Quest'anno per Natale ho preparato una sorpresa per mia figlia riciclando i vasetti di omogeneizzati che uso per la piccola. Mi piange il cuore all'idea di buttarli via e anche se non ho potuto tenerli tutti, almeno in parte sono riuscita a riutilizzarli.
Abbiamo già il nostro classico calendario con i cioccolatini (e quello non ce lo toglie nessuno), ma volevo realizzare qualcosa di creativo, di intelligente, che non prevedesse i classici dolcetti spaccadenti o peggio ancora giochini o perline da spargere per casa.
Mi sono imbattuta in questo sito http://www.piccolini.it/calendario-avvento/25/ dove ho trovato un sacco di favolette per bambini inerenti al Natale, una per ogni giorno dell'avvento. In un attimo ho avuto l'illuminazione!
Ho stampato i racconti (sono appunto 25) su fogli fronte retro in modo da averne uno intero per pagina, li ho piegati e inseriti in ogni vasetto vuoto. Ho realizzato i numeri a mano da mettere sui tappi, li ho ritagliati e incollati e poi li ho richiusi.
Ho poi tagliato un cartone a forma di albero di Natale e ho incollato i vasetti in ordine sparso seguendo la forma di albero di Natale e voilà!
Ogni giorno dell'avvento una storia che parla di Natale, un modo per avvicinare i bambini sia al vero significato di questa festa ormai estremamente consumistica, sia alla lettura e alla bellezza della parola scritta.
Che ne dite?
domenica 30 novembre 2014
sabato 15 novembre 2014
ORSETTO DI RISO ALLO ZAFFERANO
No non sono impazzita: con quello che costa lo zafferano non avrei mai pensato di inserire una ricetta del genere nel mio blog, che per principio va contro ad ogni tipo di spreco. Qualche tempo fa avevo trovato un'offerta del 50% e ne avevo comprate 3 bustine, quindi oggi ho deciso di provare a fare il risotto alla milanese.
Ovviamente mia figlia ha storto il naso non appena entrata in cucina "Mamma cos'è quella roba puzzolente?" mi ha detto molto dolcemente.... "E' il tuo pranzo" ho risposto " Mettiti il cuore in pace perchè oggi si mangia il risotto giallo" " E di cosa sa?" " Di niente, lo zafferano da solo il colore, è praticamente insapore".
Non ero riuscita a convincerla fino in fondo e allora mi è scattata l'idea! Rendere irresistibile un piatto a volte richiede davvero un minimo sforzo, soprattutto se si tratta di dover accontentare dei bambini.
Ho preso un coppapasta e qualche verdura già cotta che avevo nel frigo e volià, ecco l'orsetto di riso giallo!
Le dosi non le metto perchè come sempre in questi casi sono andata ad occhio e a gusto.
ORSETTO DI RISO ALLO ZAFFERANO
- riso
- 1 bustina di zafferano
- burro
- 1 dado vegetale
- cipolla (surgelata in questo caso)
- verdure per decorare (zucchine, carote e fagiolini)
- vino bianco
Prendiamo una padella e facciamo sciogliere un pò di burro (io ne avrò messI 30 g. al massimo). Aggiungiamo la cipolla surgelata e il riso per tostarlo e dargli sapore. Nel frattempo prepariamo del brodo vegetale con il dado e lasciamolo bollire. Dopo qualche minuto, quando il riso ha assorbito il burro sfumiamo con un pò di vino bianco e mescoliamo bene. Quando anche questo si sarà assorbito aggiungiamo un paio di mestoli di brodo e continuiamo questa operazione fino a completa cottura. Poco prima della fine facciamo sciogliere lo zafferano in poco brodo e aggiungiamolo al riso, vedrete subito il colore giallo intenso. Mettiamo una noce di burro per insaporire ulteriormente e una volta spento il fuoco mantechiamo con una spolverata di parmigiano. Nel mio caso non c'è stato bisogno di aggiungere sale.
Per fare la faccina dell'orso usiamo un coppapasta, schiacciamo bene dentro il riso e pareggiamolo con un cucchiaio, poi mettiamo le zucchine per fare le orecchie, le carote per gli occhi e il fagiolino per la bocca.
Più semplice di così...
Ovviamente mia figlia ha storto il naso non appena entrata in cucina "Mamma cos'è quella roba puzzolente?" mi ha detto molto dolcemente.... "E' il tuo pranzo" ho risposto " Mettiti il cuore in pace perchè oggi si mangia il risotto giallo" " E di cosa sa?" " Di niente, lo zafferano da solo il colore, è praticamente insapore".
Non ero riuscita a convincerla fino in fondo e allora mi è scattata l'idea! Rendere irresistibile un piatto a volte richiede davvero un minimo sforzo, soprattutto se si tratta di dover accontentare dei bambini.
Ho preso un coppapasta e qualche verdura già cotta che avevo nel frigo e volià, ecco l'orsetto di riso giallo!
Le dosi non le metto perchè come sempre in questi casi sono andata ad occhio e a gusto.
ORSETTO DI RISO ALLO ZAFFERANO
- riso
- 1 bustina di zafferano
- burro
- 1 dado vegetale
- cipolla (surgelata in questo caso)
- verdure per decorare (zucchine, carote e fagiolini)
- vino bianco
Prendiamo una padella e facciamo sciogliere un pò di burro (io ne avrò messI 30 g. al massimo). Aggiungiamo la cipolla surgelata e il riso per tostarlo e dargli sapore. Nel frattempo prepariamo del brodo vegetale con il dado e lasciamolo bollire. Dopo qualche minuto, quando il riso ha assorbito il burro sfumiamo con un pò di vino bianco e mescoliamo bene. Quando anche questo si sarà assorbito aggiungiamo un paio di mestoli di brodo e continuiamo questa operazione fino a completa cottura. Poco prima della fine facciamo sciogliere lo zafferano in poco brodo e aggiungiamolo al riso, vedrete subito il colore giallo intenso. Mettiamo una noce di burro per insaporire ulteriormente e una volta spento il fuoco mantechiamo con una spolverata di parmigiano. Nel mio caso non c'è stato bisogno di aggiungere sale.
Per fare la faccina dell'orso usiamo un coppapasta, schiacciamo bene dentro il riso e pareggiamolo con un cucchiaio, poi mettiamo le zucchine per fare le orecchie, le carote per gli occhi e il fagiolino per la bocca.
Più semplice di così...
venerdì 14 novembre 2014
FOCACCIA SVUOTAFRIGO IN PADELLA CON LIEVITO ISTANTANEO
Ultimamente mi capita sempre più spesso di non avere il tempo di fare niente. Persino cucinare è diventato difficile, con una bimba di 9 mesi lanciata alla scoperta della casa e del mondo, una di 7 anni nel pieno della crescita e una casa da pulire e riordinare. Nel limite del possibile cerco ancora di preparare quello che posso con le mie mani per non ricorrere a piatti già pronti e poco sani e l'altra sera ho provato una ricetta fantastica, ideale per chi come me non ha tempo da perdere. Non necessita di lievitazione perchè si usa il lievito istantaneo e anche se mi dispiace ammetterlo, ultimamente ho abbandonato nel frigorifero la mia pasta madre in versione solida e poolish e mi sono data al lievito chimico. Non temete comunque, conto di resuscitarle al più presto!
La mia amica Sandy (ve la ricordate quella dei biscotti senza burro e senza uova?) mi ha passato questa ricetta e io ci tengo a passarla anche a coloro che leggono il mio blog (sarete almeno una decina, che dite??)
Ovviamente si può farcire con qualunque cosa abbiate da smaltire, si tratta dell'ennesima focaccia svuotafrigo buona e comoda. Cotta in padella ci permette di risparmiare sulla bolletta perchè non dobbiamo usare il forno e i tempi di cottura sono davvero brevi: 16 minuti in tutto! Siete pronte? Cominciamo!
FOCACCIA SVUOTAFRIGO IN PADELLA CON LIEVITO ISTANTANEO
(dosi per circa 4 persone)
- 250 farina 00
- 100 ml acqua
- 50 ml latte
- mezza bustina di lievito istantaneo per torte salate
- 12 ml olio evo
- 8 g. sale circa
- un pizzico di zucchero
- crescenza
- verdure cotte e condite (nel mio caso)
Prendiamo una ciotola e setacciamo lievito e farina. Aggiungiamo tutti gli altri ingredienti e mescoliamo con le mani fino ad ottenere una palla. Mettiamola su un tagliere e lavoriamola fino a quando non diventerà elastica e non appiccicosa, se fosse necessario possiamo aggiungere un pò di farina. Dividiamola in due parti uguali e con il mattarello stendiamo l'impasto fino a formare 2 cerchi. Ungiamo un pezzo di carta assorbente con un goccio di olio evo e passiamolo sul fondo di una padella. Posizioniamo il primo cerchio di pasta, aggiungiamo la farcia (nel mio caso crescenza e verdure del brodo della piccola da smaltire) e chiudiamo infine con il secondo cerchio. Sigilliamo i bordi chiudendoli verso l'alto, arricciando un pò le estremità. Mettiamo sul fuoco la padella e cuociamo 8 minuti per lato.
Buonissima!
La mia amica Sandy (ve la ricordate quella dei biscotti senza burro e senza uova?) mi ha passato questa ricetta e io ci tengo a passarla anche a coloro che leggono il mio blog (sarete almeno una decina, che dite??)
Ovviamente si può farcire con qualunque cosa abbiate da smaltire, si tratta dell'ennesima focaccia svuotafrigo buona e comoda. Cotta in padella ci permette di risparmiare sulla bolletta perchè non dobbiamo usare il forno e i tempi di cottura sono davvero brevi: 16 minuti in tutto! Siete pronte? Cominciamo!
FOCACCIA SVUOTAFRIGO IN PADELLA CON LIEVITO ISTANTANEO
(dosi per circa 4 persone)
- 250 farina 00
- 100 ml acqua
- 50 ml latte
- mezza bustina di lievito istantaneo per torte salate
- 12 ml olio evo
- 8 g. sale circa
- un pizzico di zucchero
- crescenza
- verdure cotte e condite (nel mio caso)
Prendiamo una ciotola e setacciamo lievito e farina. Aggiungiamo tutti gli altri ingredienti e mescoliamo con le mani fino ad ottenere una palla. Mettiamola su un tagliere e lavoriamola fino a quando non diventerà elastica e non appiccicosa, se fosse necessario possiamo aggiungere un pò di farina. Dividiamola in due parti uguali e con il mattarello stendiamo l'impasto fino a formare 2 cerchi. Ungiamo un pezzo di carta assorbente con un goccio di olio evo e passiamolo sul fondo di una padella. Posizioniamo il primo cerchio di pasta, aggiungiamo la farcia (nel mio caso crescenza e verdure del brodo della piccola da smaltire) e chiudiamo infine con il secondo cerchio. Sigilliamo i bordi chiudendoli verso l'alto, arricciando un pò le estremità. Mettiamo sul fuoco la padella e cuociamo 8 minuti per lato.
Buonissima!
mercoledì 5 novembre 2014
BOMBE DI PANE RIPIENE
Esperimento dell'altra sera dell'ultimo minuto. Non avevo molto tempo quindi ho preferito usare il lievito di birra in polvere al posto della pasta madre, che mi ha permesso nel giro di un paio d'ore di fare il tutto.
Si tratta di palline di pane ripiene di quello che volete, principalmente si tratta di una ricetta svuotafrigo. Io ho messo dentro mozzarella e un pò di verdure, sia per farle mangiare a mia figlia (le inserisco ovunque ormai) sia perchè ne avevo tantissime da smaltire. Essendo nel pieno della fase di svezzamento della piccola di quasi 9 mesi ogni giorno ho almeno un piatto di verdure varie già cotte, scondite e da consumare... che fare? Beh le ho spezzettate tutte, le ho condite e le ho messe dentro a queste bombe. Risultato? Una bontà!
C'è però da dire che la ricetta originale prevede una dose di acqua che io ho trovato eccessiva e che ha lasciato l'impasto troppo bagnato, così bagnato che non sono riuscita a lavorarlo. Allora l'ho suddiviso in pezzetti e uno per volta li ho infarinati un pò per poterli modellare con le mani. Se decidete di provare questa ricetta consiglio caldamente di calare la quantità di acqua (o di aumentare la farina, dipende da quante ne volete fare). Io scrivo in ogni caso le dosi originali, poi regolatevi voi.
BOMBE DI PANE RIPIENE
- 250 g. farina manitoba
- 250 farina 00
- 1 busta di lievito di birra
- 1 uovo
- 300 ml acqua (che io calerei a 250 o anche meno)
- 8 g. sale
- mozzarella
- verdure
Io ho messo tutto nella planetaria e ho lasciato andare con la foglia per circa 10 minuti. Poi ho messo l'impasto in una ciotola coperta con pellicola, lasciata nel forno spento con la luce accesa per un'ora e mezzo circa (o comunque fino a che non ha raddoppiato il volume).
A quel punto come dicevo prima ho spezzettato l'impasto, ho infarinato ogni pezzo, poi gli ho dato una forma circolare, ho inserito nel centro un pezzo di mozzarella e un cucchiaino di verdure e ho richiuso bene i lembi per non far uscire il ripieno. Ho messo le bombe su una teglia ricoperta da carta forno, ho lasciato lievitare ancora 30 minuti e poi ho spennellato la superficie con un rosso d'uovo e infine ho infornato a 180° per circa 25/30 minuti.
Servite le bombe ancora tiepide. Se volete potete congelarle e al momento del pasto scaldatele un pò nel forno.
Buon appetito!
martedì 4 novembre 2014
TACCHINO SEGNAPOSTO CON VASETTO DI OMOGENEIZZATO
Insieme al menù del Ringraziamento (già ampiamente spiegato nel post precedente) per festeggiare degnamente serve una tavola ben imbandita e dai colori autunnali.
Si perchè oltre al piacere di cucinare piatti insoliti e di avere la famiglia riunita per un giorno, il bello di organizzare questo pranzo per quanto mi riguarda sta anche nel celebrare una stagione che io adoro: l'autunno. Portare in tavola un pò di natura insieme ai suoi incredibili colori caldi è meraviglioso per me. E allora avanti con le zucche, con l'uva, con i melograni, con le castagne, con le foglie secche gialle, rosse e marroni.
E i segnaposti?
Dovevo coinvolgere la mia figlia più grande in qualche modo, no? E se alla vista del tacchino crudo è scappata via terrorizzata, sulla realizzazione di qualche decorazione autunnale sono riuscita ad incastrarla.
Erano mesi che mi chiedevo cosa farne di tutti quei vasetti di omogeneizzati che mi erano rimasti nella credenza. Alcuni li ho buttati, è vero, ma con quello che costano mi piange il cuore non riutilizzarne nessuno... e in un baleno ecco la soluzione!
Io e la mia piccola grande peste ci siamo messe all'opera e nel giro di un'oretta siamo riuscite a realizzare questi bellissimi segnaposti dalle sembianze di tacchini, con tanto di bigliettino interno con il nome della persona. Non sono simpaticissimi? Sono bastati dei cartoncini colorati, qualche pennarello, forbici, nastro adesivo e un pò di fantasia.. ah e naturalmente anche i nostri vasetti di omogeneizzati vuoti!
I suoi occhi si sono illuminati quando una semplice idea le ha permesso di realizzare materialmente qualcosa con le sue mani e questo ancora una volta mi dimostra quanto sia importante la manualità per la crescita di un bambino, molto più che trascorrere ore ed ore davanti alla televisione o peggio ancora ad armeggiare con tablet o videogames.
Ogni commensale si è portato a casa il suo segnaposto in ricordo di questa giornata e dato che ancora i vasetti vuoti abbondano in casa nostra, a presto nuove idee per riutilizzarli ancora e ancora.
domenica 2 novembre 2014
IL TACCHINO RIPIENO SPEZIATO - HAPPY THANKSGIVING!
Anno nuovo ricetta nuova.
Per chi ancora non lo sapesse da qualche anno a questa parte ogni autunno mi diletto nel preparare il classico pranzo del Ringraziamento, seguendo le ricette americane il più possibile fedeli alle originali. Su internet di trova di tutto, da quelle irrealizzabili a quelle reinterpretate con ingredienti nostrani (che personalmente trovo assurde). Bisogna spulciare strato dopo strato, sito dopo sito, per trovare la ricetta vera e buona, con ingredienti che possano piacere e soprattutto spiegata come si deve, senza sorprese dell'ultimo momento. Confido nel fatto che chi afferma di pubblicare le ricette americane sappia quello che dice e che non si inventi nulla, ad ogni modo quella di quest'anno era veramente ottima, così ho deciso di postarvela.
So che state pensando "perchè cavolo dovrei cucinare un tacchino ripieno in Italia se non abbiamo un motivo per festeggiare come fanno oltreoceano?" Me lo sento ripetere ogni anno dai miei commensali, che puntualmente si lamentano del fatto che vengono sfamati da un menù insolito dal sapore non proprio tradizionale. Si, siamo in Italia, e allora? Non andiamo forse a mangiare cinese o marocchino, o indiano nei nostri ristoranti preferiti? Cosa cambia? Ve lo dico io: niente! Se poi chi contesta afferma che la festa del Ringraziamento ha una base storica che non appartiene al popolo italiano, allora ha perfettamente ragione, tanto più che il Thanksgiving viene fatto l'ultimo giovedì di novembre e non certo il 2 che tra l'altro è la commemorazione dei defunti. In questo caso io rispondo che il bello di questa festa è poter stare tutti insieme seduti ad un tavolo, consumando un pranzo unico che nessun altro al di fuori di me preparerebbe mai nella mia famiglia! Nel mio caso la scelta della data è puramente casuale, in base agli impegni di tutti e del calendario dell'anno. Sinceramente l'idea di fare un pranzo del genere molto vicino a Natale non mi piace perchè appesantisce troppo, così ho pensato di anticiparlo e il caso ha voluto che ieri fosse la domenica del tacchino, a casa mia.
Per quanto riguarda la scelta di festeggiare il Thanksgiving... beh, sarà che sono cresciuta a film e telefilm americani, sarà che ho visto la scena del pranzo del Ringraziamento milioni di volte in ogni tipo di pellicola, sarà che amo cucinare, sarà che mi piace provare ricette nuove e un pò particolari, fatto sta che non riesco a resistere. Ogni anno preparo questo menù e qualunque cosa ne dicano i tradizionalisti, a me piace proprio tanto!
Ma veniamo a noi e alla ricetta del mitico turkey.
L'anno scorso ho seguito quella classica
http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2013/10/tacchino-ripieno-ricetta-americana-del.html
(che secondo me è anche la più semplice) ma c'è stato chi ha storto il naso per l'uso del timo e della maggiorana come erbe aromatiche previste per profumare la carne, così quest'anno ho optato per una versione più speziata e saporita.
L'avevo vista in tv durante una puntata del programma di Nigella, in cui la cuoca inglese preparava il tacchino per Natale ma non mi ricordavo i singoli ingredienti, così ho cercato online.
La differenza sta nella marinatura, che è fondamentale per ammorbidire e insaporire la carne.
Nella ricetta dell'anno scorso il tacchino appena uscito dalla macelleria andava spulciato da tutte le piume rimaste, pulito bene dentro e fuori e immerso in acqua e aceto per un giorno intero. Non che si sentisse l'aceto al momento del pasto, ma la carne non era profumata, nè particolarmente speziata. In questa versione invece, dopo aver pulito e lavato bene l'animale, lo si immerge immediatamente in acqua fredda dentro ad un catino da bucato abbastanza grande da contenerlo insieme a:
- 125 g. sale fino
- 200 g. zucchero di canna
- 1 stecca di cannella a pezzi
- 1 radice di zenzero fresco con la buccia
- 1 arancia tagliata a metà
- 2 limoni tagliati a metà
- 2 cipolle tagliate in 4 con la buccia (ovviamente lavate e private del primo strato di pelle)
- 4 chiodi di garofano
- 4 cucchiai di sciroppo d'acero
- 4 cucchiai di miele
- qualche rametto di rosmarino e salvia
Ci sarebbero volute anche 4 stelle d'anice ma io non le ho trovate da nessuna parte, così non le ho messe.
Per chi ancora non lo sapesse da qualche anno a questa parte ogni autunno mi diletto nel preparare il classico pranzo del Ringraziamento, seguendo le ricette americane il più possibile fedeli alle originali. Su internet di trova di tutto, da quelle irrealizzabili a quelle reinterpretate con ingredienti nostrani (che personalmente trovo assurde). Bisogna spulciare strato dopo strato, sito dopo sito, per trovare la ricetta vera e buona, con ingredienti che possano piacere e soprattutto spiegata come si deve, senza sorprese dell'ultimo momento. Confido nel fatto che chi afferma di pubblicare le ricette americane sappia quello che dice e che non si inventi nulla, ad ogni modo quella di quest'anno era veramente ottima, così ho deciso di postarvela.
So che state pensando "perchè cavolo dovrei cucinare un tacchino ripieno in Italia se non abbiamo un motivo per festeggiare come fanno oltreoceano?" Me lo sento ripetere ogni anno dai miei commensali, che puntualmente si lamentano del fatto che vengono sfamati da un menù insolito dal sapore non proprio tradizionale. Si, siamo in Italia, e allora? Non andiamo forse a mangiare cinese o marocchino, o indiano nei nostri ristoranti preferiti? Cosa cambia? Ve lo dico io: niente! Se poi chi contesta afferma che la festa del Ringraziamento ha una base storica che non appartiene al popolo italiano, allora ha perfettamente ragione, tanto più che il Thanksgiving viene fatto l'ultimo giovedì di novembre e non certo il 2 che tra l'altro è la commemorazione dei defunti. In questo caso io rispondo che il bello di questa festa è poter stare tutti insieme seduti ad un tavolo, consumando un pranzo unico che nessun altro al di fuori di me preparerebbe mai nella mia famiglia! Nel mio caso la scelta della data è puramente casuale, in base agli impegni di tutti e del calendario dell'anno. Sinceramente l'idea di fare un pranzo del genere molto vicino a Natale non mi piace perchè appesantisce troppo, così ho pensato di anticiparlo e il caso ha voluto che ieri fosse la domenica del tacchino, a casa mia.
Per quanto riguarda la scelta di festeggiare il Thanksgiving... beh, sarà che sono cresciuta a film e telefilm americani, sarà che ho visto la scena del pranzo del Ringraziamento milioni di volte in ogni tipo di pellicola, sarà che amo cucinare, sarà che mi piace provare ricette nuove e un pò particolari, fatto sta che non riesco a resistere. Ogni anno preparo questo menù e qualunque cosa ne dicano i tradizionalisti, a me piace proprio tanto!
Ma veniamo a noi e alla ricetta del mitico turkey.
L'anno scorso ho seguito quella classica
http://ricettineanticrisi.blogspot.it/2013/10/tacchino-ripieno-ricetta-americana-del.html
(che secondo me è anche la più semplice) ma c'è stato chi ha storto il naso per l'uso del timo e della maggiorana come erbe aromatiche previste per profumare la carne, così quest'anno ho optato per una versione più speziata e saporita.
L'avevo vista in tv durante una puntata del programma di Nigella, in cui la cuoca inglese preparava il tacchino per Natale ma non mi ricordavo i singoli ingredienti, così ho cercato online.
La differenza sta nella marinatura, che è fondamentale per ammorbidire e insaporire la carne.
Nella ricetta dell'anno scorso il tacchino appena uscito dalla macelleria andava spulciato da tutte le piume rimaste, pulito bene dentro e fuori e immerso in acqua e aceto per un giorno intero. Non che si sentisse l'aceto al momento del pasto, ma la carne non era profumata, nè particolarmente speziata. In questa versione invece, dopo aver pulito e lavato bene l'animale, lo si immerge immediatamente in acqua fredda dentro ad un catino da bucato abbastanza grande da contenerlo insieme a:
- 125 g. sale fino
- 200 g. zucchero di canna
- 1 stecca di cannella a pezzi
- 1 radice di zenzero fresco con la buccia
- 1 arancia tagliata a metà
- 2 limoni tagliati a metà
- 2 cipolle tagliate in 4 con la buccia (ovviamente lavate e private del primo strato di pelle)
- 4 chiodi di garofano
- 4 cucchiai di sciroppo d'acero
- 4 cucchiai di miele
- qualche rametto di rosmarino e salvia
Ci sarebbero volute anche 4 stelle d'anice ma io non le ho trovate da nessuna parte, così non le ho messe.
Lasciamo il tacchino in ammollo per 2 giorni, coperto da un asse o da un tagliere pesante e lasciato in terrazzo o in frigo se ne abbiamo uno veramente gigante.
Diciamo quindi che per mangiare la domenica, dobbiamo iniziare la preparazione il giovedì, tenere il tacchino in marinatura fino al sabato, diciamo a mezzogiorno. Dobbiamo avere il tempo di farlo sgocciolare bene e asciugarlo dentro e fuori. Successivamente dobbiamo strofinare le carni esterne e interne con mezzo limone e metterlo sotto sale (usando il sale grosso) sia dentro che fuori.
Da questo momento in poi procediamo come nell'altra ricetta: prepariamo il ripieno e quando si sarà raffreddato lo inseriamo dentro al tacchino, cucendo prima il buco della testa e poi quello della coda. Con qualche giro di spago leghiamo bene il tutto e mettiamo tra le zampe qualche rametto di rosmarino.
Rimettiamolo in terrazzo per tutta la notte del sabato e domenica di prima mattina accendiamo il forno a 180°. Come dicevo l'anno scorso bisogna contare 1 ora per chilo circa. Io avevo un tacchino da 6,2 kg. e volendo restare larga con i tempi l'ho messo in forno alle 6 del mattino. State attenti a non farlo bruciare nella parte alta; copritelo da subito con un foglio di carta forno unto di olio evo e controllatelo spesso. aggiungete un bicchiere di vino al fondo dopo un paio d'ore e spennellate la superficie dell'animale con il sughetto ogni 40 minuti circa per mantenere morbida la carne.
Se si scurisce troppo abbassate il forno a 160°, se potete fatelo scaldare solo nella parte inferiore in modo che non cuocia troppo la superficie.
Una volta cotto lasciatelo in forno spento per 40 minuti circa.
Ed eccolo qui il nostro tacchino ripieno! Ora non resta che servirlo insieme al purè di patate dolci e alla salsa di mirtilli che andrà versata sulla carne. Ah mi raccomando, non dimenticatevi il magico ossicino portafortuna che va preso da due persone e dopo aver espresso ognuno un desiderio andrà spezzato nello stesso momento. Chi si ritroverà in mano la parte più grande vedrà realizzarsi il proprio desiderio...
Buon appetito!!!
Iscriviti a:
Post (Atom)