno ho il massimo rispetto per tutte le scelte di vita, ma dato che questo è il mio blog mi permetto di dire la mia opinione.
La stessa cosa vale per le scelte alimentari. Io non sono vegetariana e non sono vegana, sono dell'idea che il corpo umano abbia bisogno di tutto per poter andare avanti, compresa la carne bianca, rossa, le uova e il latte ma rispetto chi sceglie di vivere una vita priva di questi alimenti, cibandosi di semi e di cereali. Prima di rimanere a casa e dedicarmi alla famiglia non avrei mai avuto la possibilità di scoprire questo aspetto dell'alimentazione, di domandarmi se poteva essere una cosa fattibile per me, di provarla. Ammiro chi lo fa, chi prende una posizione netta e porta avanti il suo pensiero, ma purtroppo oggi giorno è raro anche averne il tempo. Cucinare? Andare a fare la spesa nei negozi biologici? Con i prezzi che hanno? Con il tempo che ci vuole per mettersi ai fornelli e preparare un pasto sano? Molto meglio andare al ristorante e ordinare qualcosa di veloce senza sapere cosa ci mettono dentro, meglio ancora, comprare un pasto pronto surgelato o peggio recarsi al fast food e ingurgitare chissà quanti grassi saturi, conservanti e schifezze varie! No grazie, la mia scelta di vita per fortuna mi permette di cucinare, di pensare per prima cosa all'alimentazione e di informarmi, di sperimentare, di scegliere. Ora non sto dicendo che tutti dovrebbero fare come me, ci mancherebbe. Quello che mi piacerebbe davvero sarebbe riuscire a mettere la famosa "pulce nell'orecchio" anche solo ad una persona che leggerà questo post, per farla riflettere, per darle la possibilità di sapere che esiste un'alternativa all'inesorabile rotolare giù da una collina in discesa aspettando di farsi male. La vita è una e bisogna poter scegliere, a mio parere. Perciò se posso permettermi fermatevi un secondo a riflettere, cercate di capire se la vita che state vivendo vi appartiene veramente, se è ciò che desiderate. Se è così bene, sono felice per voi, ma se non è così avete il diritto e il dovere verso voi stessi di prendere in mano la vostra esistenza e darle la direzione che volete.
Pensateci.
giovedì 23 gennaio 2014
BORSETTA AD UNCINETTO CON SCHEMA
Ecco un'altra idea che ho realizzato per Natale come regalo ad una persona della mia famiglia. Si tratta di una borsetta in cotone grosso grigio, rifinita con lana nera. Lo schema che ho seguito è quello che avevo già usato in precedenza per un'altra borsa ma all'epoca avevo aumentato i giri e le misure perchè volevo ottenerne una più grande. Questa invece è stata realizzata seguendo esattamente lo schema qui sotto. Naturalmente le dimensioni cambiano in base allo spessore del filo che utilizzate e al numero dell'uncinetto relativo. Io ho optato per il cotone grosso per evitare di ritrovarmi con un oggetto in lana "sfilacciato" dato che si tratta di una borsetta che auspicabilmente dovrebbe essere usata tutti i giorni. Il cotone è resistente, compatto e non sforma ma se preferite un filato in lana o in acrilico basta sceglierne uno più spesso per avere una borsa più grande.
Per questa borsa ho usato uncinetto n. 3, cotone grosso grigio, lana sottile nera, ago da lana e bottone nero per la chiusura.
Come vedete si parte dal fondo della borsa e si lavora in cerchio aumentando gradualmente le maglie fino ad una certa misura, dopodiché si passa ad alternare giri di punti bassi a giri di 2 maglie alte nello stesso punto. Poi si passa a giri di maglie alte singole e giri di punti bassi fino ad arrivare al momento in cui bisogna ridurre un po' le dimensioni della borsetta per darle la classica forma tondeggiante. Si riducono le maglie e infine si passa alla realizzazione dei manici.
Io per decorare un po' la borsetta ho realizzato questo fiore in lana nera
e ho ripassato di nero tutti i bordi, compresa la linguetta dentro i manici. Ovviamente ho applicato un bottone nero per la chiusura.
Se non vi piace questo modo di chiudere la borsa potete optare per un'altra soluzione realizzando una borsetta a sacco che si stringe con una corda come nel caso della mia borsa grande
http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2013/04/borsa-donna-ad-uncinetto.html
Che ne dite? Per me è semplicemente deliziosa!
Per questa borsa ho usato uncinetto n. 3, cotone grosso grigio, lana sottile nera, ago da lana e bottone nero per la chiusura.
Come vedete si parte dal fondo della borsa e si lavora in cerchio aumentando gradualmente le maglie fino ad una certa misura, dopodiché si passa ad alternare giri di punti bassi a giri di 2 maglie alte nello stesso punto. Poi si passa a giri di maglie alte singole e giri di punti bassi fino ad arrivare al momento in cui bisogna ridurre un po' le dimensioni della borsetta per darle la classica forma tondeggiante. Si riducono le maglie e infine si passa alla realizzazione dei manici.
Io per decorare un po' la borsetta ho realizzato questo fiore in lana nera
e ho ripassato di nero tutti i bordi, compresa la linguetta dentro i manici. Ovviamente ho applicato un bottone nero per la chiusura.
Se non vi piace questo modo di chiudere la borsa potete optare per un'altra soluzione realizzando una borsetta a sacco che si stringe con una corda come nel caso della mia borsa grande
http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2013/04/borsa-donna-ad-uncinetto.html
Che ne dite? Per me è semplicemente deliziosa!
mercoledì 22 gennaio 2014
BORSETTA HELLO KITTY ALL'UNCINETTO
Per Natale quest'anno mi sono cimentata nella realizzazione di alcuni oggetti originali che ho regalato ad amici e parenti. Come ho avuto modo di dire in passato su questo blog, trovo che niente più di un regalo "homemade" sia espressione di amore e di affetto. Certo ci sono persone che preferiscono un oggetto acquistato ma piuttosto che spendere i miei soldi per qualcuno e regalare qualcosa di impersonale, se posso scegliere preferisco regalare qualcosa che mi ha impegnato ore di lavoro qualcosa che dica quanto tengo a quella persona.
Naturalmente non si può pensare che i bambini apprezzino in questo modo i regali fatti a mano quindi oltre al solito dono portato da "Babbo Natale", quest'anno ho voluto realizzare per mia figlia e per la mia nipotina una borsetta a forma di Hello Kitty, certa che la scelta del soggetto fosse di loro gradimento.
Ho navigato un po' in internet e ho trovato questo schema molto chiaro che mi è bastato seguire
La borsetta è realizzata interamente in acrilico ed è stata lavorata con uncinetto n. 4.
I colori che ho usato sono il bianco per il viso, il rosa scuro per il fiocco, il nero per gli occhi e i baffi e infine il giallo per il nasino. Solo quest'ultimo è stato fatto in cotone e non in acrilico perché non avevo un colore adatto in casa.
Si procede con la realizzazione di 2 forme del volto, poi si uniscono con un giro di punto basso fino alla punta delle due orecchie lasciando aperta la fessura che va da una punta all'altra. Si cuciono i vari pezzi del volto e si procede con i baffi: io li ho fatti con acrilico nero e un ago da lana direttamente sul volto.
Riprendendo il filo bianco si procede con la tracolla realizzando una catenella lunga quanto la misura desiderata, si attacca con un punto basso all'altra estremità e si continua con un giro di maglie alte, una per ogni catenella.
La chiusura della borsetta è una semplice linguetta che si realizza con punti bassi andando a scalare sempre di più fino ad ottenere la forma che si desidera. Si realizza l'asola facendo 4 catenelle (dipende molto dalla dimensione del bottone che volete usare) e fissando l'ultimo punto al primo. Si cuce il bottone e si controlla che tutto combaci bene.
Gli occhi e il naso altro non sono che piccoli "fiori" realizzati in questo modo: 4 catenelle chiuse a cerchio, poi 2 maglie alte, 1 bassa e così via per 6 volte.
Il fiocco invece è una semplice striscia di acrilico lavorata a maglie alte. Fatela della lunghezza che volete, poi stringetela al centro con un po' dello stesso filo.
Fissate tutto bene, tagliate i vari fili scoperti e voilà!
Naturalmente non si può pensare che i bambini apprezzino in questo modo i regali fatti a mano quindi oltre al solito dono portato da "Babbo Natale", quest'anno ho voluto realizzare per mia figlia e per la mia nipotina una borsetta a forma di Hello Kitty, certa che la scelta del soggetto fosse di loro gradimento.
Ho navigato un po' in internet e ho trovato questo schema molto chiaro che mi è bastato seguire
La borsetta è realizzata interamente in acrilico ed è stata lavorata con uncinetto n. 4.
I colori che ho usato sono il bianco per il viso, il rosa scuro per il fiocco, il nero per gli occhi e i baffi e infine il giallo per il nasino. Solo quest'ultimo è stato fatto in cotone e non in acrilico perché non avevo un colore adatto in casa.
Si procede con la realizzazione di 2 forme del volto, poi si uniscono con un giro di punto basso fino alla punta delle due orecchie lasciando aperta la fessura che va da una punta all'altra. Si cuciono i vari pezzi del volto e si procede con i baffi: io li ho fatti con acrilico nero e un ago da lana direttamente sul volto.
Riprendendo il filo bianco si procede con la tracolla realizzando una catenella lunga quanto la misura desiderata, si attacca con un punto basso all'altra estremità e si continua con un giro di maglie alte, una per ogni catenella.
La chiusura della borsetta è una semplice linguetta che si realizza con punti bassi andando a scalare sempre di più fino ad ottenere la forma che si desidera. Si realizza l'asola facendo 4 catenelle (dipende molto dalla dimensione del bottone che volete usare) e fissando l'ultimo punto al primo. Si cuce il bottone e si controlla che tutto combaci bene.
Gli occhi e il naso altro non sono che piccoli "fiori" realizzati in questo modo: 4 catenelle chiuse a cerchio, poi 2 maglie alte, 1 bassa e così via per 6 volte.
Il fiocco invece è una semplice striscia di acrilico lavorata a maglie alte. Fatela della lunghezza che volete, poi stringetela al centro con un po' dello stesso filo.
Fissate tutto bene, tagliate i vari fili scoperti e voilà!
lunedì 20 gennaio 2014
SALVASLIP LAVABILI FAI DA TE: TUTORIAL
La prima cosa che vi verrà in mente è: "Ma perché? Sono così comodi quelli usa e getta che si trovano in commercio! Inoltre ce ne sono di tutti i tipi, di tutti i prezzi e per tutte le esigenze.." Si è verissimo, ma vi garantisco che se avrete pazienza il tempo sufficiente per leggere per intero questo post alla fine mi darete almeno il beneficio del dubbio.
Innanzitutto bisogna dire che dipende molto da che uso ne fate. Ci sono donne che usano i salvaslip tutti i giorni e donne che li usano sporadicamente, magari solo alla fine del ciclo. In questo caso capisco che per voi non sia un'idea fattibile, però ci sono anche tante donne che non riescono a stare senza, per un motivo o per l'altro. Io sono una di quelle e nella mia vita ne ho provati di tutti i tipi: bianchi, neri, grossi, sottili, stesi, in pocket, da perizoma, con ali, di marca, non di marca... Non mi sono mi trovata benissimo con nessuno di questi, soprattutto perché dopo un po' mi irritavano la pelle, non mi sentivo mai pulita ed ero costretta a cambiarli anche più volte al giorno.
Ecco perché quando ho letto per la prima volta della possibilità di usare quelli lavabili ho subito drizzato le orecchie. Ovviamente dipende molto anche da che rapporto avete con il vostro corpo, se vi da fastidio avere a che fare con i vostri "liquidi corporei" oppure no. Io per esempio quando ho saputo dell'esistenza della moon cup, la ciotolina in silicone che raccoglie il sangue mestruale ho pensato subito che non facesse per me e mi si è accapponata la pelle.. Ognuno ha le proprie convinzioni e non sono certo qui per convincere nessuno.
Tornando a noi, i salvaslip lavabili a mio parere sono favolosi: intanto perché come dicevo prima non si buttano, quindi se siete delle ambientaliste e pensate ai rifiuti da smaltire questo è un enorme contributo che potete dare alla natura (lo sapevate che per smaltire un salvaslip usa e getta occorrono 500 anni??), poi c'è il fattore economico che in un momento di crisi come questo non guasta mai... Avete mai pensato a quanti soldi spendete ogni mese per i salvaslip usa e getta? Magari comprando quelli di marca perché non vi fidate delle sotto marche? E infine, ma secondo me si tratta del fattore più importante, la questione igienica e salutare. Avendo a contatto con la pelle un materiale come il cotone, chi soffre di irritazioni o di infezioni frequenti non potrà che trarre beneficio da questa scelta. Quando mi è capitato di avere problemi intimi, la mia ginecologa mi ha sempre detto di usare i prodotti in cotone che si comprano in farmacia, ma avete presente quanto costa un pacco di salvaslip della marca Presteril ad esempio? 5 euro almeno! E poi sono comunque usa e getta.. Cotone per cotone, tanto vale usare un prodotto lavabile, no? Infine c'è un altro fattore importantissimo: i salvalip lavabili non fanno alcun odore! Non so voi ma a me è capitato spessissimo di avere questo problema con gli usa e getta, forse per via dei prodotti chimici che contengono, con questi invece non si sente assolutamente nulla.
Ora se siete dell'idea di provare i salvaslip lavabili avete davanti due strade: acquistare quelli già fatti (magari online senza poterli vedere e toccare perché pochi negozi li vendono), oppure scegliere di farveli da sole. Tranquille, non è niente di impossibile, ci sono riuscita persino io! Per curiosità ho voluto acquistarne uno giusto per rendermi conto della differenza e mi dispiace ma devo dire che mi sono trovata meglio con quelli fatti da me. Io l'ho trovato in provincia di Bologna, a Crespellano in un negozio che si chiama "L'isola che non c'era" e che vende anche assorbenti lavabili e pannolini lavabili di marche importanti come Popolini ad esempio. Il materiale è ottimo, soffice e delicato, il prezzo è di 6 euro a salvaslip e come potrete immaginare, se optate per questa scelta ve ne serviranno parecchi...
C'è da dire anche che quello comprato ha secondo me un grosso difetto: essendo una misura standard non si adatta bene a tutti gli slip. I miei ad esempio sono troppo larghi e dovendo fissare il salvaslip alla base chiudendolo con due automatici si viene a creare inevitabilmente un piccolo rigonfiamento al centro che da un po' fastidio. Facendoli voi invece avete la possibilità di personalizzarli, di farne alcuni per i perizoma, altri per gli slip classici..
Qui c'è il tutorial che ho usato io, dato che la mia non è un'idea nuova ma ho semplicemente seguito le istruzioni di un'altra ragazza che si è cimentata prima di me in quest'avventura
http://seconda-chance.blogspot.it/2013/07/tutorial-come-fare-i-salvaslip-lavabili.html
Come vedete la prima cosa da fare è disegnare su un foglio A4 la sagoma del vostro abituale salvaslip usa e getta. Questo vi permette intanto di mantenere una forma a voi consona ed eventualmente di modificarlo a seconda delle vostre esigenze. Ricalcandolo potete poi disegnarne le ali. Questo passaggio per me è stato un po' complicato perchè come dicevo prima ho dovuto adattarlo alla forma dei miei slip quindi ha richiesto qualche tentativo. La forma delle ali mi è venuta un po' diversa da quella in foto nel link ma a mio parere è più funzionale di quella "classica" che ha anche il salvaslip lavabile che ho acquistato.
Bene, a questo punto bisogna scegliere i materiali. Io ho usato una pezza di cotone puro bianco per la parte che va a contatto con la pelle, un vecchio canovaccio di cotone per la parte che va a contatto con lo slip e al centro, invece del pile ho utilizzato un asciugamano in spugna, il tutto rigorosamente bianco. Si sa che per evitare o prevenire irritazioni è indispensabile usare materiali non colorati, per cui mi sono affidata solo ed esclusivamente al bianco puro.
Il risultato è questo
Innanzitutto bisogna dire che dipende molto da che uso ne fate. Ci sono donne che usano i salvaslip tutti i giorni e donne che li usano sporadicamente, magari solo alla fine del ciclo. In questo caso capisco che per voi non sia un'idea fattibile, però ci sono anche tante donne che non riescono a stare senza, per un motivo o per l'altro. Io sono una di quelle e nella mia vita ne ho provati di tutti i tipi: bianchi, neri, grossi, sottili, stesi, in pocket, da perizoma, con ali, di marca, non di marca... Non mi sono mi trovata benissimo con nessuno di questi, soprattutto perché dopo un po' mi irritavano la pelle, non mi sentivo mai pulita ed ero costretta a cambiarli anche più volte al giorno.
Ecco perché quando ho letto per la prima volta della possibilità di usare quelli lavabili ho subito drizzato le orecchie. Ovviamente dipende molto anche da che rapporto avete con il vostro corpo, se vi da fastidio avere a che fare con i vostri "liquidi corporei" oppure no. Io per esempio quando ho saputo dell'esistenza della moon cup, la ciotolina in silicone che raccoglie il sangue mestruale ho pensato subito che non facesse per me e mi si è accapponata la pelle.. Ognuno ha le proprie convinzioni e non sono certo qui per convincere nessuno.
Tornando a noi, i salvaslip lavabili a mio parere sono favolosi: intanto perché come dicevo prima non si buttano, quindi se siete delle ambientaliste e pensate ai rifiuti da smaltire questo è un enorme contributo che potete dare alla natura (lo sapevate che per smaltire un salvaslip usa e getta occorrono 500 anni??), poi c'è il fattore economico che in un momento di crisi come questo non guasta mai... Avete mai pensato a quanti soldi spendete ogni mese per i salvaslip usa e getta? Magari comprando quelli di marca perché non vi fidate delle sotto marche? E infine, ma secondo me si tratta del fattore più importante, la questione igienica e salutare. Avendo a contatto con la pelle un materiale come il cotone, chi soffre di irritazioni o di infezioni frequenti non potrà che trarre beneficio da questa scelta. Quando mi è capitato di avere problemi intimi, la mia ginecologa mi ha sempre detto di usare i prodotti in cotone che si comprano in farmacia, ma avete presente quanto costa un pacco di salvaslip della marca Presteril ad esempio? 5 euro almeno! E poi sono comunque usa e getta.. Cotone per cotone, tanto vale usare un prodotto lavabile, no? Infine c'è un altro fattore importantissimo: i salvalip lavabili non fanno alcun odore! Non so voi ma a me è capitato spessissimo di avere questo problema con gli usa e getta, forse per via dei prodotti chimici che contengono, con questi invece non si sente assolutamente nulla.
Ora se siete dell'idea di provare i salvaslip lavabili avete davanti due strade: acquistare quelli già fatti (magari online senza poterli vedere e toccare perché pochi negozi li vendono), oppure scegliere di farveli da sole. Tranquille, non è niente di impossibile, ci sono riuscita persino io! Per curiosità ho voluto acquistarne uno giusto per rendermi conto della differenza e mi dispiace ma devo dire che mi sono trovata meglio con quelli fatti da me. Io l'ho trovato in provincia di Bologna, a Crespellano in un negozio che si chiama "L'isola che non c'era" e che vende anche assorbenti lavabili e pannolini lavabili di marche importanti come Popolini ad esempio. Il materiale è ottimo, soffice e delicato, il prezzo è di 6 euro a salvaslip e come potrete immaginare, se optate per questa scelta ve ne serviranno parecchi...
C'è da dire anche che quello comprato ha secondo me un grosso difetto: essendo una misura standard non si adatta bene a tutti gli slip. I miei ad esempio sono troppo larghi e dovendo fissare il salvaslip alla base chiudendolo con due automatici si viene a creare inevitabilmente un piccolo rigonfiamento al centro che da un po' fastidio. Facendoli voi invece avete la possibilità di personalizzarli, di farne alcuni per i perizoma, altri per gli slip classici..
Qui c'è il tutorial che ho usato io, dato che la mia non è un'idea nuova ma ho semplicemente seguito le istruzioni di un'altra ragazza che si è cimentata prima di me in quest'avventura
http://seconda-chance.blogspot.it/2013/07/tutorial-come-fare-i-salvaslip-lavabili.html
Come vedete la prima cosa da fare è disegnare su un foglio A4 la sagoma del vostro abituale salvaslip usa e getta. Questo vi permette intanto di mantenere una forma a voi consona ed eventualmente di modificarlo a seconda delle vostre esigenze. Ricalcandolo potete poi disegnarne le ali. Questo passaggio per me è stato un po' complicato perchè come dicevo prima ho dovuto adattarlo alla forma dei miei slip quindi ha richiesto qualche tentativo. La forma delle ali mi è venuta un po' diversa da quella in foto nel link ma a mio parere è più funzionale di quella "classica" che ha anche il salvaslip lavabile che ho acquistato.
Bene, a questo punto bisogna scegliere i materiali. Io ho usato una pezza di cotone puro bianco per la parte che va a contatto con la pelle, un vecchio canovaccio di cotone per la parte che va a contatto con lo slip e al centro, invece del pile ho utilizzato un asciugamano in spugna, il tutto rigorosamente bianco. Si sa che per evitare o prevenire irritazioni è indispensabile usare materiali non colorati, per cui mi sono affidata solo ed esclusivamente al bianco puro.
Il risultato è questo
A sinistra vedete il salvaslip che ho acquistato e a destra quello che ho fatto io. Come dicevo prima salta all'occhio la differenza della forma delle ali e la dimensione che nel mio caso è un po' più grande. Per il resto sono molto simili.
Una volta ritagliate le forme dai materiali che avete scelto proseguite con la cucitura a macchina. Per prima cosa bisogna fare la riga centrale che terrà fermi i 3 strati, poi proseguite con la forma della sagoma centrale e infine ripassate tutti i bordi per tenere chiusi bene bene gli strati. Per ultimo procuratevi dei bottoni automatici che andrete ad attaccare a mano (purtroppo non c'è alternativa) in modo che si chiudano sotto lo slip. Non preoccupatevi perché non li sentirete nemmeno una volta indossato.
Per quanto riguarda il lavaggio io faccio così: una volta usato lo lavo con acqua fredda e sapone (anche per le mani) come per un normale slip, poi lo metto in lavatrice insieme al bucato a 40° o 60°, dipende. Ovviamente se avete necessità di disinfettarli per via di alcune infezioni basta metterli a mollo in acqua e amuchina o acqua e bicarbonato e poi lavarli in lavatrice ad una temperatura più alta. L'unica cosa che ho notato purtroppo è che dopo i primi lavaggi tendono a sfilacciarsi un po' ma sono comunque oggetti che nessuno vede tranne voi quindi non penso dobbiate farne una questione di estetica. Ci sono anche donne che tengono a queste cose e allora possono scegliere un tessuto diverso, magari colorato o a fantasia (online se ne trovano di tutti i tipi).
Bene, vi ho almeno in parte incuriosite? Beh sappiate che se volete provarli ma non avete voglia di farveli da sole o non ne avete le capacità, su ordinazione posso anche farveli io e venderli online ad un prezzo decisamente più basso rispetto ai negozi. Fatemi sapere
giovedì 16 gennaio 2014
CREMA PASTICCERA ALL'ARANCIA FATTA IN CASA
Eccomi di nuovo qui con una ricettina semplice semplice ma di grande effetto.
Avevo necessità di consumare un po' di latte per evitare che scadesse in dispensa ma purtroppo in casa non avevo nessun limone per fare la crema pasticcera. Che fare allora? Ho provato ad usare l'arancia al suo posto e il risultato forse è addirittura migliore!
Ovviamente si può usare sia per farcire torte, sia come dessert e data anche la semplicità degli ingredienti oserei dire che non si tratta nemmeno di una ricetta ipercalorica. In fondo ci sono 3 uova per 500 ml di latte per cui mi sento di consigliarla a tutti. Non servono aromi come la vanillina a differenza della versione con il limone perché già così è super profumata e vi garantisco che il suo sapore delicato è davvero qualcosa di unico. Se preferite una crema più dolce aggiungete altro zucchero, se la volete ancora più profumata aggiungete altra scorza.
CREMA PASTICCERA ALL'ARANCIA
500 ml latte
50 g. farina
la scorza di mezza arancia
4 cucchiai di zucchero
3 rossi d'uovo
Fate scaldare il latte in un pentolino insieme alla scorza dell'arancia. Io ho usato un'arancia rossa ma credo proprio che non ci siano differenze, state solo attente a togliere il più possibile la parte bianca della buccia perché è quella amara.
Portate quasi ad ebollizione ma spegnete il fuoco un attimo prima.
In una ciotola montate i rossi d'uovo con lo zucchero usando una frusta a mano finchè non saranno chiari e spumosi. A questo punto incorporate piano piano la farina sempre mescolando con la frusta. Ora aggiungete il latte un po' per volta e mescolate molto piano per evitare di creare grumi, dovete lasciare che i due composti si uniscano e assumano la stessa temperatura. Finite di incorporare il latte e versate il tutto in un pentolino. Mettete sul fuoco e continuando a mescolare con un cucchiaio portate ad ebollizione facendo addensare.
Quando la crema sarà pronta assaggiandola noterete che ha un leggero retrogusto amaro ma vi garantisco che una volta raffreddata questo sparirà.
Con queste dosi verranno circa 3 ciotoline di crema come da foto.
Buon appetito!
Avevo necessità di consumare un po' di latte per evitare che scadesse in dispensa ma purtroppo in casa non avevo nessun limone per fare la crema pasticcera. Che fare allora? Ho provato ad usare l'arancia al suo posto e il risultato forse è addirittura migliore!
Ovviamente si può usare sia per farcire torte, sia come dessert e data anche la semplicità degli ingredienti oserei dire che non si tratta nemmeno di una ricetta ipercalorica. In fondo ci sono 3 uova per 500 ml di latte per cui mi sento di consigliarla a tutti. Non servono aromi come la vanillina a differenza della versione con il limone perché già così è super profumata e vi garantisco che il suo sapore delicato è davvero qualcosa di unico. Se preferite una crema più dolce aggiungete altro zucchero, se la volete ancora più profumata aggiungete altra scorza.
CREMA PASTICCERA ALL'ARANCIA
500 ml latte
50 g. farina
la scorza di mezza arancia
4 cucchiai di zucchero
3 rossi d'uovo
Fate scaldare il latte in un pentolino insieme alla scorza dell'arancia. Io ho usato un'arancia rossa ma credo proprio che non ci siano differenze, state solo attente a togliere il più possibile la parte bianca della buccia perché è quella amara.
Portate quasi ad ebollizione ma spegnete il fuoco un attimo prima.
In una ciotola montate i rossi d'uovo con lo zucchero usando una frusta a mano finchè non saranno chiari e spumosi. A questo punto incorporate piano piano la farina sempre mescolando con la frusta. Ora aggiungete il latte un po' per volta e mescolate molto piano per evitare di creare grumi, dovete lasciare che i due composti si uniscano e assumano la stessa temperatura. Finite di incorporare il latte e versate il tutto in un pentolino. Mettete sul fuoco e continuando a mescolare con un cucchiaio portate ad ebollizione facendo addensare.
Quando la crema sarà pronta assaggiandola noterete che ha un leggero retrogusto amaro ma vi garantisco che una volta raffreddata questo sparirà.
Con queste dosi verranno circa 3 ciotoline di crema come da foto.
Buon appetito!
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